DIRITTI

Precari e disoccupati al ministero dell’Economia: “Vogliamo reddito incondizionato”

Cassa integrazione non pervenuta, buoni spesa mai consegnati, intere categorie professionali che non possono accedere ai bonus del Governo e troppe persone che non possono accedere a nessuna di queste misure. La crisi economica generata dal coronavirus sta facendo gridare a milioni di persone solo una cosa: reddito di base incondizionato.

“Meno soldi a industrie e imprese, più denaro per lavoratori, lavoratrici e disoccupati”. Un nutrito gruppo di lavoratori, precari, reti sociali e realtà hanno organizzato un presidio davanti al ministero dell’Economia per rivendicare un reddito di base incondizionato. Gli ammortizzatori sociali previsti dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus non sono sufficienti, sono milioni le persone che non hanno ricevuto né cassa integrazione, né bonus, né i buoni spesa. E sono altrettante le persone che hanno perso il lavoro e non possono accedere a nessuna di queste misure. L’emergenza coronavirus ha generato una crisi economica drammatica, che ha mandato sul lastrico moltissime persone. “Tutte le misure emergenziali non hanno funzionato perché sono misere e scarse – spiega Tiziano Trobia delle Camere del lavoro autonomo e precario – Stanno lasciando soltanto le briciole, è necessario immaginare un nuovo tipo di welfare”.

Con la pioggia e con il sole

Pubblicato da Non c'è più tempo su Venerdì 29 maggio 2020

Molti gli interventi che si sono succeduti nel corso del presidio, numeroso e partecipato nonostante la pioggia. Dopo mesi di lockdown, in cui le persone sono state costrette a rimanere in casa, e spesso a rimanere sole nelle loro fragilità, adesso che si può scendere nuovamente in piazza hanno voglia di dire a Governo, Regione e Comune che le loro misure non sono sufficienti. E che serve ripensare da capo il welfare per garantire a tutti una vita degna di questo nome.

“Nessuno verrà lasciato solo”. Questa la frase ripetuta come un mantra dal Governo negli ultimi mesi. “Hanno detto di aver messo tanti soldi, di occuparsi di tante questioni, che la situazione è complessa, e noi abbiamo aspettato a casa: ora il tempo è scaduto”, si legge nel comunicato di lancio della manifestazione. Dall’Arci ad Attac Italia, dal Coordinamento Romano Acqua Pubblica a Osservatorio sulla Repressione, passando per i centri sociali, i sindacati e alcuni partiti, oggi si è scelto di fare convergenza: “Bisogna ripartire dal reddito incondizionato – conclude Tiziano – Perché questa crisi non inizia col Covid e non finirà di certo nelle prossime settimane”.