DIRITTI

“Non siamo pacchi”: migranti Cara Castelnuovo di Porto manifestano in Prefettura

Con lo slogan “Non siamo pacchi” migranti e associazioni hanno manifestato sotto la Prefettura di Roma contro i trasferimenti arbitrari di rifugiati e richiedenti asilo dal Cara di Castelnuovo di Porto. Qui l’appello della manifestazione.

Associazioni e migranti hanno manifestato sotto la prefettura per chiedere come mai la settimana scorsa dal CARA di Castelnuovo di Porto sono stati trasferiti diversi ospiti, circa cinquanta, senza alcun preavviso e senza fornire alcuna spiegazione, né a loro né alle persone che da anni se ne occupano offrendo servizi mirati per un vero e proprio processo di inclusione sociale.

Persone spostate da un giorno all’altro in diverse parti di Italia e in diversi tipi di strutture di accoglienza (se le tendopoli si possono definire tali) La spiegazione che è stata fornita ai migranti trasferiti come pacchi e agli operatori, è che servono posti per i nuovi arrivati dalla Sicilia.

La domanda che tutti in questo momento si pongono è cosa sta succede veramente nel CARA di Castelnuovo di Porto, già in passato al centro di proteste e polemiche per le condizioni di vita.

Oggi siamo costretti a parlarne ancora, perché’ nessuno spiega cosa sta succedendo al suo interno, e perché i diritti delle persone, anche quelli basilari, non vengono rispettati.

Nessuna procedura chiara sulle modalità di trasferimento. Nessuna risposta concreta né dalla cooperativa che gestisce il centro (Auxilium), né dalle autorità competenti, fino ad oggi latitanti nel dare risposte.

Solo con la mobilitazione di oggi e dopo che le vite di almeno cinquanta persone sono state completamente stravolte, il vice prefetto Leone ha accettato di incontrarci in delegazione.

Le risposte ancora una volta sono state solo parziali. Da quanto apprendiamo dalle associazioni presenti al tavolo, al termine dell’incontro la Prefettura ha garantito che terrà in considerazione le segnalazioni portate all’attenzione del viceprefetto. Dal canto loro anche attivisti, migranti e associazioni hanno garantito alla Prefettura che continueranno a monitorare la situazione del CARA e che rimarranno vigili affinché i diritti vengano garantiti.