DIRITTI

A Raggi piacciono i decreti Orlando-Minniti e mette a lavoro i richiedenti asilo (gratis)

Grazie a un protocollo firmato da Roma Capitale e Prefettura, l’amministrazione di Virginia Raggi mette a lavoro i richiedenti asilo grazie al volontariato gratuito.

Neanche il tempo di essere approvato alla Camera a colpi di fiducia, che il primo dei Decreti a firma Orlando-Minniti, quello rivolto ai migranti per capirci, già viene recepito e applicato nella Capitale.

Virginia Raggi ha trovato da fare a quei richiedenti asilo che altrimenti starebbero “con le mani in mano”, mentre da oggi sarà finalmente loro concesso di svolgere “attività di volontariato” a favore della città che li accoglie.

Per la sindaca, come si può leggere in un comunicato che annuncia la firma di un apposito protocollo tra Roma Capitale e Prefettura, la novità è stata introdotta “con l’obiettivo di favorire un migliore inserimento nel contesto sociale, promuovendo l’integrazione, una coscienza della partecipazione e il senso civico”.

Il frame è sempre lo stesso, quello proposto anche da Salvini e la peggiore destra: i rifugiati, quelli dei 35 euro al giorno, quelli che non lavorano e passano giornate nei centri, o addirittura negli alberghi, a divertirsi a nostre spese, se vogliono essere accolti se lo devono meritare. Devono dare qualcosa in cambio per ciò che ricevono. È Raggi stessa a lanciare lo slogan, perfettamente in linea con quanto sostenuto dal Governo e dalle destre: “Roma accoglie chi la accoglie, cura chi la cura”.

Viene da chiederci se la Sindaca abbia mai sentito parlare della Convenzione di Ginevra per il riconoscimento dello “status di rifugiato” del 1951, oppure abbia mai letto l’art. 10 della nostra Carta Costituzionale, che al comma 3 riconosce il diritto di asilo allo straniero al quale è negato l’esercizio delle libertà democratiche nel proprio Paese di origine.

Non si tratta di un do ut des, il rifugiato non viene accolto in cambio di lavoro a favore della comunità. Viene accolto perché tutti hanno diritto a vivere in un luogo in cui non vengano perseguitati per motivi politici, religiosi, di razza o altro ancora. Non deve pagare ancora, ha già pagato tanto, troppo.

Dietro l’inclusione di cui parla Raggi si nasconde quindi nient’altro che il lavoro gratuito. Chi scappa da guerre e persecuzioni si trova nella posizione di rincorrere, di non essere al pari degli altri. Invece di essere messi in condizione di “emanciparsi” dallo condizione di cittadinanza di serie b a cui lo status di rifugiato o richiedente li costringe, i migranti hanno il duro compito di essere accettato.

Deve quindi essere servile e dimostrare tanta buona volontà ed educazione. Neocolonialismo alla amatriciana, in un paese che non ha mai fatto i conti con il suo passato coloniale, che rappresenta ancora un ‘tabù’ nel discorso pubblico e istituzionale: si sa, gli italiani sono “brava gente”.

E allora che problema c’è se Roma Capitale taglia servizi lasciando interi quartieri a se stessi? Ci sono tante richieste di asilo, sfruttiamole.

In questo modo il “problema” diventa soluzione. Chi rappresentava una spesa (tra l’altro finanziata dall’Europa) diventa forza lavoro gratuita per l’Amministrazione comunale, che finalmente ha trovato il modo di sopperire alle sue (tante) mancanze a costo zero.

Ecco un’altra novità che ci fa regredire ulteriormente dal punto di vista culturale, diretta applicazione di quel mostro giuridico costituito dal Decreto Orlando-Minniti, convertito in legge solo due giorni fa.

Un altro provvedimento teso a divaricare il solco tra italiani e stranieri, che disapplica nei fatti nei confronti di questi ultimi l’art. 36 della Costituzione, secondo cui il lavoratore deve percepire un salario proporzionale all’attività svolta.

Attendiamo ora l’applicazione che verrà data nelle città del Paese all’altro provvedimento d’urgenza dei Ministri della Giustizia e dell’Interno. Per ora il tentativo del sindaco di Molinella nel Bolognese, teso a sanzionare la pratica dell’elemosina, è fallito a seguito dell’accoglimento da parte di Mattarella del ricorso straordinario presentato dagli avvocati di strada.

Vedremo come andrà a finire.

Intanto, però, i rifugiati possono cominciare a lavorare gratis.