DIRITTI

Lander Libero, Occupata sede dell’agenzia di stampa spagnola Efe

Il prossimo 11 novembre il caso di Lander davanti all’Audiencia Nacional, anche dall’Italia partiremo per manifestare a Madrid.

Questa mattina un nutrito gruppo di militanti del Comitato “Un caso basco a Roma” ha occupato la sede dell’agenzia stampa spagnola EFE, in Piazza Navona 106. Un’azione che ha puntato l’indice contro la principale agenzia stampa al soldo del governo di Madrid, sempre pronta a criminalizzare la lotta per l’autonomia dei militanti baschi e soprattutto schiacciata in maniera acritica sulla ragion di Stato del governo spagnolo, nonostante le torture e le leggi speciali che – come ha recentemente ricordato la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo – sono in aperta contraddizione con la “condotta democratica” che si dice di applicare in Euskal Herrira.

L’azione di stamattina rappresenta un modo per rompere il silenzio e l’ipocrisia intorno al noto caso di Lander Fernandez Arrinda, che il prossimo 11 novembre si troverà davanti i giudici dell’Audiencia Nacional di Madrid (insieme al coimputato Aingeru, al quale fu estorta sotto tortura la dichiarazione con cui fu poi costruita l’accusa a Lander), chiamati ad emettere la sentenza finale su una montatura politica che rischia ancora di privare Lander della sua libertà.

Già da tempo, infatti, Lander si trova in arresto con l’accusa, infondata, di essere un etarra e soprattutto di aver danneggiato un autobus a seguito di un corteo di oltre 10 anni fa. Prima arrestato in Italia, nel giugno 2012, è poi costretto ai domiciliari per 10 mesi; poi, lo scorso 27 aprile, estradato e detenuto nel carcere di Estremera, appena fuori Madrid.

Il contributo dei suoi compagni e delle sue compagne, oltre al sostegno di chi da più di un anno si è prodigato per fare chiarezza sul suo caso, hanno dato vita all’azione odierna: che si torni a parlare del Paese Basco e di Lander, che si distenda nuovamente la fitta rete di solidarietà che ha dato vita alla campagna per la sua liberazione.

Oggi più che mai, parlare dei Paesi Baschi vuol dire parlare di noi.

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