ROMA

A Roma cittadini ed agricoltori si riprendono le terre

Nel più grande comune agricolo d’Europa si mobilitano i giovani agricoltori.

Da venerdì 10 marzo è in atto un presidio permanente organizzato dagli agricoltori romani per denunciare lo stato d’incuria in cui versa da anni Borghetto San Carlo. Il casale, situato all’interno del parco di Veio, era in precedenza di proprietà del gruppo Mezzaroma, (la società di costruzioni, N.d.R.): ceduto al Comune in cambio di nuove cubature per la costruzione del nuovo quartiere di Parco Talenti, Mezzaroma avrebbe dovuto comunque garantire la ristrutturazione dell’edificio entro marzo 2013. Costo totale dell’operazione, due milioni di euro.

Come spesso succede in queste occasioni però, il gruppo edilizio, complice il totale disinteresse dell’amministrazione capitolina, non ha investito neanche un centesimo per la rivalutazione del casale: nel mese di maggio del 2013, la cittadinanza, invece di usufruire dei servizi dovuti, si trova ancora di fronte un edificio fatiscente e abbandonato.

«La nostra non è un’occupazione, ma una proposta, un altro modo di cercare di incidere sull’amministrazione – spiega Giacomo Lepri, attivista e responsabile della cooperativa agricola CO.R.AG.GIO – Il nostro obiettivo è evidenziare le possibilità che ci offre il nostro territorio oltreché in questo caso specifico creare visibilità e attenzione pubblica rispetto al problema del casale. Siamo in presidio qui davanti con le tende per parlare con le persone e far sapere loro che in zona c’è un luogo che gli appartiene, in quanto di proprietà pubblica: tutti coloro che sono passati a farci visita, infatti, sono rimasti molto contenti e soprattutto stupiti, visto che non sapevano dell’esistenza di questo casale. Ci piacerebbe che su questo posto venisse fatto un bando, e dato in gestione a chi, con le sue proposte, sia in grado di farlo vivere al meglio, garantendo servizi di qualità per tutta la città di Roma».

Quello della cementificazione crescente è un problema molto sentito dalla cittadinanza, sia perché queste nuove costruzioni sono inaccessibili, a causa dei costi smisurati, alla maggior parte della popolazione, sia perché conduce alla distruzione di grandi aree verdi. Inoltre, non tutti sanno che Roma è il comune agricolo più grande d’Europa e che, quello che potenzialmente sarebbe un settore in grado di dare lavoro e servizi di qualità a molti, viene invece spesso lasciato in disparte per favorire la speculazione edilizia.

Gli agricoltori che stanno presidiando Borghetto San Carlo, sono gli stessi che da mesi stanno portando avanti una vertenza specifica: ovvero, quella di riconvertire le terre agricole abbandonate e lasciate a se stesse, in parchi urbani agricoli a disposizione della cittadinanza.

«Abbiamo intenzione di continuare a mantenere alta l’attenzione sul problema – conclude Giacomo – Anche se il presidio ci è stato autorizzato solo per tre giorni, noi continueremo a stare qui non solo per denunciare la situazione, ma soprattutto per continuare a informare le persone che qui c’è un bene abbandonato che invece gli appartiene. Per questo invitiamo tutti a partecipare alla grossa assemblea pubblica che si terrà qui domenica 12 maggio, in via Cassia 1450». A seguire, ci sarà un pranzo, sempre all’interno del parco di Veio, con varie attività, per bambini e non.