DIRITTI

La ASL Roma1 attacca i cittadini che difendono il S. Maria della Pietà

La Regione regala il S. Maria della Pietà alla Asl Roma1

Dopo la gremita assemblea di sabato scorso sul futuro del S. Maria della Pietà organizzata del Municipio XIV e dall’Urban Center, giunge prontamente alla Ex Lavanderia dalla ASL Roma 1 la minaccia di sgombero entro 15 giorni. Non è la prima volta che alla partecipazione dei cittadini la ASL Roma1 risponde con le minacce.

A 22 anni dalla prima Assemblea Pubblica sul futuro del complesso, sabato 25 febbraio si è svolta una grande e affollata Assemblea pubblica sulla Centralità Urbana del S. Maria della Pietà con centinaia di cittadini e decine di associazioni e comitati che da sempre si battono per l’uso pubblico culturale e sociale del complesso.

“Inspiegabilmente il S. Maria della Pietà secondo tutti i Direttori ASL che si sono succeduti deve tornare a essere un ospedale che reintroduce anche i servizi psichiatrici” afferma Chiara Cavallaro portavoce del Comitato cittadino Si Puo’ Fare “in pieno disprezzo della Legge Basaglia che prevedendo la chiusura dei manicomi fece allora come oggi dell’Italia un paese all’avanguardia nel mondo”. Le azioni della ASL ROMA1 sono sostenute dalla Regione Lazio che ha approvato lo scorso dicembre una Delibera con cui si è deciso di regalare il Santa Maria della Pieta’ alla ASL Roma 1, riconoscendo alla ASL la proprieta’ di 25 padiglioni, sostenendo che sono sempre stati adibiti a usi sanitari. Il loro impegno è e sarà quello di perseguire gli indirizzi della Delibera 40, anche essa di Iniziativa Popolare, approvata a luglio 2015 e finalizzata all’attivazione di un Protocollo di Intesa con la Regione Lazio proprio per l’attuazione della centralità urbana del S. Maria della Pietà.

All’assemblea pubblica del 25 febbraio sia il Presidente del Municipio XIV Alfredo Campagna che la Presidente della Commissione patrimonio del Comune di Roma Donatella Iorio hanno manifestato la volontà di seguire l’iter formale del Piano Regolatore e sottolineato che la Delibera di Giunta Regionale è un grosso macigno su questa prospettiva.

“Per fortuna il Comune di Roma non la pensa come la Regione Lazio e chiede il rispetto del Piano Regolatore” dice Claudio Ammassari del Comitato Cittadino Si Puo’ Fare “ma intanto la ASL attacca la Ex Lavanderia per la funzione di presidio che ha svolto in questi anni in difesa dell’identità storica e culturale del S. Maria della Pietà e la volontà di 12 mila cittadini che lo vogliono bene pubblico”. E conclude “Discutere la Legge di Iniziativa Popolare in Consiglio Regionale con due anni di ritardo per di più con l’arrivo di una Delibera esecutiva che vuole legittimare una proprietà arbitraria e scorretta, è come voler discutere con qualcuno con le carte truccate in mano e con la pistola sul tavolo”.

Daniela Pezzi, Presidente della Consulta Regionale sulla Salute Mentale, ha chiesto il rispetto della legge nazionale che impone l’uso delle risorse tratte dagli Ex Ospedali psichiatrici per finanziare i progetti di Salute Mentale e vieta la ricollocazione di strutture psichiatriche al loro interno. Si tratta di uno dei punti centrali presenti anche nella Proposta di Legge di Iniziativa Popolare presentata dal Comitato Si Può Fare ormai a maggio 2014. Paradossale l’esperienza raccontata dalla rappresentante del Comitato di cittadini che difendono l’uso pubblico dell’ex Ospedale Forlanini. “Ma come? I cittadini di Monteverde chiedono alla Regione che lo vuole vendere che il Forlanini torni alla sua vocazione sanitaria mentre al S.Maria della Pietà in cui i cittadini chiedono da 20 anni servizi sociali e culturali di pregio, ci si vuole fare solo sanità?”.