ITALIA

Corteo a Ventimiglia

Ventimiglia città aperta: 10mila in corteo contro le frontiere

Un corteo di 10mila persone ha attraversato oggi la città di Ventimiglia: una massa imponente di persone contro le frontiere e contro la barbarie, in un luogo simbolo dell’atrocità delle politiche migratorie degli ultimi anni. Mai come ora queste sono rappresentate dai fallimentari incontri al vertice tra Conte e Macron (solo apparentemente contrapposti). La manifestazione è iniziata con un’azione che ha disposto delle tende sul greto del fiume, dove un tempo si trovava l’accampamento. Un corteo senza spezzoni, una marea antirazzista che reclama l’apertura dei confini, la libertà di muoversi e di restare per tutti e per tutte con un permesso di soggiorno europeo. Numerosi anche i fazzoletti rosa che richiamano i panuelos verdi argentini e che segnano l’attraversamento femminista di Non Una di Meno della manifestazione. Un richiamo questo, non solo estetico: ma vero e proprio simbolo di autodeterminazione e libertà di movimento, solidarietà e intersezione tra le lotte. Alla fine del corteo è stata fatta un’azione dove questi panuelos sono stati legati insieme ed esposti nella piazza. Un’altra azione ha visto i partecipanti alla manifestazione disegnare per terra le sagome dei migranti che ogni giorno cercano di attraversare i confini, diventati oggi non solo un simbolo di esclusione, ma anche di morte. Non a caso le sagome sono state disegnate davanti alla compagnia di trasporti che deporta i migranti dal confine agli hot spot del Sud Italia.

La manifestazione che c’è stata oggi a Ventimiglia ha rotto il monopolio e mostrato l’ipocrisia del discorso pubblico mainstream sul tema dell’accoglienza e dei confini. La guerra di questo governo ai migranti è sintomatica della volontà di affermare nuove misure autoritarie di controllo delle vite, del dissenso nonché della libertà di tutti. Il contributo delle reti sociali, migranti e femministe nel definire uno spazio aperto e includente di conflitto sui temi della solidarietà e della libertà di movimento può ricreare uno spazio di affermazione e conflitto – non solo di resistenza – sui temi della solidarietà e della giustizia sociale. Sempre di più oggi vi è l’esigenza di connettere i soggetti e le lotte oltre i confini e ribaltare la deriva nazionalista e autoritaria contro la quale l’Europa si sta infrangendo.

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