ROMA

Non era ‘Roma Nord’ contro ‘Roma Sud’ ma una banda di neofascisti armati di coltello

A piazza Cavour in sette contro un sedicenne. Squadrismo fascista e presidio del territorio nel centro della città.

In via Ottaviano 9, quartiere Prati, c’è una storica sezione del Movimento sociale italiano, conosciuta semplicemente come “via Ottaviano”. Un luogo quasi sacro per l’estrema destra romana: qui venne assassinato il giovane militante greco Mikis “Miki” Mantakas, colpito da due colpi di pistola esplosi durante un assalto alla sede, al termine di un corteo il 28 febbraio 1975.

Qui erano di casa i giovanissimi arrestati ieri mattina, e accusati di aver massacrato di botte e a coltellate riducendo in fin di vita un 16enne la sera dello scorso 14 ottobre in piazza Cavour. Una lite scoppiata per “futili motivi”, da quanto si apprende: l’intemperanza di un gruppo di ‘forestieri’, venuti ad attaccar briga nella piazza all’ombra della Corte di Cassazione, spruzzando della panna in faccia a delle coetanee. Un comportamento a cui la banda di giovanissimi neofascisti, ha risposto prendendo la testa di un violentissimo pestaggio finito con un tentato omicidio. La vittima era a terra quando veniva colpita a cascate, calci e coltellate.

“La politica non c’entra niente”, abbiamo sentito dire e sentiremo dire. Lo raccontarono anche dopo l’omicidio di Renato Biagetti. E sarebbe davvero così se chi ha picchiato e accoltellato non fosse un militante politico. Giovanissimi neofascisti che hanno agito nel territorio dove quotidianamente volantinano nelle scuole e attacchinano, un fatto avvenuto proprio nella piazza dove spesso e volentieri promuovono manifestazioni.

Certo, la violenza non ha avuto come obiettivo l’avversario politico, non è stata una spedizione punitiva, ma la politica c’entra eccome: la violenza sproporzionata, i coltelli, la difesa del territorio, il senso d’impunità. Per un mese alcuni quotidiani hanno ricamato sull’episodio parlando di una guerra tra bande tra giovani di “Roma Sud” (povery e un po’ coatti) contro i giovani di “Roma Nord” (riccanza che veste con le marche giuste). Abbiamo scoperto che le cose non sono andate proprio così. Tra l’altro subito dopo l’episodio i ragazzi sono andati a conferire con Nicola Colosimo (lo riportano le carte dell’inchiesta), responsabile del Fronte della Gioventù, la sigla che richiama l’organizzazione giovanile dell’Msi con sede in via Ottaviano, la stessa di cui era responsabile Daniele De Santis, l’ultras neofascista responsabile della morte del tifoso napoletano Ciro Esposito.