ROMA

Insorgiamo Tour

Il collettivo di fabbrica Gkn ha lanciato l’Insorgiamo Tour che farà tappa anche a Roma. Acrobax accoglierà le diverse realtà che vogliono confrontarsi, condividere i problemi e provare a costruire soluzioni condivise

Pasteur nel 19° secolo la chiamava fermentazione, è quel processo chimico per cui gli organismi ricavano energia dal glucosio e lo fanno tramite la trasformazione di grosse molecole in molecole più piccole, ovvero più alla portata all’organismo. Ciò avviene in ambienti privi di ossigeno.

Ed è proprio ciò che sta avvenendo negli ambienti di lavoro, d’istruzione o casalinghi del nostro paese. La logica di consumo, sfruttamento e violenza a favore della speculazione finanziaria, accentuata da pandemia, politiche governative come il Pnrr e non ultimo l’ennesimo conflitto in atto porta giovamento a una ristretta fascia di persone e toglie l’ossigeno al resto della popolazione, che si sta agitando. Sta insorgendo.

Voi come state? È la domanda che ha dato il via alle mobilitazioni del Tour Insorgiamo lanciato dal collettivo di fabbrica Gkn che in questi mesi ha attraversato la penisola italiana, un peregrinaggio per confrontarsi sui temi delle lotte che esistono in Italia, per unirsi e rivendicare insieme e a gran voce i diritti di tuttə il 26 marzo a Firenze.

Perché «il processo di fermentazione non è dato da una singola reazione chimica, bensì da una catena di reazioni, ognuna promossa da un singolo enzima», spiega sapientemente la Treccani, così come la manifestazione di fine mese vuole essere una convergenza dei movimenti in lotta, ognuno con le proprie vertenze, ma tutti con un obiettivo comune. 

Il Tour ha già toccato almeno una ventina di città Italiane e il 19 marzo arriverà a Roma.

«L’idea è nata per cercare di portare in un’assemblea cittadina tutte le realtà di lotta urbane. Non solo quelle inerenti al lavoro, ma anche le lotte sociali contro le oppressioni di genere, le lotte per l’ambiente, per la casa e studentesche. Lotte a difesa dei diritti civili o del territorio. Un momento di assemblea dove ognuno racconti le proprie problematiche, per convergere sui punti in comune», racconta Daniele, lavoratore Alitalia del movimento Tutti a Bordo-No al piano Ita, organizzatore insieme al comitato di Tim unica e pubblica dell’Assemblea che si terrà sabato ad Acrobax alle quindici.

Uniti da un attacco comune dovuto alle geolocalizzazioni, lo smantellamento delle aziende, la privatizzazione e i licenziamenti lanciano un confronto al quale saranno presenti anche lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, del Contact Center Gse, Oepa, Aci Informatica.

Ma le rivendicazioni si intersecano, non è possibile avviare un ripensamento della società a compartimenti stagni, per questo al confronto ci saranno Fridays for future, Nudm, il movimento la Lupa di studentə e sindacati per «promuovere relazioni che prescindono dalle sigle classiche, sindacali e associazioni di movimento, ma partano proprio dalle situazioni concrete che tutti e tutte quanti vivono», spiega Tiziano delle Camere autonome e del lavoro (Clap).

Lavoratorə Gkn invitano a trovare parole d’ordine su cui confrontarsi durante le assemblee, Clap a partire dalle iniziative svolte con lavoratorə dello spettacolo porterà le parole salario minimo e reddito, «perchè riguardano i lavoratori, ma anche studenti e studentesse, non solo per il loro futuro, ma anche nel presente con le questioni legate all’alternanza scuola-lavoro. Riguardano la transizione ecologica poiché senza immaginare meccanismi di reddito non c’è transizione ecologica che si può fare, i costi sarebbero sulle spalle dei più poveri. Riguarda tutti e vorremmo ragionare insieme sulla necessità di fare investimenti che vadano in una direzione: di distribuzione della ricchezza e costruzione di maggiori tutele nel mondo del lavoro» – continua Tiziano.

La costruzione della data di mobilitazione toscana nasce dunque non dall’urgenza di far fronte a un’emergenza per mettere delle toppe, ma dalla volontà di ribaltare le politiche finanziarie che non considerano una larga parte della popolazione che vuole costruire soluzioni strutturali a misura di tuttə e farlo dal basso, proprio a partire dai problemi e dalle pratiche che ogni giorno viviamo, «prendendoci cura gli uni degli altri», si legge sul comunicato del collettivo di fabbrica.

Immagine di copertina “Quarto Stato” Giusepppe Pellizza da Volpedo, da Wikipedia