ROMA

“Underground Europe. Lungo le rotte migranti”: presentazione del libro

“Underground Europe. Lungo le rotte migranti” di Luca Queirolo Palmas e Federico Rahola (Meltemi) si presta a molteplici letture ed è densa di stimoli suggestivi: ne discuteremo venerdì 28 maggio al Casale Garibaldi Common At work con gli autori

Una presentazione in formato tavola rotonda con Sandro Mezzadra, attivisti del Progetto 20K presente sulla frontiera italo-francese, Giovanna Cavallo di Pensare Migrante, Deanna Dadusc di Alarm Phone.

Il giorno successivo, Sabato 29 maggio alle ore 17, si terrà la presentazione del libro al CSOA Forte Prenestino. Saranno presenti gli autori e gli attivisti del progetto 20K. A seguire dj set a cura di Pol G

“Underground Europe” consente di cogliere tutta la rilevanza politica di ciò che avviene dopo l’approdo nei porti delle e dei migranti, quando ha inizio un lunghissimo secondo tempo dell’esperienza migratoria, segnato dal costante corpo a corpo tra le e i migranti e i dispositivi di contenimento. Le tappe, i luoghi e le rotte hanno un carattere irrimediabilmente molteplice: insieme a Ventimiglia, Calais, Parigi, mille altri territori sono segnati dal transito delle persone. E mille sono le forme di resistenza, disobbedienza e solidarietà sotterranea che chi migra incontra sul proprio cammino. Incontri virtuosi che gli autori mettono in relazione con il contesto, differente, ma che presenta anche suggestive analogie con l’attuale contesto migratorio europeo della “Underground railroad” statunitense di metà ottocento, quando a fuggire disegnando rotte inedite erano gli schiavi neri.


Qual è dunque il segno attuale del corpo a corpo tra le e i migranti e i dispositivi di contenimento? Che tipo di relazione si sviluppa tra l’attivismo per la libertà di movimento in frontiera – di terra e di mare – e le mille forme di solidarietà, orientamento legale e assistenza all’interno dei contesti metropolitani? Cosa resta delle esperienze di sostegno al transito che si sono sviluppate a Roma e in Italia negli anni passati? Quali trasformazioni hanno configurato? In che termini il diritto di fuga e il desiderio di riconoscimento della stabile presenza possono essere declinati in maniera coordinata? Quali sono gli attuali caratteri delle stazioni romane dell’“Underground Europe”?

A partire da questi temi, discuteremo da prospettive diverse con alcun* dei moltissim* che, nonostante la barbarie diffusa, hanno contribuito a dare forma alle infrastrutture italiane ed europee dell’ “Underground Europe”.