ROMA

Centocelle solidale: auto-organizzazione dal basso contro l’emergenza Coronavirus

Nasce un gruppo di mutuo aiuto e solidarietà per far fronte alle difficoltà create dall’epidemia di SARS-CoV-2. Nel quartiere romano consegna di beni di prima necessità, sportello legale e supporto psicologico.

«E se ci inventassimo qualcosa per chi, a causa del Coronavirus, è costretto a restare in casa e non può uscire nemmeno per fare la spesa o comprare le medicine?».

È nata così, da uno scambio di messaggi all’interno della mailing list della Libera assemblea di Centocelle (Lac) ai primi di marzo quando già si stavano preparando le prime misure per limitare la mobilità delle persone, l’idea di attivare qualche forma organizzata di mutualismo e di solidarietà di quartiere fra e per i suoi abitanti. Soprattutto pensando a coloro che hanno già pagato o pagheranno il conto più salato di una crisi causata dall’epidemia ma generata da decenni di dissennate politiche liberiste che hanno tagliato servizi, sanità e diritti.

Chi può, si mette a disposizione per chi non può – perché malato, contagioso o più a rischio di altri –per acquistare e trasportare beni di prima necessità; ma anche per offrire un sostegno psicologico a chi vive con fatica e apprensione una situazione di isolamento coatto e rarefazione delle relazioni sociali; oppure per fornire una consulenza legale a chi ha perso o rischia di perdere il lavoro, spesso precario o nero.

È il segno e l’impegno di una comunità autorganizzata e resistente che, ai tempi degli attentati incendiari dello scorso autunno contro “La pecora elettrica” e altre attività commerciali, ha imparato a conoscersi e a guardarsi negli occhi durante le libere assemblee di quartiere e le iniziative al Forte prenestino, al Laboratorio sociale autogestito, a 100celle aperte, all’Anpi, a Casale Garibaldi, negli spazi sociali e nelle piazze del territorio; e ad agire insieme per la costruzione di un quartiere vivo e solidale con le passeggiate di autodifesa e solidarietà popolare e il libero carnevale di Centocelle. E che ora, ai tempi del Coronavirus, tenta di non disperdere ma anzi di alimentare mutualismo e solidarietà sociale dal basso.

La concretizzazione di tutto ciò è il Gruppo di appoggio mutuo (Gam), nato all’interno della Lac, assemblea libera ed eterogenea di spazi sociali, collettivi politici, associazioni, comitati, reti territoriali, qualche commerciante tante cittadine e cittadini. Fitti scambi nelle chat e mailing list, una riunione operativa e il lancio dell’iniziativa del Gam, che opera in tre direzioni: consegna di beni di prima necessità e farmaci a over 65, persone immunodepresse e in quarantena; sportello legale solidale, con alcuni avvocati che forniscono consulenze a chi ha problemi sul lavoro o lo ha perso in questa situazione di emergenza; sostegno psicologico solidale, con un gruppo di 17 psicologhe che effettuano colloqui telefonici di supporto a 360 gradi («se ti è difficile affrontare questo momento, se provi stati di ansia, solitudine, preoccupazione, se sei un operatore sanitario sotto stress, se hai contratto il coronavirus e sei in quarantena, se ti trovi a gestire una situazione familiare complicata»).

Nonna Roma, che è parte attiva della Lac e anche un’associazione giuridicamente costituita, fornisce la copertura amministrativa e legale, firmando le certificazioni per gli spostamenti nel quartiere (un’ordinanza della Regione Lazio li autorizza). Decine di volontari e volontarie si impegnano, per dare gambe, braccia e parole al Gam, portando buste e pacchi e incontrando le persone, in piena sicurezza, indossando guanti e mascherine acquistati con la cassa autofinanziata della Lac. Il 20 marzo sono state effettuate le prime consegne di beni di prima necessità e sono arrivate le prime richieste di sostegno legale e psicologico.

«Siamo attivi da una settimana e già più di cento persone si sono rese disponibili ad aiutare», spiegano dal Gam. «C’è una comunità forte che resiste e si aiuta. Usciamo di casa e siamo per strada, non perché siamo degli irresponsabili, ma perché abbiamo su di noi la responsabilità dei bisogni collettivi. Abbiamo scelto, anche in questo frangente qual è il nostro posto, tra la gente comune. Tra i lavoratori costretti a rischiare ogni giorno e tra coloro che sono confinati in casa senza alternative. Tra chi è in difficoltà e non ha risposte. Non siamo invece tra quelli che, additando persone normali come untori, vogliono tenere aperte fabbriche inutili. Né tra quelli che strepitano di guerre e trincee ai Tg, quando il bilancio drastico di questi giorni è, se non del tutto, in buona parte causato dal saccheggio che hanno portato avanti sulla sanità pubblica. La nostra è una comunità resistente di chi, dal basso, con impegno volontario si fa carico di questo compito. Si resiste, alla paura e al dolore, anche costruendo queste piccole reti di mutualismo», perché «l’unica sicurezza è quella collettiva».

E come il Gam a Centocelle, gruppi di mutuo sostegno popolare sono nati e stanno nascendo in tutta la città, soprattutto a Roma est e grazie agli spazi sociali: Pigneto, Torpignattara, Quadraro, Quarticciolo, San Lorenzo, Rebibbia, Ponte Mammolo (e a Scampia, in un “gemellaggio” con Centocelle che continua dopo il Libero carnevale del mese di febbraio, è nata la Bam, Brigata di appoggio mutuo; anche lo slogan è lo stesso: «Combatti la paura, sostieni il quartiere»).

Una trama di relazioni e mutualismo autorganizzata dal basso che ora prova a resistere insieme a chi è in difficoltà; e che domani, terminata l’emergenza Coronavirus, potrà continuare a raccontare e costruire un altro modello di città.

«In questo momento in cui siamo costretti a stare a distanza di sicurezza è quanto mai importante rimanere vicini e non isolarci», si legge nel volantino del Gam che spiega il significato politico dell’iniziativa e che viene lasciato insieme alla spesa o alle medicine alle persone che chiedono aiuto. «Vicini a chi è esposto al contagio, a chi sta in quarantena, a chi sta già pagando il prezzo della crisi che deriva dall’epidemia e a chi ha solo bisogno di conforto. Solo insieme possiamo superare questa situazione e quello che verrà dopo, quando si tratterà di ritornare a quella normalità che, già prima di tutto questo, presentava enormi problemi strutturali».

 

Per richieste di aiuto: tel. 3281674200 (dalle 10 alle 18)

Per dare una mano: Libera assemblea di Centocelle su Facebook