EUROPA

In Francia inizia la “settimana sociale”: prima giornata di sciopero e manifestazioni

In corso manifestazioni in tutta la Francia per la prima giornata di sciopero dei ferrovieri: i dati sull’adesione e la convergenza sempre più ampia di altri settori sociali, segnano l’avvio di una primavera di lotte contro “Macron e il suo mondo”

Il 3 aprile è il giorno di inizio dello sciopero dei ferrovieri della SNCF, la società ferroviaria nazionale francese. Come sottolinea mediapart, questa mattina si apre una settimana ad “alto rischio” per il governo, il quale, nell’ingaggiare attraverso le ordinanze uno scontro senza mediazioni con i ferrovieri, non aveva previsto né gli elevati numeri della mobilitazione, né l’ampio numero di settori (sia lavorativi che della formazione) che in essa stanno convergendo, facendogli perdere, fin da subito, i caratteri di una mobilitazione corporativa e limitata a singole categorie.

I tassi di partecipazione allo sciopero sono già definiti da molti siti ufficiali come dati “storici”: il 12% nei TGV (percentuale altissima, se si considerano le limitazioni delle condizioni di sciopero per le linee TGV), 25% dei Transiliens e il 6% dei TER annunciati.

Ancor più impressionanti i primi dati sull’adesione allo sciopero: il 50% dei ferrovieri, di cui il 77% sono conducenti dei mezzi. È uno dei dati più alti mai registrati, tanto più se si considera che il 48% della SNCF è composto da quadri, dunque l’adesione tra i dipendenti (salariés) sfiora la quasi totalità.

Nel corso della mattina si sono tenute le assemblee generali convocate per decidere il prosieguo delle mobilitazioni. Si discute delle forme che lo sciopero può assumere: grève perlée (“a macchia di leopardo”), gréve carrée (prolungato sulle 24 ore) e gréve illimitée (illimitato).

 

 

Una manifestazione di ferrovieri è stata convocata alle 13.30 a Gare de l’Est à Parigi, nella quale convergeranno anche gli altri “settori” in mobilitazioni: elettricisti, lavoratori di AirFrance, studenti e personale dell’università, infermieri, netturbini (questi ultimi hanno a loro volta annunciato uno sciopero “Illimitato”).

Per quanto riguarda la repressione dello sciopero dei ferrovieri, la SNCF sta mettendo in campo due contromisure repressive, entrambe al limite della legalità. La prima è quella di far pesare sui salari dei ferrovieri più giorni di sciopero di quelli effettuati. La seconda misura riguarda il ricorso – come è già avvenuto il 22 marzo – a dei lavoratori inglesi per rimpiazzare i ferrovieri in sciopero (fatto è accaduto sugli Eurostar).

Lo sciopero dei ferrovieri è convocato dalle principali sigle sindacali – CGT, UNSA, CFDT, Sud Solidaire – già scese in piazza in forma unitaria nelle scorse grandi manifestazioni. Alcune sezioni della CGT chiamano alla “gréve illimitée”, e alcuni settori di Sud-Solidaire à la “grève carrée”. Le assemblee generali dei ferrovieri di Gare du Nord  e di Paris Saint-Lazare hanno già votato lo sciopero illimitato.

 

Proprio nelle università negli ultimi giorni, nonostante la pausa pasquale, i blocchi e le occupazioni hanno visto un notevole incremento: tra tutte, la facoltà di Tolbiac (Paris 1 – Sorbonne) in occupazione dal 26 marzo, ha resistito al tentativo di incursione della polizia (già si è ridenominata «la commune di Tolbiac»). L’occupazione di Tolbiac si sta presentando come il luogo di incontro, confronto e condivisione delle pratiche e delle strategie di lotta: ieri, lunedì 1 aprile, si è svolta una grande assemblea di ferrovieri e studenti che ha rilanciato il sostegno reciproco alla lotta contro la selezione universitaria da un lato (Loi Vidal) e dall’altro al sostegno ai blocchi dei ferrovieri. La manifestazione di oggi delle 13.30 à Gare de l’Est sarà il primo momento di verifica di questa convergenza. Sud Solidaire ha lanciato l’appello alla convergenza agli altri settori lavorativi: funzione pubblica, studenti, netturbini, lavoratori delle centrali elettriche, della cura ecc. ecc.

Proprio ora – dalle 11.30 – alla facoltà di Tolbiac è in corso una nuova assemblea di più di un migliaio di studenti, che si preparano alla costruzione di questa primavera sociale contro «Macron et son monde».

Intanto alle 18.30 viene rilanciata l’assemblea generale anche all’Università di Paris 8 da parte dell’occupazione dei rifugiati ed esuli, dopo più di due mesi di occupazione. A fronte di ciò che è accaduto a Bardonecchia e dell’estensione delle mobilitazioni anti-governative, l’AG di Paris 8 assume un grande rilievo.

Nella manifestazione di Parigi nel pomeriggio sono iniziati degli scontri causati da un attacco a freddo da parte della polizia. Sembra che un ragazzo sia stato arrestato, mentre decine sono state le persone ferite nella violenta carica delle forze dell’ordine, che ha attaccato i manifestanti in una strada molto stretta. Nonostante questo il corteo si è mantenuto compatto, riuscendo a non disperdersi e a fronteggiare la polizia. Il dato che emerge è che la polizia ha deciso scientemente di attaccare la manifestazione per provare a spaventare le persone che hanno deciso di aderire allo sciopero. Un attacco, quello di oggi, estremamente violento e ordinato “dall’alto”. Lo scopo? Impedire la diffusione della mobilitazione nazionale in tutta la Francia e nel resto dell’Europa.

Questa è solo la prima delle giornate di lotta previste a Parigi fino al primo maggio (data in cui ci sarà una manifestazione internazionale). Domani sono previsti altri scioperi degli cheminots e diverse stazioni saranno bloccate in tutto il paese.