ROMA

A Roma il ricordo del bombardamento a San Lorenzo ci parla di ieri e di oggi
Il 19 luglio come ogni anno il quartiere ricorda la sua storia, per affermare il diritto di ogni popolo a vivere in pace. L’appuntamento è alle 18.30 al Parco dei Caduti per dare inizio al percorso e scoprire le ferite del passato e del presente
Il 19 luglio è una data importante per il quartiere di San Lorenzo a Roma. In quel giorno nel 1943 si abbatté sul quartiere e sulle zone limitrofe, dalla Tiburtina alla Tuscolana, il primo bombardamento sulla città da parte degli Alleati. Alle 11 e tre minuti del mattino, 4.000 bombe furono sganciate sulla zona e provocarono 3.000 morti e 11.000 feriti, di cui 1.500 morti e 4.000 feriti nel solo quartiere di San Lorenzo. Circa 40.000 persone rimasero senza tetto, le loro case ridotte a macerie. La memoria di quella tragica giornata è ancora viva fra le e gli abitanti del quartiere e visibile nei vuoti esistenti fra i palazzi. Sono le tracce di quella distruzione e rappresentano la memoria dell’orrore della guerra e del fascismo.

Eppure c’è chi a quelle tracce non riconosce alcun valore e da tempo sono minacciate dalla speculazione edilizia, che pretende di riempire ogni vuoto con operazioni immobiliari. Cancellare la storia di un quartiere non è possibile perché c’è chi non vuole dimenticare nulla di quella tragedia, tanto più oggi che la guerra non è scomparsa dalle nostre vite e torna minacciosa nel nostro presente e nel nostro futuro. La memoria di quel giorno non è semplice commemorazione delle vittime, ma è rendere sempre viva la perdita individuale e sociale come conseguenza di ogni guerra. I vuoti lasciati dalle bombe evocano il prezzo che le e i civili pagano nelle guerre con la quotidianità delle vite interrotta per sempre.
La rete delle associazioni e degli spazi sociali attivi nel quartiere ha organizzato una giornata per ricordare quello che è accaduto allora e per essere solidali con quante e quanti oggi si ritrovano sotto le bombe, costretti ad abbandonare le loro case.
Nel comunicato le associazioni scrivono: «L’Europa si prepara al riarmo e a stanziare il 5% del Pil – 800 miliardi in 10 anni – in produzione di armamenti. Le conseguenze saranno catastrofiche sul carovita, sulla scuola, sulla sanità, mentre l’Italia continuerà ad alimentare conflitti e massacri garantendo accordi commerciali e la vendita di armi e tecnologie di morte a Paesi come Israele».

La manifestazione inizia alle 18.30 al Parco dei Caduti da dove partirà una passeggiata in ricordo del bombardamento e contro le guerre e il genocidio di oggi. Il percorso toccherà i luoghi che sono stati sfregiati dall’attività edilizia che ha trasformato il quartiere in un luogo per turisti e abitanti temporanei. Cantieri aperti a getto continuo realizzano manufatti per essere immessi sul mercato a uso investimento. Spesso succede come a via dei Sabelli che i lavori restino a metà: lì al posto delle storiche Fonderie Bastianelli c’è un cantiere abbandonato per il fallimento della società che intendeva realizzarlo.
Alle 20.30, all’arrivo alla Casa della socialità in via dei Volsci 86, Guido Farinelli e Rosa Mordenti racconteranno “Roma ribelle e popolare”.
Nello stesso luogo la sera sarà possibile condividere la pastasciutta antifascista.

“Eredità del fascismo” era scritto sul muro ferito del palazzo bombardato tra via dei Latini e via dei Sabelli. La memoria storica di San Lorenzo, degli eventi che l’hanno vista protagonista, è un filo rosso che lega rivendicazioni, battaglie, resistenze di ieri, ma intende legarle a quello che succede oggi nel mondo.
Tutte le immagini sono di Marta D’Avanzo
SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS
Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno