EUROPA

Comincia adesso: storia di una lotta dei lavoratori a Berlino

Inizia con una lettera aperta in occasione del concerto di 99 Posse e Banda Bassotti a Berlino (Non suonate per chi ci sfrutta!) la vertenza dei lavoratori precari della ristorazione che ottiene una prima vittoria: il comunicato dei Berlin Migrant Strikers e degli ex lavoratori.

Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una lettera aperta di alcuni lavoratori italiani della ristorazione berlinese. Vi si denunciava la condizione di sfruttamento imposta in alcune pizzerie che utilizzano brand “di sinistra” e veicolano immaginari prossimi ai movimenti sociali. Si riconosceva in un evento sponsorizzato da questi esercenti (l’ormai storico appuntamento live con Banda Bassotti e 99 Posse al So36 di Kreutzberg) un’occasione per rendere pubblica la vertenza.

Inutile dire che, come era dichiarato nel testo, non abbiamo mai considerato i gruppi musicali in questione “complici” di tale situzione. Sono band che tutti noi abbiamo avuto al nostro fianco nelle lotte di questi anni e nelle differenze dei movimenti di lotta. Piuttosto, abbiamo riconosciuto in quelle parole il tentativo di uscire dall’isolamento e individualizzazione dei rapporti di produzione tipici della condizione precaria. Una vera e propria sperimentazione di uno sciopero di nuovo tipo. Ecco perché non abbiamo esitato a dare loro spazio e diffusione, senza timore di equivoci e senza ombra di voler imbastire processi sommari contro chicchessia.

E’ finita meglio di quanto sperassimo. Non solo, grazie alla solidarietà della Banda e dei 99, i compagni troveranno risonanza e modo di diffondere le loro richieste. Ma addirittura, come potete leggere nel testo che ci arriva da Berlino a poche ore dal concerto, si intravede una risoluzione positiva della vertenza che li coinvolge. Sarà un motivo in più per ballare, questa sera, sotto il palco dell’So36, battendo il tempo delle lotte contro lo sfruttamento.

Nota della redazione di dinamopress

Il comunicato di Berlin Migrant Strikers ed Ex Lavoratori di I Due Forni, il Casolare, il Ritrovo

Appena qualche giorno fa veniva pubblicata una lettera scritta dagli ex lavoratori di alcune pizzerie italiane a Berlino (il Casolare, I Due Forni, il Ritrovo), I cui nomi iscritti in una stella rossa erano ben leggibili nel manifesto del concerto della Banda Bassotti e dei 99 Posse, evento che si terrà questa sera nello storico spazio di Kreuzberg So36.

La lettera denunciava il doloroso paradosso per cui proprio in questi noti luoghi della gastronomia italiana, che fin dalla loro apertura si erano caratterizzati per un atmosfera estetica, culturale e realazionale che si richiama alla sinistra radicale, proprio in questi luoghi lo sfruttamento dei lavoratori avveniva quotidianamente esattamente come, quando non in misura maggiore, nella maggior parte del settore gastronomico della capitale tedesca. Lavoratori senza contratti, paghe in nero, ferie e malattie a volte non pagate, episodi di mobbing e tutto il ben noto corollario che i precari oggi subiscono in Italia, e che molti giovani italiani hanno ritrovato anche qui a Berlino, con l’aggravante di essere in un paese straniero alla ricerca di un’alternativa valida alle condizioni lavorative italiane o alla disoccupazione, paese di cui spesso non parlano bene la lingua e nel quale si vedono mancare gli strumenti necessari a difendersi sul posto di lavoro.

Ieri pomeriggio, su richiesta della Banda Bassotti e dei 99 Posse, gli ex lavoratori del Casolare, dei Due Forni e del Ritrovo e il collettivo Berlin Migrant Strikers che fin dall’inizio ha sostenuto questa battaglia, si sono incontrati con le Band e con l’organizzazione dell’evento per un confronto. Crediamo che il risultato di questo incontro sia incoraggiante: gli artisti non solo hanno espresso solidarietà alla causa ma si sono anche impegnati assieme agli organizzatori dell’evento a fare pressione affinchè almeno in questi posti, che si richiamano alla tradizione della sinistra, le condizioni di lavoro migliorino concretamente da lunedì stesso.

