POTERI

Essi Vivono. Frequenze Malefiche

Su Servizio Pubblico: gli alieni in tv.

L’antenna parabolica che invia messaggi subliminali è tornata a funzionare alla grande e cerca di occultare gli alieni, rigettando nel torpore quanti già avevano cominciato a sospettarne e a manifestare indignazione. Dopo incerti esperimenti con siti logori o squalificati (Mediaset, Unomattina, Porta a Porta) si è passati alla frequenza fine-di-mondo, cioè al gran teatro del rancore populista, Servizio pubblico. Santoro e Travaglio, i grandi smascheratori, vindici degli oppressi e paladini del commoner, fustigatori di ogni infrazione alla legge: che volete di più. Infatti, perfino un Berlusconi con l’acqua alla gola ha eletto quelle frequenze a suo luogo di culto, scambiando con Santoro una audience strepitosa, dati Auditel (e conseguenti ricavi pubblicitari) contro pacchetti di schede. Il pagliaccio si è esposto a domande imbarazzanti replicando con logorroica efficacia, ha ribattuto la requisitoria penale travagliesca con un’altrettanto efficace sequela di reati diffamatori, ha opposto al ditino alzato lo spolvero della sedia con carte e fazzoletto. Insomma, la retorica giustizialista è stata compensata con un diluvio di bugie ed entrambi i contendenti hanno ricavato un loro guadagno a spese del centro montiano ma soprattutto a spese dei poveri italiani (della Verità è inutile parlare).

Questa formidabile arma di distrazione di massa, nelle vesti rissose di Un giorno in Pretura, ha cancellato d’un colpo la tragedia del precariato, i licenziamenti e la cassa integrazione, l’art. 18, la crisi della rappresentanza, i micidiali dispositivi economici del pareggio di bilancio e del fiscal compact. Beninteso, l’ha cancellato nell’immaginario televisivo, non nella realtà e neppure nelle lotte, però offuscandole per sovrapposizione e rischiando di sospenderle fino alla scadenza elettorale. In parte è il normale meccanismo della rappresentanza nelle sue feste periodiche, in parte però è una deviazione anche dall’ordinaria banalizzazione elettorale dei problemi, perché agito dalle due principali componenti populiste che attaccano la gestione tecnocratica di Monti e la collusa concorrenza del Pd. Una di queste componenti coincide con il Pdl e non è una novità, l’altra non si identifica con un partito ma permea il senso comune della sinistra e ne inquina le espressioni parlamentari e anche di movimento, sopravvalutando il tema della legalità fino a deviarlo in un giustizialismo rancoroso e manettaro, sterilmente complementare all’illegalitarismo della destra sbracata e mafiosa, ormai estromessa dal potere e utile solo a giustificare il rigore necessario dell’austerità e l’elitarismo semi-democratico opposto ai guasti della democrazia del pubblico.

Non stiamo qui a rivangare la sfacciataggine di Berlusconi che nega le proprie responsabilità nel dissesto dell’economia e il passato consenso a Monti, ma guardiamo il testimonial invocato come arma finale da Santoro. Un’imprenditrice di Vittorio Veneto, che ha tuonato contro la finanza e le banche che non fanno credito all’impresa. L’1% dei privilegiati che opprime il 99%, cioè gli onesti imprenditori, che invece ci guadagnerebbero a uscire dall’euro e recuperare la sovranità monetaria, la moneta del comune…Una parodia di #Occupy in salsa tremontiano-leghista, un miscuglio di giuste recriminazioni e soluzioni sovraniste che sembrava esibire il contenuto economico santoriano in polemica con Berlusconi e Monti. Nella rissa-spettacolo la critica del debito e del fiscal compact non può che prendere quelle forme: Santoro che accusa la finanza di truffa e Berlusconi che minimizza il debito vantando le grandi risorse occulte del sommerso e degli affari mafiosi, il nostro vero Pil… Il perfetto equivalente “sociale” della riduzione della politica a scandali e processi, olgettine e giudichesse rosse e femministe.

Dietro il talk-show si profila tutta la crisi della rappresentanza italiana, destra, centro, sinistra e sinistra rivoluzionar-civile – ed è solo l’inizio del film. La distruzione dell’antenna ha ancora da venire.

Essi vivono fra noi, sono simili a noi ma a guardarli con gli occhiali giusti si rivelano alieni maligni, scesi quaggiù per ingannarci, sfruttarci e farci del male. I messaggi subliminali che si nascondono dietro le loro accattivanti parole d’ordine vanno decrittati e convertiti: austerità=povertà, sviluppo=recessione, equità=diseguaglianza. They live. Intanto smascheriamoli. Leggi tutte le puntate.