POTERI

La visita di Netanyahu

Al centro dell’incontro in particolare la cooperazione militare.

Si svolgerà oggi, 2 Dicembre, a Roma il vertice italo-israeliano, inizialmente previsto a Torino, ma spostato nella capitale per permettere a Netanyahu di far visita al Papa.

Il premier italiano Letta, dopo essere stato nella sua prima visita extraeuropea a Gerusalemme, incontrerà il suo corrispettivo con l’obiettivo dichiarato di comprendere come l’Italia potrà seguire il miracolo israeliano, ovvero come “costruire anche da noi una start up nation”. Secondo una ormai nota definizione, Israele avrebbe creato benessere investendo nei settori dell’innovazione tecnologica e nella ricerca: ma di quale innovazione si parlerà nel vertice? Chi siederà al tavolo per stipulare accordi miliardari?

Ancora una volta, mascherato con la stipula di accordi politici, economici e culturali, il vertice sarà l’occasione per saldare la già intensa cooperazione militare fra i due paesi. Infatti, tra la visita di Letta a Gerusalemme e l’arrivo di Netanyahu a Roma vi sono stati numerosi incontri bilaterali e non fra i vertici militari dei due paesi e si è svolta la più grande esercitazione aerea multinazionale della storia di Israele. “Blue Flag”, questo il nome dell’esercitazione, ha visto coinvolti, oltre agli Usa, l’Italia e la Grecia, due paesi in grossa difficoltà economica, non così tanto però da impedirgli di far volare nel deserto del Negev (sud di Israele) oltre 100 aerei militari e mobilitare un migliaio di truppe di terra.

Appare poi chiaro dai numeri delle esportazioni militari italiane in Israele (473 milioni di euro nel 2012) come sia proprio questo il settore strategico su cui Letta & co. punteranno per uscire dalla crisi economica, altro che innovazione e ricerca! Tecnologie per portare nelle nostre metropoli maggiore “sicurezza” attraverso la cyber-guerra, aerei militari e sistemi militari per essere comunque in prima linea, che si tratti delle “missioni umanitarie” nel Mediterraneo o di aggredire qualunque nemico dell’asse Usa-Ue-Nato, di cui Israele è partner fondamentale e riconosciuto. È allora saranno nuovamente aziende come Finmeccanica che siederanno agli incontri a latere del vertice; banche armate come Unicredit che trarranno profitto dagli acquisti per oltre un miliardo che l’Italia ha fatto in tecnologie satellitari e sistemi di sicurezza informatici da utilizzare per la sorveglianza delle nostre coste.

Respingiamo con fermezza l’idea di sicurezza e sviluppo economico che i due governi vogliono imporci, e continueremo a proporre un’alternativa fatta di ricerca e innovazione per delle nuove relazioni internazionali che non servano esclusivamente al controllo ed al mantenimento del potere.

* Contributo apparso sul sito del Servizio civile internazionale