Il risultato ottenuto sarà ulteriormente rinforzato durante il concerto al So36, in cui una delegazione salirà sul palco e leggerà una lettera con le richieste concrete di miglioramento degli standard lavorativi. Le principali richieste avanzate sono le seguenti (ci teniamo a precisare tralaltro essere solo condizioni “minime” prevista dalla legge tedesca):

1) una paga giusta ed equa per i lavoratori ( rispetto del minimo sindacale di 8,50 );

2) mai più lavoro nero. contratti regolari per tutti i lavoratori. I soldi vanno versati sui rispettivi conti dei lavoratori o in cash con di una ricevuta, tenendo ben presente che il numero di ore di lavoro segnato sulla busta paga deve rispettare quelle previste da contratto . I documenti dei lavoratori vanno riconsegnati a termine del contratto;

3) straordinari pagati come tali; periodo di malattia pagato e canoniche 4 settimane lavorative di ferie retribuite, come previsto da legge;

5) diritto alla pausa come da legge giacché dopo 6 ore di lavoro i lavoratori hanno diritto a 30 minuti di pausa o 2 pause da 15 min. Le ditte con più di 10 dipendenti, come questi ristoranti devono avere spazio idoneo per effettuare la pausa;

6)diritto alla maternità: non si può licenziare una lavoratrice prima dei 13 mesi, ovvero 9 per la gravidanza e 4 dopo la nascita del bambino. Il periodo di maternità ovviamente deve essere retribuito;

7)stop immediato al mobbing e alle umiliazioni sui lavoratori;

8) nessuna ripercussione legale sugli ex lavoratori che hanno alzato la testa e su chi ha supportato la lotta.

Inoltre c’è stato l’impegno da parte del collettivo Berlin Migrant Strikers, su invito degli organizzatori concerto, a vigilare continuamente che questi punti si traducano già da lunedì prossimo in realtà. Ovviamente se da una parte crediamo che ottenere dal basso e attraverso l’autorganizzazione questi miglioramenti nelle condizioni di lavoro di tanti giovani a Berlino sia un grande risultato, dall’altra siamo ben consapevoli che lo sfruttamento e l’umiliazione dei lavoratori non riguarda certo solo le tre pizzerie coinvolte nella vicenda (per quanto si parli delle più grandi pizzerie della città). Tutt’altro.

Per questo vorremmo che ciò che è accaduto in questi giorni servisse da molla per tanti e tante che ogni giorno subiscono soprusi e umiliazioni nelle cucine e dietro ai banconi della gastronomia a Berlino, affinchè non rimangano isolati e frustrati in una condizione di precarietà, ma provino a organizzarsi collettivamente per rivendicare i loro diritti, proprio come fatto dagli ex lavoratori dei Due Forni, del Casolare e del Ritrovo.

Il collettivo Berlin Migrant Strikers già da mesi porta avanti una campagna fatta di eventi, diffusione di manifesti con il “kit di sopravvivenza” del lavoratore precario o a nero e uno sportello settimanale per consulenze su vertenze lavorative e riguardanti il welfare. Pensiamo quindi che questa piccolo vittoria ottenuta debba essere solo la prima di tante possibili conquiste.

Crediamo che in questa città, che offre mille possibilità ma allo stesso tempo presenta molta difficoltà per chi si cimenta in un percorso di integrazione, nonostante la mancanza di tutele sindacali che molti immigrati vivono, molto si possa fare per cambiare attraverso la costruzione di reti solidali e conflittuali, di forme cooperative di vita, di mutualismo e di battaglie di rivendicazione, per contribuire anche, partendo dalla condizione migrante, a tracciare le direttrici di un’Europa differente. Tutto quello che abbiamo ottenuto e lo spazio di visibilità che ci è stato concesso non sarebbe stato possibile senza la disponibilità dei due gruppi a cui inizialmente I lavoratori hanno fatto appello. Ed è per questo che vogliamo ringraziare la Banda Bassotti e i 99 Posse, per averci dimostrato anche in una situazione difficile la loro solidarietà, la loro vicinanza alle lotte dei lavoratori, perfino l’impegno a mediare per ottenere dei risultati concreti per dei lavoratori. Per tanti di noi, cresciuti con la loro musica, è stato davvero importante trovare in loro un appoggio e una complicità.

Ringraziamo poi in ultimo gli ex lavoratori che si sono esposti scrivendo la lettera, che hanno trovato il coraggio e la rabbia di alzare la testa, malgrado le terribili leggi tedesche in fatto di ripercussioni legali; un ultimo ringraziamento va a tutti coloro che in questi giorni hanno sostenuto la battaglia e condiviso la loro esperienza su social network, blog e siti. Senza quest’onda pubblica che ha animato il dibattito non sarebbe stata così rapida quella che consideriamo una vittoria collettiva. Questo comunicato è stato scritto anche per loro, una battaglia combattuta in una dimensione pubblica deve per noi concludersi in una dimensione pubblica, trasparente, leggibile da tutte e tutti.

Grazie a tutto ciò da lunedì a Berlino i precari e le precarie della ristorazione, siamo sicuri, avranno qualche certezza in più, I ristoratori che sfruttano la loro condizione di migrante ne avranno qualcuna in meno. Anche perché è solo l’inizio questa battaglia andrà avanti finché le lavoratrici e I lavoratori di tutte le attività italiane a Berlino non avranno le stesse condizioni che da lunedì avranno I loro colleghi dei Due Forni, del Ritrovo e del Casolare.

Contatto fb: Berlin Migrant Strikers