TERRITORI

“Si parte e si torna insieme”

8 dicembre 2005 – 8 dicembre 2012. Ancora una volta da Roma in Val di Susa.

Intervista a Vincenzo del Csoa Askatasuna:

Sono passati 7 anni dalla liberazione di Venaus e il popolo NOTAV è ancora in lotta.Nonostante gli arresti, i fogli di via, le grate, i manganelli e gli spray urticanti, nonostante il terrorismo dello Stato nei confronti della popolazione valligiana, siamo stati in migliaia tra i sentieri a gridare che “la ValSusa paura non ne ha”.

Da Roma le “trivelle ribelli”, dopo aver fatto breccia nell’ambasciata francese il 3 dicembre, ancora più numerose sono partite alla volta della Val Clarea. Al casello di Rivoli qualcuno pensava di poterle fermare con perquisizioni e schedature, ma le trivelle ribelli non si arrestano di fronte allo Stato di polizia perché sanno che ad attenderle c’è il volto vero, quello caloroso della Val di Susa che le accoglie con sorrisi, abbracci, e parole che scaldano il cuore.

Dopo una fantastica polentata le trivelle si sono messe in marcia con tutti gli uomini, le donne e i bambini verso il cantiere. Dopo aver abbattuto i new jersey che volevano bloccare il passaggio si è giunte di fronte allo schieramento di forze dell’ordine che difendevano il cantiere, decise a non farle passare. Dopo più di un’ora di cori e di tentativi di forzare il blocco, il popolo NOTAV è riuscito ad arrivare alle reti e a tagliarle in più punti. Nonostante i fitti lanci di lacrimogeni, le cariche della polizia e la caccia all’uomo, il movimento NOTAV ha resistito ed è tornato ai presidi al grido di “Fuori le truppe dalla Val Susa”.

Le trivelle ripartono per tornare a Roma, verso un altro appuntamento che parla NOTAV, quello che si terrà giovedì 13 dicembre al Corto Circuito.