COMMONS

Corpi ingovernabili, diritti inalienabili: salute, welfare, libertà di scelta

Roma 8 marzo flash mob per il diritto alla salute. English version below.

Insieme ai lavoratori degli ospedali in mobilitazione di Roma – Coordinamento per la Salute
Venerdì 8 marzo 2013 appuntamento ore 10,00 all’Ara Pacis

Siamo precari*, student*, migranti, disoccupat*. Siamo i corpi che subiscono la crisi. Le misure di austerità legittimate dalla crisi mettono sotto attacco lo stato sociale e puntano a smantellare il sistema sanitario nazionale.

Interi reparti e ospedali chiudono o rischiano la dismissione. La politica dei tagli indiscriminati, anziché ridurre gli sprechi, impoverisce i servizi.

Le esternalizzazioni condannano quote sempre più consistenti di operatori sanitari al ricatto della precarietà e a salari da fame, mentre la gestione degli ospedali passa dalle mani del pubblico a quelle del privato cattolico. La sanità diventa sempre più inadeguata e costosa per un corpo sociale profondamente mutato nelle condizioni di vita, economiche e sociali.

Reclamiamo la possibilità di riaprire uno scambio virtuoso tra utenti e strutture sanitarie che possa rompere le mura dell’ospedale o del consultorio per rispondere alle reali necessità della società. Vogliamo ribaltare il rapporto che vede la medicalizzazione imposta come unica risposta possibile.

Siamo donne, uomini, transgender. Siamo etero, gay, lesbiche. Siamo queer. Per questo scegliamo l’8 marzo per difendere la sanità pubblica e immaginarne una diversa.

Facciamo fronte ogni giorno a diktat moralistici e ideologici che negano legittimità alle nostre scelte e alla nostra vita.

Vogliamo l’attuazione di serie politiche di prevenzione: le strategie di contrasto delle malattie sessualmente trasmissibili e in particolare dell’HIV devono basarsi sull’educazione ad una sessualità libera e consapevole, a partire dalla coscienza che non esistono soggetti a rischio, ma solo comportamenti a rischio, integrando i servizi di assistenza primaria a quelli ospedalieri fino ad includere i servizi sociali e i servizi autogestiti.

Vogliamo servizi di assistenza e cura laici, che tutelino e promuovano l’autodeterminazione di ciascuna e di ciascuno.

Per questo lottiamo per difendere e riqualificare i consultori, presidi territoriali indispensabili, sempre più definanziati e a rischio continuo di riduzione di personale, accorpamenti e chiusure.

Denunciamo il dilagare dell’obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche, vero e proprio abuso agito dai medici ginecologi, e ora anche dai farmacisti, contro le donne. Chiediamo che la pillola del giorno dopo diventi farmaco da banco. Chiediamo l’eliminazione dell’obbligo di ospedalizzazione per la RU486.

Infine, è fondamentale tenere insieme la salute fisica e la salute mentale: i dati recentissimi sull’abuso degli psicofarmaci – prescritti anche da parte dei medici di base – e il ricorso scellerato al TSO, delineano uno scenario sociale frammentato e inquietante, un uso dei farmaci come contenimento del malessere sociale diffuso, su cui è necessario intervenire per riaffermare il carattere sociale della salute.

Per un 8 marzo in connessione con le tante lotte territoriali che si muovono nella metropoli, insieme ai lavoratori degli ospedali in mobilitazione di Roma, consapevoli che solo riconoscendosi negli altri è possibile autodeterminarsi, e in sinergia con le tante mobilitazioni che accadranno in quei giorni in Europa. L’Austerity colpisce tutt* e solo insieme possiamo creare uno spazio europeo di democrazia.

*** VENERDI’ 8 MARZO h 10:00 *** Appuntamento davanti all’ARA PACIS ***

Evento fb

Ungovernable bodies, unalienable rights: health care, welfare, freedom to choose
With the workers mobilising in Rome’s hospitals – Coordinamento per la Salute

We’re precarious, migrants, unemployed. We’re the bodies suffering the crisis.

Austerity measures legitimated by the crisis keep attacking the welfare state and aim at dismantling our national health care system. Entire wards and hospitals are being shut down or are running such risk. Outsourcing is condemning more and more health care workers to the blackmail of precariousness and to extremely poor wages, while hospital management is taken away from the public sector and handed straight over to the private Catholic one. Health care services are becoming increasingly inadequate and expensive for a social body whose living and economic conditions have deeply changed.

We reclaim the opportunity to recreate a virtuous exchange between users and health care facilities, breaking the walls of hospitals and reproductive health centres so as to answer to the real needs of society. We wish to reverse the relationship imposing medicalization as the only possible answer.

We are women, men, transgender. We’re heteros, gays, lesbians. We’re queer. This is why we choose March 8 to defend public health care and imagine a different one.

For a March 8 in connection with the many community struggles ongoing around the city – together with the hospital workers mobilising in Rome, knowing that our own self-determination depends on our capacity to see ourselves in others, and in synergy with the mobilisations that will happen in those days around Europe. Austerity affects us all and only together can a European space of democracy be created.

FRIDAY MARCH 8 10 am *** Ara Pacis, Roma