EUROPA

I Gilets Noirs in Francia occupano la Torre Elior, impresa leader nello sfruttamento dei Sans Papiers

Dopo aver denunciato le politiche di rimpatrio della Francia con un’azione contro AirFrance all’aeroporto Charles de Gaulle, i collettivi di Migranti e Sans Papiers, riuniti sotto la sigla “Gilets Noir” tornano a farsi sentire con un’azione di blocco della sede dell’impresa Elior. L’altra faccia delle politiche di gestione dei flussi migratori sono quelle che consentono che i sans papiers siano messi a lavoro all’interno dei settori economici a più alto tasso di sfruttamento addirittura all’interno dei CRA (Centre Rétention Administrative), come avviene nell’impresa di ristorazione e pulizie Elior. Perché la produzione di clandestinità, come avviene anche in Italia, svolge una funzione precisa all’interno dell’economia e consente l’impiego dei migranti in tutti i segmenti inferiori del mercato del lavoro. Più di 400 Gilets Noirs si sono radunati sotto la sede di Elior, una delegazione è stata ricevuta dalla direzione e ha ottenuto che sarà esaminata una lista delle persone da regolarizzare. I Gilets Noir rilanciano con la loro mobilitazione, e annunciano che torneranno con altre azioni nelle prossime settimane.

Pubblichiamo di seguito il video e il comunicato dell’azione che si è tenuta ieri 12 giugno.

 

 

Oggi non siamo venuti a pulite la torre di Elior, oggi l’attacchiamo!

Attacchiamo la Défense perché è il cuore dell’imperialismo.

Qui ci sono tutti quei grattacieli che puliamo la mattina alle 6: quelli di Total e Areva che saccheggiano l’Africa, di Suez che ruba la sua acqua, della Société Genérale che ruba il suo argento e che finanzia l’inquinamento dell’Africa con le sue centrali a carbone, di Thalès che costruisce le armi con le quali loro fanno la guerra. La Francia e le sue imprese si arricchiscono sulle nostre spalle e lasciano la schiavitù e la guerra agli Stati africani. Distribuiscono denaro e armi per conservare le mani pulite.

Gli stessi che distruggono le nostre vite laggiù ci fanno la guerra qui!

Elior, con stabilimenti in 15 paesi, che pretende di formare una “grande famiglia” con i suoi 132.000 dipendenti e si è data come missione di “nutrire il mondo e prendersi cura di tutte e tutti in ogni momento della loro vita” ci fa lavorare a forza sotto la minaccia di denuncia e deportazione. Siamo venuti per guadagnare il denaro per le nostre famiglie, non per morire di fatica e distruggere i nostri corpi.

Elior, numero 4 al mondo nella ristorazione collettiva, con un volume d’affari di 6694 milioni di euro nel 2018, ci fa lavorare come due persone per un solo salario, paga 200 euro al posto di 1200, quando paga. Quando affrontiamo il padrone da solo, ci dice “non posso tenerti, non hai i documenti”, mentre quando ci ammazziamo di lavoro in silenzio, se ne fregano dei documenti! E quando le nostre compagne lottano coraggiosamente come adesso a Marsiglia, Elior fa interrompere lo sciopero dalla polizia, con le loro manette e le loro procedure. Hanno paura degli immigrati che lottano per la loro dignità, che contaminano gli altri, allora eccoci! Siamo venuti a cercare il padrone e dirgli che è finita!

Attacchiamo perché il padrone è un poliziotto come altri.

Se i padroni, le compagnie aeree e gli altri ci sfruttano è perché lo Stato ci rifiuta i documenti, e lo Stato ci rifiuta i documenti perché i padroni non vogliono darci il CERFA (formulario amministrativo del Ministero dell’Interno firmato dal datore di lavoro). È insieme che lo Stato, i padroni e le loro maledette leggi organizzano il razzismo e la vita dura per gli immigrati senza documenti.

Prefetture e padroni si rinviano la palla. Noi fermiamo il gioco.

Siamo contro la “regolarizzazione attraverso il lavoro” perché è una menzogna. Ci dicono che se abbassiamo la testa avremo la regolarizzazione dopo 24 buste paga. Ma molti non hanno ancora i documenti dopo 24 anni di cantiere. Tutti devono avere i documenti subito, che lavorino o no, che siano arrivati da dieci ore o dieci anni. Perché dovremmo romperci la schiena per avere il diritto di vivere qui?

Attacchiamo perché anche Elior imprigiona e deporta.

Elior, come ONET, GERSA (Engie, ex GDF) e altri, ci costringono a pulire le celle e preparare i pasti dei nostri compagni imprigionati nei Centri di detenzione e nelle prigioni (Bèzier, Roanne e Nancy). È Elior che gestisce il CRA di Plaisir dove il nostro compagno D. è tenuto prigioniero. Nel 2010 quattro sans-papiers sul cantiere Bouygues del CRA di Mesnil-Amelot sono stati arrestati mentre lavoravano e rinchiusi nella prigione che stavano costruendo. Costringono gli immigrati a costruire le loro prigioni, a lavorare contro se stessi!

La nostra forza è nell’unità, mentre fanno di tutto per dividerci!

Elior ci costringe a fare le pulizie a casa dei nostri oppressori:

-Thalés, Safran, la Direction gènèral de l’Armement, l’ambasciata statunitense, che organizzano la guerra in Africa e altrove;

– Commissariati e tribunali che ci condannano perché immigrati senza documenti;

– Ministero degli Esteri che decide che alcuni hanno diritto al visto e che altri devono traversare il mare, il deserto e la schiavitù in Libia per venire a crepare qui lentamente.

E anche il Terminal 2F de Roissy-CDG lo abbiamo attaccato 10 giorni fa!

Allora siamo venuti a cercare Philippe Guillemot, caposfruttatore di Elior, per farlo scendere dall’alto della sua torre e esigiamo:

-la liberazione immediata del nostro compagno D. prigioniero politico del movimento, e di tutti gli altri e le altre, rinchiusi nella prigione di Plaisir, che Elior pulisce per contratto con la prefettura di Yvelines.

– che Elior cessi tutte le partecipazioni finanziarie, logistiche o politiche per l’arresto e la deportazione degli immigrati senza documenti.

– che Elior dichiari il numero di immigrati senza documenti che sfrutta e che si impegna a fargli ottenere i documenti

Chiamate il Primo Ministro e ditegli che i Gilets Noirs stanno arrivando!

 

Gilets Noirs in lotta