ROMA

Clap incontra la Ministra Catalfo e rilancia. «Siamo usciti da un’impasse»

Dopo la mobilitazione di settimana scorsa presso la sede di Anpal Servizi, il sindacato autonomo è riuscito a incontrare la Ministra per discutere la stabilizzazione dei precari storici. Oggi un talk di discussione su politiche attive e welfare

È un passo avanti ma la lotta continua. Martedì 7 il sindacato Clap – Camere del Lavoro Autonomo e Precario è riuscito a incontrare la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, dopo l’intensa giornata di mobilitazione nazionale presso la sede di Anpal Servizi che si era tenuta la settimana precedente e al termine della quale era stato occupato l’ingresso della sede dell’agenzia. «Un’azione quanto mai necessaria, senza la quale non ci sarebbe stato concesso l’incontro», fanno sapere i rappresentanti del sindacato.

 

Si tratta di un conflitto che prosegue da almeno due anni e che riguarda la stabilizzazione di 654 “precari storici”, mai avvenuta nonostante la legge 128/2019 che lo impone.

 

Un paradosso evidente: a ricollocare i disoccupati si trovano persone che rischiano di trovarsi presto nella stessa situazione di chi si rivolge al loro sportello. «Non è la prima volta che entriamo in una contrattazione col Ministero», spiegano dalle Clap. «Ma nel corso del tempo il tentativo è sempre stato quello di deresponsabilizzarsi, cercando di spostare le trattative dal piano governativo a quello aziendale: un contesto dove purtroppo il nostro sindacato non viene riconosciuto ufficialmente, nonostante conti il più alto numero di iscritti».

Anche sulla base di questo rapporto con lavoratori e lavoratrici di Anpal Servizi, il sindacato è riuscito a muovere il 2 luglio scorso una protesta dal carattere nazionale. Decine di manifestanti si erano ritrovati presso la sede dell’Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro di via Guidobaldo del Monte a Roma mettendo sotto accusa soprattutto i quadri dirigenziali, definiti appunto un «blocco di potere che impedisce qualsiasi azione». Il presidente Domenico Parisi, professore dell’Università del Mississippi e voluto a capo dell’agenzia dall’ex-Ministro del Lavoro Luigi di Maio, è ormai contestato da diverse forze politiche ed è stato anche al centro di un’interrogazione parlamentare per l’alta cifra di rimborsi richiesti ad Anpal.

 

«Siamo riusciti a smuovere qualcosa», affermano da Clap. «È evidente come le critiche a Parisi, che arrivano da più parti, stiano mettendo in difficoltà il Ministero. Ci è stata confermata la disponibilità a risolvere la situazione dei precari storici, ma ancora non sono chiare le modalità con cui questo sarà messo in pratica».

 

Il sindacato tornerà nei prossimi giorni a incontrare la Ministra Nunzia Catalfo, la quale però pare non essersi sbilanciata sulla questione del riconoscimento di Clap da parte dell’agenzia. «Il problema della stabilizzazione non può essere ignorato, ma è probabile che il Ministero non voglia comunque aprire alcun tipo di contesa con i sindacati confederali», sostengono i rappresentanti di Clap.

Ma il conflitto riguarda anche l’orizzonte più ampio delle politiche sul lavoro, in particolare nel contesto della pandemia. In altre parole, le misure fin qui messe in campo per far fronte all’emergenza Covid-19 sembrerebbero essersi rivelate inadeguate e poco inclusive.

In qualità di sindacato autonomo, Clap prova allora a rilanciare la questione organizzando un Talk alle 17 di oggi pomeriggio, in diretta streaming sulla pagina Facebook di Clap, proprio per discutere di queste tematiche, anche con rappresentanti di forze politiche e istituzioni come Stefano Fassina (Commissione Bilancio della Camera) o Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) oltre che con i giornalisti Lidia Baratta (“Linkiesta”), Roberto Ciccarelli (“Il Manifesto”) e Roberto Rotunno (“Il Fatto Quotidiano”). Un’iniziativa affinché – come si legge dalla presentazione dell’evento – le politiche attive del lavoro e il welfare tornino a «svolgere una funzione strategica».