EUROPA

Strike 4 Repeal: l’Irlanda si avvicina allo sciopero dell’8 marzo

L’8 marzo 2017 si preannuncia ovunque come una giornata importante per tutte le donne (e gli uomini) che hanno a cuore la fine di un mondo basato sul patriarcato, la divisione rigidamente binaria tra i generi e la mancanza di libertà decisionale sul proprio corpo.

In Irlanda, uno dei pochissimi paesi europei a vietare di fatto il diritto all’aborto, tranne nei casi di pericolo di vita per la madre (Il diritto all’aborto in Europa: la situazione negli Stati membri), il tema principale sarà ovviamente l’abolizione dell’ottavo emendamento della costituzione, che equipara la vita della donna incinta a quella del nascituro. Le campagne intorno a questa vertenza, riunite sotto lo slogan Repeal the Eighth, chiedono a gran voce e da anni un referendum, dal momento che la popolazione irlandese sembrerebbe in gran parte pronta a superare la barbarie di una limitazione alla libertà che porta ogni anno migliaia di donne ad affrontare i costi umani e economici di un viaggio nel Regno Unito per poter praticare l’aborto – pagando anche l’operazione, si intende (Almost 25,000 women travelled from Ireland to Britain for abortions in last five years).

Due anni dopo lo storico, e unico al mondo, voto referendario per equiparare il matrimonio omosessuale a quello eterosessuale, gli abitanti della cattolicissima Irlanda, dove un terzo delle scuole secondarie è ancora single sex (sì, esatto: o maschi, o femmine, dalle 9 di mattina alle 4 di pomeriggio, per 6 anni, a coprire più o meno l’intero pacchetto adolescenziale) potrebbero trovarsi di nuovo a dimostrare di essere anni luce più avanti delle strutture socio-culturali con cui si trovano a fare i conti.

Riprendendo il Black Monday polacco, proprio in vista dell’8 marzo è stato lanciato uno sciopero non tradizionale, che permetta a chiunque di far sentire la propria voce e di fare pressione sul governo Kenny perché indica un referendum sull’abolizione dell’ottavo emendamento.

Qui di seguito, la traduzione dell’appello di Strike 4 Repeal, che ha iniziato un percorso di avvicinamento alla data con un’assemblea di preparazione molto partecipata:

Strike for Repeal è un’azione politica diretta che si terrà l’8 marzo 2017. Vogliamo che il governo irlandese indica un referendum per l’abrogazione dell’ottavo emendamento entro l’8 marzo, altrimenti sciopereremo.

Chi siete voi?

Siamo un gruppo creato ad-hoc e non affiliato di attivist*, accademic*, artist* e sindacalist*; stiamo preparando Strike for Repeal, una mobilitazione nazionale prevista per l’8 marzo 2017.

Condividiamo la preoccupazione di molti gruppi pro-choice che la Citizen’s Assembly [un gruppo di 99 cittadini estratti a sorte, incaricato dal governo di emettere raccomandazioni per una riforma legislativa cfr. Diritto all’aborto, le donne d’Irlanda contro l’ottavo emendamento N.d.A.] non sia niente più he una vuota simulazione di progresso. Si tratta dell’ultima trovata dopo anni e anni di tentativi di ritardare l’inarrestabile movimento in favore dell’abrogazione dell’ottavo emendamento.

Invitiamo il governo a prendersi la responsabilità diretta di quella che è un’evidente violazione dei diritti umani. Crediamo che uno sciopero nazionale non solo sia possibile, ma rappresenti un’opportunità incredibile per mostrare il potere assoluto del nostro movimento, e per fare pressioni sul governo affinché indica un referendum. Negli ultimi 5 anni, il sostegno all’abrogazione è cresciuto così tanto che il governo non può più permettersi di ignorarlo.

Di cosa si tratta?

Questo sciopero è basato sulle azioni di sciopero non tradizionali a cui abbiamo assistito in altre parti del mondo. Nell’ottobre 2016, migliaia di persone in più di 60 città polacche hanno scioperato per proteggere il loro diritto all’aborto, e hanno vinto.

Cosa posso fare?

Lo sciopero non sarà uno sciopero industriale nel senso classico del termine. Includerà qualsiasi tipo di lavoro, e incoraggiamo i partecipanti a essere creativi nel modo in cui affronteranno l’iniziativa.

Se puoi scioperare, fallo. Ci saranno altre persone nella tua area che parteciperanno e possiamo mettervi in contatto.

Se puoi, prenditi un giorno libero in anticipo.

Se sei meno colpito dalla mancanza del diritto all’aborto in questo Paese, mostra la tua solidarietà coprendo le ore dei colleghi che sciopereranno l’8 marzo. Vestiti di nero o porta una fascia nera al braccio per mostrare il tuo supporto.

Organizza un evento alle ore 12 o durante la pausa pranzo per ricordare le dodici donne che sono state obbligate a viaggiare per poter abortire proprio quel giorno, e ogni giorno.

Se gestisci un’attività, prendi in considerazione l’idea di dare un giorno libero ai tuoi dipendenti o di chiudere l’attività l’8 marzo.

Risparmiati i lavori domestici l’8 marzo. Assumi consapevolezza di tutto il lavoro che faresti quel giorno, e considera come esimerti dal farlo possa mettere in luce il contributo che tu e milioni di altr* danno a un paese dove ci è negato l’accesso a servizi sanitari di base.

Partecipa in modo creativo e originale!

Ogni persona che affronta un aborto è obbligata a prendere un giorno libero dal lavoro, per viaggiare all’estero o per farlo a casa. Usa quel giorno per mostrare la tua solidarietà, e pretendi che qualcosa cambi!

Qui i contatti

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