ROMA

La città solidale è con il Brancaleone

Venerdì 5 aprile alle 17,30 un corteo cittadino partirà da via Levanna a difesa dello spazio sociale Brancaleone minacciato dallo sgombero. Uno spazio importante per il quartiere e per la città intera, presidio di socialità e di cultura non può essere cancellato, così come tante altre realtà che a Roma temono la stessa sorte

Come abbiamo raccontato qui il centro sociale Brancaleone, legato al tessuto sociale del quartiere e riferimento per tutta la città per quanto riguarda la cultura, la musica, la letteratura e l’arte, rischia di chiudere davvero. Sono mesi che resistono per tenere aperto questo spazio di democrazia e aggregazione, ma una soluzione che consenta allo spazio di continuare a vivere non è stata trovata. Non si è voluta trovare.

Le attestazioni di solidarietà arrivano da ogni parte: l’Assessore alla cultura del Municipio Montesacro Luca Blasi è al loro fianco, così come l’Assessore Andrea Catarci, entrambi riconoscono il valore di esperienze come quella del Brancaleone.

Una lettera aperta alla città è stata firmata da artisti e artiste che rivendicano il valore di questa esperienza. In una lunga intervista fatta da “La Repubblica”, Mannarino, tra i firmatari della lettera aperta, parla della necessità di avere spazi come il Brancaleone in città, luoghi di aggregazione e di cultura.

La sezione Anpi del III Municipio ha trovato la sua sede nel centro sociale Brancaleone e lì lavora per rinnovare la memoria della Resistenza nei quartieri di Montesacro, Tufello e Val Melaina. Anche loro difendono un patrimonio che non può e non deve essere cancellato e disperso.

La questione degli spazi sociali a Roma non riguarda solo il Brancaleone. Molte realtà, che hanno fatto della città un luogo di ricchezza, rischiano di scomparire, come è successo al Cinema Palazzo. La sensazione è che si voglia creare un deserto, per riempirlo di spazi spacciati come rigenerati, destinati a eventi con ingresso a pagamento.

Poco importa se le iniziative hanno veramente finalità sociale e rivitalizzano, nel vero senso della parola, gli spazi pubblici. Quello che conta è il racconto che ne viene fatto.

Se tutto lo spazio urbano deve rispondere alle regole del mercato, alla valorizzazione economica è chiaro perché lo sgombero minaccia il Brancaleone e non solo. La stessa sorte incombe sulla Palestra Popolare a San Lorenzo, così come per lo spazio sociale Esc ancora non si è trovata una soluzione. L’esistenza di Spin Time, nonostante sia stato inserito nel Piano Casa del Comune di Roma, continua a essere minacciata. Per Lucha y Siesta la nuova Giunta regionale intende cancellare il percorso fatto in 15 anni, parlando di bando per trasformare la ricchezza di quella storia in un servizio come tanti.

Per questo sarà tutta la città solidale, la cittadinanza attiva e democratica a manifestare venerdì 5 aprile partecipando al corteo che partirà alle 17,30 da via Levanna.

Il Branca non deve chiudere!

Foto di copertina di Vittorio Giannitelli