EUROPA

Un Primo Maggio migrante: un video-racconto della giornata berlinese

In occasione della Festa dei lavoratori, a Berlino, si è tenuta una grande mobilitazione meticcia che ha coinvolto numerosissime associazioni. Nonostante l’atteggiamento intimidatorio delle forze dell’ordine e i tentativi di discredito dalla parte dei media, la capitale tedesca è stata attraversata da manifestazione rivoluzionaria come non se ne vedevano da anni

Quest’anno a Berlino il Primo Maggio è stato migrante. La tradizionale manifestazione autonoma e non autorizzata, che solitamente sfilava nel tardo pomeriggio per le strade di Kreuzberg, ha lasciato difatti il posto a un’ampia coalizione sociale che ha portato in strada più di venticinquemila persone, con in testa i gruppi curdi e palestinesi, seguiti da tutta un’altra serie di organizzazioni migranti: un vero e proprio cambio di fase, che riflette la composizione di una metropoli sempre più meticcia.

 

A testimoniarlo il nuovo punto di partenza, ad Hermannplatz, nel cuore di Neukölln, il quartiere a maggioranza araba e turca in balia di violente dinamiche di gentrificazione. E soprattutto il fatto che l’organizzazione sia stata presa in mano dai Migrantifa, gruppo nato a livello nazionale appena un anno fa, subito dopo la strage razzista di Hanau, per protestare contro gli attacchi di estremisti di destra e polizia nei confronti delle comunità migranti.

 

In realtà, a mobilitarsi per questo Primo Maggio è stato anche tutto lo spettro politico della città, dal movimento sulla casa e contro il rincaro degli affitti, ai gruppi antifa, femministi, transfemministi, anarchici, Interventionistische Linke, KlasseGegenKlasse, la coalizione delle sex workers, la nuova piattaforma dell’Interkiezionale, i Jewish Antifa, Palestine Speaks, KiezKommune, il Blocco Latino-Americano e tanti altri. I collettivi e i gruppi che hanno preso parte all’organizzazione e sottoscritto la chiamata sono stati più di cinquanta. Mentre fino all’anno scorso, da almeno 20 anni, l’organizzazione di questa giornata era solo e unicamente nelle mani della larga piattaforma autonoma antifa, formata sostanzialmente da gruppi tedeschi, quest’anno finalmente è stata fortemente animata dalla scena migrante che è la più attiva a Berlino da almeno due anni.

Una manifestazione come non se ne vedevano da anni, rivoluzionaria per il palpabile sentimento di solidarietà internazionale tra le varie comunità e le nuove alleanze che è riuscita ad evocare. E che, proprio per questo, non poteva essere tollerata dalla polizia, che l’ha attaccata violentemente poco dopo la partenza per provocarne la reazione e poterla sciogliere. Ad essere caricato per primo è stato il così detto blocco nero, parte dell’Interkizionale, adducendo come scusa – in un tratto della strada ristretto dai lavori in corso – la scarsa distanza tra le persone e il mancato uso delle mascherine (negato da foto e video). In questo suo tentativo di riaffermare il proprio controllo assoluto dello spazio pubblico e di colpevolizzare i manifestanti, la polizia è arrivata a diffondere false notizie, prontamente riprese dai giornali, con il solo fine di ridurre la ricchezza di una giornata alle dinamiche dello scontro. Un atteggiamento in linea con la gestione politica della città, ormai sempre meno “rossa” e radicale, sempre più alla mercé delle compagnie immobiliari e della repressione tout court verso chi dissente.

Questo breve video nasce dalla nostra urgenza di raccontare l’esperienza che abbiamo fatto nel blocco di testa migrante, sottraendo la manifestazione alle narrazioni tossiche di media, partiti e forze dell’ordine.

 

 

 

Foto di copertina dal profilo Facebook di Berlin Migrant Strikers