POTERI

Essi Vivono. Dismissione sovrana

Le dimissioni del super-Alieno tra teologia politica, ovvero sacra alienologia, e affari correnti.

Il super-Alieno si è dimesso. Era l’unico, dotato di fattezze terrestri, che ufficialmente avesse a che fare con un altro pianeta, essendo stato eletto personalmente dallo Spirito Santo ed esprimendosi, anche all’atto della rinuncia, in una lingua galattica non parlata da umani.

L’abdicazione di Benedetto XVI si può leggere a due livelli: di teologia politica e di politica corrente. Le speculazioni psicologiche ci interessano poco e le considerazioni mediche ancor meno, con tutto il rispetto per una difficile situazione umana – sarebbe come ridurre a disagio soggettivo il problema degli esodati o degli sfrattati.

Teologia politica ovvero sacra alienologia. Mica è strano. Secondo uno che se ne intendeva, negli anni Venti l’ultra-cattolico Carl Schmitt, la Chiesa cattolica e il Papa erano il modello vivente della sovranità e del principio di rappresentazione dall’alto, per cui il visibile pubblico (la Chiesa e l’autorità assoluta del Papa come persona concreta) rappresenta l’invisibile, il corpo di Cristo incarnazione di Dio nel mondo, e giuridicizza l’assoluto fondendo e presentificando fede, diritto romano e legge canonica. Su questo stampo si costruisce ogni sovranità politica, di cui la rappresentanza liberale e l’idea del popolo sovrano sono forme secolarizzate e un po’ decadute. Da questo punto di vista, la disgregazione contemporanea della sovranità e della rappresentanza viene simbolicamente e definitivamente suggellata dal crollo del suo principio immaginario: la persona del Pontefice come vicario di Cristo scelto dallo Spirito Santo. Un rappresentante di Dio incarnato non si dimette. Mica è Monti, che “rappresenta” il mercato. Aggiungiamo un corollario: la sovranità pontificia si identificava, in pratica, con l’egemonia europea nella Chiesa universale. Riteniamo più che una coincidenza il fatto che la crisi dell’Europa ridimensionata sulla scena economica e politica internazionale nonostante le pretese tedesche, si manifesti allegoricamente nelle dimissioni di un Papa tedesco. Oggi Ratzinger, domani la Merkel. Chiesa ed Europa a guida tedesca sono finite e se n’è accorto anche lo Spirito Santo.

Politica corrente. Il gesto di Ratzinger conclude, con accenti polemici, uno scontro che sta paralizzando la Chiesa e naturalmente lo esaspera, sconvolgendo tutti gli equilibri che il Papa evidentemente non era riuscito a tenere sotto controllo restando al comando. Per un certo periodo non sarà chiaro chi e cosa decide, in ogni caso ci si concentrerà sulla gestione della Chiesa in generale, non certo sui marginali affari italiani, da cui possono solo venire grane tipo Ior e Gotti Tedeschi. Di conseguenza, lo schieramento politico neo-democristiano nato a Todi e poi fautore dell’operazione Scelta Civica di Monti si trova alla vigilia del voto privo di un esplicito sostegno ecclesiale che surroghi il flop dei laici sondaggi e plachi la baruffa con i seguaci imbestialiti di Casini. Inoltre, il clamore mediatico dell’evento e la ridda delle interpretazioni, sommandosi alle distrazioni sanremesi, offuscheranno i trucchi circensi berlusconiani, alterando il tono di tutto il fine campagna elettorale. Per di più, la tradizionale ingerenza vaticana nelle elezioni comunali capitoline, che verranno subito dopo, si farà problematica o almeno meno risolutiva –pensiamo al molto vociferato condizionamento cattolico sul candidato sindaco di centro-sinistra. Da marzo in poi, quando dovremo pure rimediare all’altro errore dello Spirito Santo, l’elezione di Napolitano, l’instabilità starà di casa a Roma.

La dismissione di sovranità rientra appieno nelle intemperie della crisi internazionale. Gli effetti politici italiani testimoniano la difficoltà di risolverla sul nostro piano locale. Quale sarà mai il voto utile e per che cosa?

Essi vivono fra noi, sono simili a noi ma a guardarli con gli occhiali giusti si rivelano alieni maligni, scesi quaggiù per ingannarci, sfruttarci e farci del male. I messaggi subliminali che si nascondono dietro le loro accattivanti parole d’ordine vanno decrittati e convertiti: austerità=povertà, sviluppo=recessione, equità=diseguaglianza. They live. Intanto smascheriamoli. Leggi tutte le puntate.