ROMA

Tmb Salario, dopo l’incendio una sola parola d’ordine: «Chiuderlo senza se e senza ma»

Questa notte un grosso incendio è divampato nel Tmb di via Salaria: la nube tossica invade Roma e adesso solo una cosa è possibile: la sua chiusura definitiva

Alle 4 di questa mattina un incendio è scoppiato nell’impianto Tmb Salario di Ama, al civico 981 di via Salaria, alla periferia Nord-Est di Roma. Da anni c’è chi convive con la puzza e miasmi dell’impianto, decine di migliaia di cittadini che oggi hanno subito un’ulteriore violenza: respira la nube tossica sprigionata dal rogo di tonnellate d’immondizia. I comitati, con le loro denunce negli scorsi mesi, sono stati facili profeti: l’impianto Tmb non solo è di fatto una discarica in città, ma anche un luogo pericoloso, dove viene stoccata più immondizia di quanto è consentito, che lavora male e in condizioni di scarsa sicurezza. L’incendio di questa notte sta lì a confermarlo con tutta la drammaticità degli eventi di queste ore. Solo alcuni giorni fa una relazione di Arpa Lazio poi aveva confermato quello che già sapevamo grazie al lavoro dei comitati e dell’Osservatorio Tmb Salario del III Municipio: l’impianto che dovrebbe trattare rifiuti in realtà li produce, che nulla è in regola e i pericoli per la salute ci sono, eccome.

Incendio Tmb Salario: le testimonianze di chi lotta contro l'impianto

INCENDIO TMB SALARIO: COSA STA SUCCEDENDO?Il video di Lab-tv che raccoglie le testimonianze dei cittadini che da anni lottano contro l'impianto Tmb Salario di Ama, che questa mattina è andato a fuoco sprigionando una nube tossica, e un'intervista Christian Raimo assessore alla Cultura in III Municipio.

Pubblicato da DINAMOpress su Martedì 11 dicembre 2018

In questi anni si è riscontrato, da parte di medici e farmacisti, un aumento di patologie respiratorie . La struttura è posta a pochi metri da un asilo e dalle case, in un quadrante abitato da 40mila residenti. Miasmi, rossori agli occhi e bruciore alla gola: questi i sintomi con cui quotidianamente chi vive nei pressi del Tmb fa i conti. Da 7 anni i cittadini chiedono la chiusura dell’impianto, auspicano una presa di responsabilità da parte di tutte le istituzioni ma nessun sostanziale  passo in avanti è stato fatto. Anni in cui la loro qualità della vita e serenità è stata compromessa: migliaia di persone hanno vissuto prigioniere in casa propria, i bambini non possono giocare nel parco, le strade sono vuote. Ora, come se non bastasse, si teme per la diossina sprigionata dall’incendio.

Pubblicato da DINAMOpress su Martedì 11 dicembre 2018

Il 6 ottobre scorso una grande manifestazione davanti all’impianto ha portato per strada più di 2000 persone. La richiesta era chiara: chiudere il TMB subito. Oggi più che mai questa è l’unica richiesta avanzata dai comitati dei cittadini, senza se e senza ma. Ma la sindaca Virginia Raggi ha già annunciato che l’impianto rientrerà in funzione. Non servono fondi per rimettere in funzione il Tmb Salario, c’è solo bisogno della volontà politica di chiuderlo e di mettere mano al ciclo dei rifiuti di Roma a partire dai diritti di chi vive nei territori periferici dove vengono scaricati i problemi assieme a inceneritori, discarichi, impianti che avvelenano l’ambiente. Sulla salute non si tratta. Quella del Tmb Salario è un’emergenza ambientale: se servono fondi per delocalizzarlo e costruire nuovi impianti, che si mobilitino le istituzioni a tutti i livelli. I cittadini hanno già pagato abbastanza.

Pubblicato da DINAMOpress su Martedì 11 dicembre 2018