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#10o la #buonascuola scende in piazza!

Venerdì 10 ottobre studenti e precari sono scesi in piazza in tutta Italia contro il manuale della buona scuola di Matteo Renzi e il Jobs Act fresco di fiducia in Senato. Leggi anche: Contro la solitudine e la competizione della buona scuola: sciopero sociale!

Migliaia di persone hanno invaso le strade in decine di città per dire al governo Renzi che la buona scuola non è quella descritta e voluta dalle sue linee guida, non è quella che vuole competizione e meritocrazia, non è quella che vede dividere gli studenti in ragazzi di serie A e B. La buona scuola è quella che sa che l’istruzione, per essere veramente accessibile a tutti, non può che essere gratuita e libera dall’influenza dei privati, che non vogliono altro che trasformare la scuola in una precoce aziend, da dove poter pescare le sacche dei futuri precari. A Roma, un corteo di migliaia di studenti giovani e giovanissimi, docenti, insegnanti precari ma non solo, è partito da piazza della Repubblica e si è diretto in maniera decisa e determinata verso il ministero dell’Istruzione. Altri concentramenti di studenti sono partiti da altre zone di Rom, e confluiti poi nel corteo che ha cominciato ad ingrossarsi sempre di più per le vie del centro della città.

Sanzionate le Poste italiane (in una sede a Via Cavour), cui lo Stato ha demandato la concessione di prestiti d’onore agli studenti con l’operazione “Prestito BancoPosta Studi”, un programma di finanziamenti “agevolati” agli studenti e alle rispettive famiglie al “modico” tasso d’interesse del 10%, percentuali paragonabili, quindi, solo allo strozzinaggio più becero. Nella giornata, al di là dei vari tentativi da parte delle testate mainstream di distogliere l’attenzione dall’impatto della giornata, sono stati molto forti i richiami allo sciopero sociale del 14 novembre che vedrà scendere in piazza studenti e precari contro il Jobs Act. Uno sciopero autorganizzato, dal basso, che faccia prendere parola a chi da anni è costretto a pagare il prezzo della crisi!

E in tutta Italia sono scesi in piazza in migliaia e migliaia in molte città per ribadire la propria contrarietà a Renzi e al suo progetto di scuola e università. A Milano sanzionate la sede distaccata della Cattolica ed il Lanzone simboli di quella istruzione privata continuamente finanziata a discapito delle scuole pubbliche. Domani nella città ci sarà il corteo NoExpo (ore 15 Piazza Duca d’Aosta) contro il grande evento che è diventato il prototipo di “palestra” di sistematico sfruttamento di lavoro volontario e gratuito.

A Bologna migliaia in un corteo molto variopinto e colorato per riaffermare anche una città libera da fascismi, sessismi e transomofobia dopo la cacciata delle Sentinelle in piedi dello scorsa domenica e contro la calata di Fiore e Forza Nuova prevista per il 18 ottobre. Azioni e sanzionamenti anche alla Deutsche Bank di via Marconi, nel corso del corteo.

A Venezia attacchinaggi e lanci di uova e vernice sulla sede della Regione, e sulle vetrine della Cassa di Risparmio e San Paolo contro Expo e il lavoro gratuito. Inoltre gli studenti universitari hanno sanzionato il cantiere del Fontego dei tedeschi di Benetton contro la speculazione, contro il lavoro gratuito dei mediatori culturali e in ricordo della strage di Dakka. A Padova più di 1500 studenti si sono ripresi le strade della città con un corteo gioioso e colorato. Con il leitmotiv di “Il Job’s Act ci blocca il futuro, noi blocchiamo la città!” contro le politiche anti-degrado e securitarie del sindaco Bitonci. Cortei anche a Pisa, Reggio Emilia, Vicenza, Rimini, Treviso, Schio, Jesi, Senigallia.

A Napoli in diverse migliaia hanno invaso le strade della città, sanzionando ad un certo punto con uova e vernice il Ministero del Lavoro e l’Ufficio Scolastico regionale. Tra i vari striscioni: “Se questa è la buona scuola saremo cattivi studenti”! Sotto la Questura è stato aperto uno striscione in solidarietà ai tre ragazzi indagati per associazione sovversiva in merito ai fatti del 2 ottobre #blockBCE.

L’autunno è appena cominciato, iniziamo già a connettere le resistenze e ricomporre l’universo frammentato della precarietà sociale. Il jobs act e la buona scuola sono fatti per noi? Allora dateci welfare, reddito, diritti, dignità: basta chiacchiere! #noninmionome

Guarda il video dell’azione a Roma: