POTERI

Essi Vivono. Moratorium

I peggiori piani di stabilizzazione sono destinati a infrangersi contro la tenuta della crisi e la resistenza popolare. Questo rende agitati i sogni degli alieni.

Stivati nel moratorium, i morti recenti nei romanzi di Ph. K. Dick sono ibernati in uno stato di semi-vita a cura di costose agenzie di pompe funebri e restano per un certo tempo contattabili e consultabili da parte di amici e parenti, che se ne servono per gestire affari e imbrogli. Il dispositivo funziona a intermittenza, come le forme standard di lavoro precario, ed è soggetto a interferenze e disturbi, che premurosi direttori di saloni funerari si sforzano di tenere sotto controllo. Un po’ come il presidente Napolitano si raccomanda di evitare un «precipitoso e convulso finale di legislatura» che sballi definitivamente l’ormai ibernato governo Monti per l’ansia eccessiva del Pd di sfruttare l’occasione fornita da Berlusconi per le elezioni anticipate. Ansia e paura di restare con in mano il cerino della difesa di un governo sempre più impopolare, mentre Berlusconi e Grillo si scatenano in attacchi populisti. Governo, del resto, sempre più scomposto e meno comunicativo (come si addice ai semi-morti), tanto che non è neppure riuscito a definire la data tatticamente significativa per le elezioni regionali e ha floppato sulla legge anti-corruzione e sull’incompatibilità per le candidature, al punto che lo stesso Corsera rimprovera all’ultimissimo decreto legislativo di non escludere in pratica nessun condannato, neppure Dell’Utri!

La crisi al rallentatore, che pure preoccupa mercati e istituzioni europee, in realtà nasconde per l’essenziale il lancio di una campagna elettorale per riposizionare il PdL fuori dell’agenda Monti e ricompattarlo sotto la guida di Berlusconi, a prezzo di una scontata sconfitta e di una decomposizione a medio termine. Non a caso, infatti, viene salvaguardata la legge di stabilità (per non mettere da subito il PdL al bando dai poteri forti, dell’Europa e del Partito popolare europeo), mentre salta ogni progetto di riforma elettorale e resta saldo il Porcellum, svantaggioso in termini di seggi per un Berlusconi in caduta libera ma vantaggioso in quando consente di controllarne la pur magra distribuzione. Motivo per cui non dispiace neppure a Bersani, che non vuol certo cedere ai renziani una quota troppo grande di parlamentari. Unico inciampo, a parte l’incognita del voto al Senato, è che il fallimento strisciante del governo, la farsa della riforma elettorale e delle mancate primarie PdL gettano legna nel fuoco grillino e quindi alimentano gli squilibri all’interno di una già compromessa rappresentatività delle istituzioni e del ceto politico.

Inoltre, con visibile terrore della stampa di sistema, il tradizionale rimedio agli estremismi alzheimeriani di destra e alle inquietudini per il rosso scarlatto (sic!) della coalizione Bersani-Vendola (Renzi si è ben presto sgonfiato), cioè il famoso centro “moderato” sta diventando introvabile. Casini si scioglie sotto la barriera del 4% e comunque non quaglia con la massoneria montezemoliana e neppure con il cristianesimo sociale di Riccardi e Oliviero, Fini è un reietto e Rutelli è stato scartato perfino da Chi l’ha visto? Dentro l’agenzia funeraria c’è dunque grande scompiglio e circolano segnali contrastanti.

E fuori, nel mondo reale? Il rapporto Censis ci elenca i disastri del 99% e le fortune (crescenti) dell’1%, ma basta solo uscir fuori della porta del moratorium, camminare per strada fra cartelli Vendo oro, entrare nei locali saturi di slot machine, schivare i mendicanti appostati a ogni edicola, supermercato, bar, uscita di metro. Questo alla voce sofferenza. Ma alla voce ribellione, le città si riempiono di cortei, dilagano le occupazioni di case, la rabbia dei poveri e dei giovani (quasi unica moltitudine) si manifesta con toni sempre più indomabili. Non promette niente di buono per la resurrezione berlusconiana –Lazzaro sorretto da Storace, Casapound e dalle prime avvisaglie di Alba dorata–, neppure per l’agonizzante Monti, per tutte le varianti di Monti-bis e per un governo Bersani-Vendola con agenda Monti. Ne vedremo di ogni, le settimane prossime, ma i peggiori piani di stabilizzazione sono destinati a infrangersi contro la tenuta della crisi e la resistenza popolare. Questo rende agitati i sogni degli alieni.

Essi vivono fra noi, sono simili a noi ma a guardarli con gli occhiali giusti si rivelano alieni maligni, scesi quaggiù per ingannarci, sfruttarci e farci del male. I messaggi subliminali che si nascondono dietro le loro accattivanti parole d’ordine vanno decrittati e convertiti: austerità=povertà, sviluppo=recessione, equità=diseguaglianza. They live. Intanto smascheriamoli. Leggi tutte le puntate.