EUROPA

L’intervento militare sulla ZAD in Francia è cominciato

Dopo 50 anni di lotta, 10 anni di occupazione e grandi manifestazioni, la battaglia ambientale contro la costruzione dell’aeroporto internazionale a Notre-Dame-des-Landes non si è ancora conclusa.

A tre mesi dall’abbandono del progetto di costruzione dell’aeroporto internazionale di Notre Dames de Landes, il governo di Eduard Philippe ha ordinato questa mattina l’espulsione dei territori della ZAD (Zone à Defendre). I terreni agricoli nell’ultimo decennio sono stati scenario del movimento contro questa inutile grande opera. Le operazioni, che si stanno svolgendo dalle tre di questa notte, vedono un enorme dispiegamento di forze dell’ordine mobilitato sull’intero territorio: 2500 gendarmi, decine di mezzi blindati e addirittura due elicotteri. Questo nuovo tentativo di sgombero, ampiamente previsto dalle reti territoriali di attivisti e contadini, è ostacolato in vari modi dagli occupanti che avevano annunciato di opporre resistenza. Dalle prime luci dell’alba, si registrano diversi episodi di scontro, la gendarmerie sta procedendo alla requisizione di diverse costruzioni che vengono in seguito demolite. Viene inoltre segnalato un fatto molto grave: l’accesso ai luoghi delle operazioni sarebbe stato vietato ai giornalisti, di modo che i media potessero utilizzare solo le immagini fornite dalla gendarmerie.

«La nostra rabbia è grande questa mattina» scrivono in un comunicato gli zadisti «difronte allo spreco che rappresenta la distruzione di case e spazi di vita che abbiamo costruito in questi luoghi. Non possiamo accettare che la nostra esperienza collettiva sia messa in pericolo da questa operazione poliziesca. La Zad non può finire noi abitiamo qui, siamo radicati in questi luoghi e non ce ne andremo».

Sei anni dopo l’operazione “Cesar” con la quale si era provato, senza successo, ad evacuare la zona il governo di Eduard Philippe gioca di nuovo la carta della repressione, per mettere fine a quella che viene definita come una zona di “non-dritto”. Qui invece,  occorre ricordarlo, le lotte ambientali per la difesa del territorio si sono da subito declinate come lotte affermative che puntavano all’invenzione di nuovi modelli di agricoltura fondati sulla condivisione, la cura dell’ambiente e la tutela dei beni comuni (lo avevamo raccontato in questo precedente articolo.) Il movimento di Notre Dames de Landes aveva inoltre elaborato nelle ultime settimane una proposta per una convenzione di locazione temporanea e collettiva dei terreni agricoli che è stata ignorata e calpestata. Segnali del modus operandi di questo governo che dopo aver approvato lo scorso autunno la seconda riforma del lavoro in due anni, sta promuovendo una vera e propria guerra sociale a tutto campo che ha innescato una vasta serie di mobilitazioni e di scioperi in tutto il paese. Ora l’appello, lanciato dalle differenti realtà del movimento è a una mobilitazione generale in tutta la Francia per difendere la legittimità di questa esperienza.

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