TERRITORI

Il 25 aprile della resistenza #NoMuos

Il movimento No Muos lancia due giorni resistenti a Niscemi, con assemblee pubbliche e mobilitazioni per il 25 e il 26 aprile. Rilanciare l’opposizione alla base Usa immaginando nuove prospettive di lotta, tra le polemiche relative al rinvio della sentenza del TAR dello scorso 27 marzo e una nuova ondata di denunce e di intimidazioni in corso.

Il 27 marzo scorso infatti, durante la visita di Obama a Roma, il TAR di Palermo si sarebbe dovuto pronunciare sui cinque ricorsi presentati dai comuni e dai comitati rispetto all’annullamento delle autorizzazioni per la costruzione del MUOS, alla legittimità o meno della revoca di Crocetta e sui danni ambientali provocati dalle istallazioni militari. Il Tar ha però deciso di sospendere il giudizio, annunciando il rinvio della decisione a novembre, quando, molto probabilmente, le antenne saranno già in funzione. Ma il movimento, nonostante l’installazione delle parabole e la “non decisione” del TAR, non si fa intimidire dal pesante clima repressivo e rilancia la mobilitazione, denunciando evidenti contraddizioni rispetto agli studi relativi all’impatto ambientale e alle decisioni del TAR, che aveva già ribadito l’applicazione del principio di precauzione, “per il quale la tutela della salute umana deve prevalere sugli altri interessi”. Ma in questo caso, evidentemente, gli interessi che hanno prevalso sono altri.

Il team legale e gli attivisti denunciano come proprio in queste settimane stiano venendo recapitate a diverse decine di attivisti del movimento le denunce per la manifestazione di massa dello scorso 9 agosto, quando in migliaia in corteo invasero la base Usa di Niscemi. L’offensiva giudiziaria e la criminalizzazione della protesta giungono come al solito puntuali, a pochi giorni da nuovi momenti di conflitto ed organizzazione. Dopo la gtrande mobilitazione del 1 marzo quando il movimento era tornato in massa sotto le antenne per tenere alta la mobilitazione, segnalare la determinazione e rafforzare il no alla grande opera militare nelle settimane precedenti il pronunciamento del TAR, con una manifestazione determinata che ha resistito ai divieti del prefetto e poi alla repressione dalla polizia, oggi i comitati territoriali hanno rilanciato la mobilitazione per il 25 e il 26 di aprile, quando al presidio popolare di Niscemi il movimento a livello regionale si riunirà per discutere come proseguire la mobilitazione sia sul fronte legale che su quello della mobilitazione popolare.

La due giorni sarà anche un modo per aprire ancora una volta il presidio alla società civile, ad attivisti e cittadini provenienti da tutta la Sicilia e non solo, per disegnare assieme le rotte della nuova resistenza sulle colline attorno alla base. Il 25 aprile si svolgeranno infatti le passeggiate sui sentieri della resistenza no muos, con pranzo al sacco e tanta determinazione, mentre la serata sarà l’occasione per aprire il presidio ai tanti interessati ad assistere alla proiezione del nuovo documentario di Fulvio Grimaldi, “Fronte Italia – Partigiani del 2000. Dai no-tav ai no-muos: tutti i No della resistenza.”

Il 26 aprile alle 10 si svolgerà l’assemblea dei comitati di lotta territoriali mentre alle 15è prevista l’assemblea plenaria dei movimenti territoriali contro la militarizzazione del territorio e per la democrazia, in difesa dell’ambiente e contro le mafie, per costruire uno spazio di ricomposizione e discutere le prossime mobilitazioni. Ma anche per costruire, sui territori, nuovi esempi di organizzazione e di autogoverno. Come riporta l’appello si discuterà di come creare “laboratori di pratiche per affermare e rendere attuale il dettato dell’articolo 11 della Costituzione, laboratori non solo di resistenza attiva ma anche di proposte includenti di cambiamento”. In questo senso l’esperienza di lotta territoriale, che si sta sedimentando in molti comuni e province della Sicilia, individua nel presidio di “Niscemi una pratica di autogoverno, un luogo in cui si incontrano voci diverse per trovare una casa comune. Niscemi, dunque, paradigma della lotta e della resistenza del popolo siciliano contro l’aggressione militarista dell’imperialismo americano ed europeo.”

Come riprodurre la mobilitazione ovunque, per fermare il Muos nonostante le difficoltà da affrontare, ma anche come costruire un processo che va oltre la questione del Muos e la inquadra all’interno delle logiche neoliberali. Dunque, in conclusione, prospettive per una lotta che individui “Niscemi come geografia materiale di un nuovo immaginario, di un nuovo progetto di società in movimento che attraverso l’elemento unificante della necessità di sopravvivenza della stessa comunità riesce da un lato ad operare quei processi di trasformazione sociale nel territorio indispensabili per la risoluzione del conflitto, e dall’altro a prospettare una nuova possibilità di futuro tesa alla realizzazione di un sistema sociale eco-sostenibile e socialmente equo, libero dallo sfruttamento, dalle guerre e dal razzismo”.

– Leggi L’appello ai comuni

– Leggi l’appello per la due giorni 25 e 26 aprile 2014

Per adesione all’assemblea delle lotte territoriali: comunica@nomuos.info

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Trailer del documentario: