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CULT

Hans-Jürgen Krahl: il futuro alle spalle

Con il titolo “L’intelligenza in lotta. Sapere e produzione nel tardocapitalismo” (Ombre Corte, Verona 2021, 14 euro), tornano in libreria una parte degli scritti di Hans-Jürgen Krahl, tra i protagonisti del Sessantotto europeo. Materiali incandescenti e pionieristici che segnano i movimenti autonomi degli anni Settanta in Italia, e che ora più di ieri sono attuali, imprescindibili per chi vuole trasformare l’esistente

Nel 1970, ventisettenne, muore in un incidente Hans-Jürgen Krahl. Allievo prediletto di Theodor Adorno, tra i leader del Sessantotto tedesco. Attraverso una lettura spericolata di Marx, in particolare dei Grundrisse e del Capitolo VI inedito del I Libro del Capitale, Krahl afferra la metamorfosi del lavoro vivo, che proprio a partire dagli anni Settanta si farà sempre più cooperativo, linguistico, cognitivo. Alla luce del carattere antiautoritario del movimento studentesco, avvia una ricerca, pratica quanto teorica, sulle forme organizzative e suoi nuovi soggetti rivoluzionari.

Nicolas Martino e Francesco Raparelli hanno curato e introdotto una selezione dei suoi scritti, oggi non più reperibili in Italia, L’intelligenza in lotta. Sapere e produzione nel tardocapitalismo (Ombre Corte 2021, 14 euro), sulla base della più recente edizione tedesca (Konstitution und Klassenkampf. Zur historischen Dialektik von bürgerlicher Emanzipation und proletarischer Revolution. Schriften, Reden und Entwürfe aus den Jahren 1966-1970, Verlag Neue Kritik, Frankfurt am Main 2018); nella traduzione di Sabina de Waal, rivista e aggiornata da Marina Montanelli, che ha pure tradotto la Postfazione di Detlev Claussen.

A seguire, la recensione al volume di Augusto Illuminati, estratti dell’Introduzione di Nicolas Martino e Francesco Raparelli, della Postfazione di Detlev Claussen.

 

Per una politica del general intellect, di Augusto Illuminati

Un laboratorio politico per il XXI secolo [estratto], di Nicolas Martino e Francesco Raparelli

Profilo di un francofortese irregolare [estratto], di Detlev Claussen