ROMA

Rifiuti, Gualtieri promuove l’inceneritore

Nuovo piano dei rifiuti della giunta capitolina che propone come soluzione un nuovo inceneritore, mentre non si fa nessun passo avanti per aumentare la raccolta differenziata attraverso il porta a porta

Ci si poteva aspettare che un qualche coniglio dal cappello il sindaco Gualtieri l’ avrebbe tirato fuori per rispondere al bisogno urgente di soluzioni al ciclico problema dei rifiuti capitolini.

Nel mese di gennaio la giunta era già stata attaccata duramente per aver scelto di prorogare l’apertura della discarica di Albano, poi chiusa per intervento della magistratura.

Era già chiaro al tempo che una idea o visione sulla gestione dei rifiuti in senso ecologico e secondo i parametri dell’economia circolare era ben lontana dalle proposte del sindaco.

La soluzione proposta però mercoledì 20 aprile in aula capitolina è tra le peggiori che ci si potesse immaginare.

Gualtieri infatti ha avanzato l’idea di un nuovo termovalorizzatore, che è l’eufemismo con cui oggi si chiamano gli inceneritori, da realizzare presumibilmente nella zona di Santa Palomba – il sindaco però non lo ha ammesso in aula- , municipio IX di Roma, confinante con il comune di Pomezia.

Oltre all’inceneritore ha proposto due o forse tre biodigestori anaerobici, ossia impianti per produrre energia tramite la combustione della frazione umida. Nulla di concreto invece per potenziare attraverso il porta a porta la raccolta differenziata, unico strumento esistente per ridurre in modo consistente i rifiuti.

L’inceneritore costerà 150 milioni di euro, l’Europa non può finanziarlo perché va contro il principio dell’economia circolare ed è problematico da molti punti di vista: ecologico, sociale ma pure della trasparenza visto che non era presente nei punti del programma elettorale né è previsto dal piano regionale sui rifiuti.

Nel frattempo però, Zingaretti ha plaudito alla scelta di Gualtieri, ora bisognerà vedere che mediazione troverà con la componente pentastellata della giunta che invece, con l’assessora Lombardi, ha già espresso una critica forte all’opera.

Partiti, sindacati, e media hanno osannato la scelta di Gualtieri, definendola coraggiosa e storica. Tra le voci critiche, i consiglieri di Sinistra Civica Ecologista Luparelli e Cicculli, la CGIL e i Verdi.

La scelta di Gualtieri quindi gira le spalle al futuro e rilancia una soluzione costosa, inquinante e impattante, incapace di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati ma, al contrario, che paradossalmente ne ha bisogno costante per alimentarsi, perché un inceneritore non si spegne mai.

Un ulteriore paradosso è che il termovalorizzatore verrà costruito da Acea, che quindi anziché investire i propri utili nel sanare le perdite della rete idrica (fino al 40% a Roma) li utilizzerà per costruire l’inceneritore, affermandosi sempre più come multiutility di gestione di servizi, orientata in ottica puramente finalizzata al profitto. Il comune, che possiede il 51% delle quote di Acea, ovviamente acconsente.

Venerdì 22 aprile è stata convocata da tempo una manifestazione sotto la Regione Lazio per criticare l’inadeguatezza del piano regionale sui rifiuti, ancora basato su inceneritori, discariche, biodigestori e TMB.

La manifestazione è particolarmente importante perché costruita in alleanza tra i molti comitati territoriali regionali che si occupano della questione, e quindi non vuole semplicemente chiedere la chiusura di un impianto, ma la revisione sistemica di un piano rifiuti totalmente inadeguato e che ha un impatto devastante sulla salute e sull’ambiente.

Ovviamente la scelta di Gualtieri rende ancora più centrale l’apertura di questo fronte di lotta collettivo che coinvolga la città quanto la regione.

È evidente, sottolineano i comitati, l’urgenza di attivarsi contro scelte dettate solo dalla sottomissione a poteri forti e dall’incapacità di potenziare i servizi pubblici poiché il porta a porta richiederebbe un investimento in risorse umane all’interno di AMA che i bilanci del comune non vogliono concedere. Per costruire l’inceneritore, però, i fondi sono stati trovati.

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