DIRITTI

#gossip, gelosia? No si chiama violenza di genere

Se un calciatore picchia la fidanzata: la reazione dei media e del mondo del pallone.

Ieri l’Ansa batteva un’agenzia in cui si raccontava che il calciatore dell’Atalanta Schelotto, durante la notte precedente, avesse aggredito la sua ex convivente fuori una discoteca.

Pochi minuti dopo sull’account twitter di @SkySport appariva un tweet con targato “#gossip Lo Schelotto furioso: picchia l’ex convivente per gelosia” Gossip? Una violenza su una donna è diventato un fatto di gossip?! Ebbene sì visto che nonostante le varie critiche di altri utenti twitter, i gestori dell’account di @SkySport non hanno fatto retromarcia, anzi tuttora il tweet è presente nella pagina. Chiaro e intonso. Nel frattempo sul canale all-news sportivo di Sky si è parlato di nuovo del Caso-Schelotto, usando l’aggettivo “focoso”.

Il giorno dopo arrivano le parole del DS dell’Atalanta Calcio che rincara la dose e mostra ancora una volta il mix di sessismo e stupidità di cui è pregno il calcio e chi ci sta attorno. Per Pierpaolo Marino “Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Siamo stati tutti giovani, fidanzati e bollenti. Voglio credere a Schelotto, ragazzo fragile perché buono: non credo abbia picchiato nessuno”. Per la cronaca la donna aggredita ha ricevuto una prognosi di 4 giorni e ha deciso di non sporgere denuncia. Sempre per la cronaca, vorremmo ricordare al Sig. Marino che non tutti gli uomini, per fortuna, seppur fidanzati e giovani sono stati “bollenti” e per bollenti il DS credo intenda “capace di alzare le mani”.

Si sa è sempre colpa della gelosia. Peccato che la “gelosia” ha giù ucciso più di 100 donne soltanto quest’anno. Ma probabile che Marino non lo sappia, d’altronde nell’opulento mondo calcistico la percezione per tutto ciò che accade fuori dal proprio recinto non esiste. Tanto che l’Atalanta Calcio ha deciso di multare Schelotto perché era in ritardo agli allenamenti. Eh sì, purtroppo si era intrattenuto.

Eppure tutto questo non ci sorprende, come Pasolini parlava della banalità del fascismo come il problema principale riguardante il fascismo stesso, potremmo dire la stessa cosa riguardo la violenza di genere. Perché il problema si annida proprio nel sentire comune, in quello del “se l’è meritata”, “è una troia”, “ma se ti vesti così te la cerchi”, tanto per fare alcuni esempi delle frasi che ascoltiamo quotidianamente.

D’altronde solo quest’estate assistevamo alle parole omofobe di Cassano, molto gravi, ma non tanto quanto le risate dei giornalisti divertiti che assistevano alla conferenza stampa. Quasi tutti maschi ovviamente. E’ il calcio.