TERRITORI

Napoli: 4000 in corteo contro lo Sblocca Italia. Verso il #14N!

Nella giornata del 7 novembre, a Napoli in migliaia in piazza tra studenti, precari, lavoratori, cittadini, sindacati e membri dei comitati territoriali in lotta contro biocidio e devastazione, da Piazzale Tecchio verso Bagnoli, decisi ad arrivare a Città della Scienza per manifestare contro lo Sblocca Italia.

A Bagnoli doveva esserci proprio oggi il premier Matteo Renzi, che aveva annunciato da agosto di voler tornare a Napoli per dare impulso allo sviluppo della città. Visita cancellata, però, pochi giorni prima, senza spiegazioni “ufficiali”. Certo è che in molti aspettavano la visita del premier, soprattutto considerando il capitolo “Bagnoli” contenuto nello Sblocca Italia che ieri è stato approvato al Senato e che modifica strutturalmente le modalità di gestione dei territori nel nostro paese. Bagnoli è il territorio apripista di questo provvedimento, poiché nel decreto è previsto l’esautoramento autoritario dell’ente Comune dalla gestione dei suoli riguardanti il futuro urbanistico-territoriale di Bagnoli e l’imposizione di un ennesimo Commissario governativo che potrà operare in spregio a tutte le norme generali di tutela ambientale e fuori dai vincoli contenuti nel vigente Piano Regolatore. Ma la cittadinanza di Napoli nella giornata in cui in tutta Italia in molte città si sono svolte azioni, cortei e sit-in di protesta contro le scellerate politiche di Renzi, dalla truffa della Granzia Giovani al Jobs Act, ha deciso di riprendersi le sue strade. Da Bagnoli, verso la zona industriale, affinché essa, da simbolo di ingiustizia e di un modello di sviluppo tossico, diventi emblema di rivendicazione di diritto alla città e di riappropriazione del proprio territorio.

Spropositato lo schieramento di forze dell’ordine. Ci sono stati momenti di tensione durante il corteo quando un gruppo di manifestanti, giunti davanti all’ingresso di Città della scienza nella parte non distrutta dall’incendio, ha provato a entrare forzando il cordone della polizia in tenuta antisommossa.

La reazione è stata: cariche a ripetizione, lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo, caroselli con i blindati e diversi feriti. Ma il corteo ha ripreso a sfilare per le strade della città…. In attesa del 14 novembre, giornata dello sciopero sociale, in cui anche a Napoli ci saranno molte iniziative.

Leggi il comunicato della giornata

4mila in piazza contro lo Sblocca-Italia, poi le cariche per impedire un’assemblea a Città della Scienza

“Quattromila in piazza contro lo sbloccaitalia e il commissariamento della democrazia. Si è scelto di chiudere le porte in faccia a migliaia di persone e di preferire le cariche a un’assemblea pubblica!”

Oggi il processo autoritario che si sta mettendo in campo a Bagnoli ha gettato la maschera! Di fronte a migliaia di persone si è preferito chiuder loro le porte in faccia… ma noi siamo i figli di questa terra, non siamo noi a dover andar via! Malgrado la fuga di Renzi dalla piazza e dalle sue responsabilità in strada c’erano almeno quattromila persone mobilitatesi contro lo sbloccaitalia e il commissariamento di Bagnoli, per rivendicare il diritto alla salute e le bonifiche dei nostri territori avvelenati. Dai comitati territoriali e le realtà di base di Bagnoli, agli studenti, ai movimenti della casa e dei disoccupati, ex operai dell’italsider e di pomigliano, alla rete Stop Biocidio e a tante altre da tutta la Campania e dal Sud, da Bari, Foggia, dall’Irpinia e dal Sannio, da Roma e così via.

Percorsa via Coroglio e arrivati a città della Scienza volevamo legittimamente tenervi l’assemblea pubblica con le decine di realtà che hanno animato la manifestazione. Una grande assemblea democratica e autorganizzata (nella quale oggi è previsto anche l’intervento del Sindaco di Napoli). La volontà dichiarata dai partecipanti al corteo era di tenerla dove doveva riunirsi il governo. Democrazia dal basso contro democrazia espropriata, in un luogo simbolo delle scelte che riguardano la bonifica e la ricostruzione. Di fronte a migliaia di persone la decisione di città della Scienza è stata invece rigida e irresponsabile, chiudendo entrambi gli accessi, anche quello del cortile lato mare (a quanto pare sorprendendo in questo perfino la Questura…).

Le cariche sono avvenute nel bel mezzo di una mediazione, gestita in modo idiota dalla questura, alla presenza di due assessori comunali (Fucito e Piscopo) e deputati della repubblica (Roberto Fico), in cui si chiedeva di aprire le porte per una semplice assemblea. Si è scelto invece di tentare di umiliare il corteo! Ma noi siamo i figli di questa terra! Non siamo noi a dover andar via!

Alla fine la tensione è cresciuta, c’è stato il tentativo della manifestazione di passare e la risposta con le cariche e i lacrimogeni di polizia e carabinieri. Due manifestanti sono finiti all’ospedale in ambulanza per le manganellate, mentre un terzo, leader storico degli operai Italsider, è stato pesantemente picchiato e ferito in testa fuori il luogo dove ha speso una vita di lavoro. Davanti a quei cancelli chiusi eravamo i giovani e la gente di questo quartiere – studenti, precari, disoccupati – con la rabbia e la delusione per quello che è successo in questi vent’anni e per la nuova speculazione che si annuncia. Il corteo ha attraversato tutta Fuorigrotta e Bagnoli per comunicare ancora una volta le ragioni dell’opposizione a un provvedimento che conosciamo bene al sud e combina l’assalto al territorio con quelle forme di commissariamento e i meccanismi “emergenziali” che permettono di aggirare ogni trasparenza e la volontà popolare per comporre gli interessi delle lobby del mattone. Per noi il commissariamento di Bagnoli è lo strumento per l’assalto al piano regolatore. In Italia è in atto un processo di commissariamento della democrazia e le cariche ne sono la conseguenza, da Brescia a Roma, a Napoli.

L’assemblea pubblica si terrà comunque oggi alle 16.30 al Politecnico. Previsti gli interventi dei comitati, di movimenti e realtà di base. E anche l’intervento del sindaco di Napoli a cui i comitati chiedono mosse concrete contro lo sbloccaitalia. Dopo le contestazioni al governo Renzi e le cariche a Brescia, e a Roma contro gli operai di Terni, oggi la prima grande manifestazione contro il decreto Sblocca Italia, dimostra la determinazione e la capacità di resistenza delle comunità in lotta, contro l’operazione criminale che questo governo sta portando avanti, da un lato distruggendo i residui diritti dei lavoratori per favorire licenziamenti e sfruttamento, dall’altro consegnando ai privati, alle mafie e alle lobby dei costruttori, degli inceneritori, delle discariche e del petrolio, la ricchezza del nostro patrimonio pubblico, edilizio e naturale. Oggi a Bagnoli un messaggio chiaro per Renzi: potete passare al Senato col voto di fiducia, ma sui nostri territori non passerete! Ogni cantiere può diventare una barricata. Ma soprattutto, questo movimento ha un piano di proposte alternative che è più forte di quelle del governo, perchè parla dei bisogni sociali di milioni di persone che vivono la crisi sui territori. Reddito, ambiente, lavoro, diritti, welfare, dignità, democrazia: queste le nostre parole. Autoritarismo, inquinamento, devastazione sociale e ambientale la triste e arrogante realtà di questo governo della crisi sempre più ingiusto e irrazionale. I movimenti si preparano a scendere nuovamente in piazza il #14nov in occasione dello #scioperosociale: previste manifestazioni in tutto il paese, diverse le iniziative a Napoli.

Comitati, cittadini e movimenti sociali contro il decreto Sblocca Italia verso la mobilitazione del 7 novembre a Bagnoli

Intervista video a una studentessa