OPINIONI

“Un violador en tu camino” in tutte le piazze d’Italia

La performance “Un violador en tu camino” è stata ripetuta in numerose città italiane lo scorso fine settimana, dopo aver attraversato le piazze di tutto il mondo. E non si ferma

Finita la performance ci siamo guardate e abbiamo urlato tutte: «ancora, ancora, rifacciamola ancora». Poi ci siamo abbracciate e qualcuna ha pianto. “Un violador en tu camino” è arrivata in Italia prima a Napoli, la scorsa settimana, poi sabato pomeriggio a Roma, nella piazza di fronte al palazzo di Giustizia, e dopo di nuovo a Napoli, Genova, Milano, Bologna, Firenze. Tante altre città la stanno preparando. Più video vengono diffusi online, più i flash-mob si moltiplicano.

La performance si è svolta per la prima volta a Santiago del Cile il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, per denunciare le violenze della polizia contro le donne. “Un violador en tu camino” è stata scritta dal collettivo Las Tesis prima delle rivolte cilene, sulla base dei testi di Rita Segato, e pone al centro dell’atto performativo l’idea che la violenza contro le donne non sia una questione morale o individuale, ma sistemica.

La coreografia è stata poi riadatta per denunciare le violenze subite dalle donne da parte delle forze dell’ordine cilene durante la recente rivolta. Infatti, ci si abbassa con le mani sulla testa così come è stato ordinato a tante durante gli arresti per strada.

La performance è stata ripetuta in decine di piazze nel mondo, da Santiago del Cile a Oslo, dai terittori Mapuche a Beirut, da Città del Messico a Roma, diventando una pratica comune del movimento transfemminista globale. In questo modo, il movimento dimostra capace di riconoscersi e costruire pratiche riproducibili in tutto il mondo.

Interessante notare come la performance sia riadattata ai diversi contesti locali: mantenendo così una connessione globale, ma senza perdere la capacità di parlare alle lotte che si portano avanti nel proprio territorio. In Italia le assemblee di Non Una di Meno hanno tradotto e riadatto in diversi modi il testo, tenendo insieme il dialetto (come nella performance napoletana), lo spagnolo e gli slogan comuni a tutto il movimento.

In questo atto artistico-politico le donne si assemblano in uno spazio pubblico per esprimere tramite una coreografia una denuncia forte e diretta al sistema patriarcale che le colpevolizza delle violenze che esse stesse subiscono: «E la colpa non è la mia. Né dentro casa. Né per la via». “Un violador en tu camino” rovescia la condizione di vulnerabilità in denuncia collettiva tramite la potenza dei movimenti coordinati, delle parole scandite lentamente e dei corpi congiunti in una piazza.

I momenti di silenzio lasciano comprendere il dolore vissuto, i gesti diretti, come quello di puntare il dito, esprimono la determinazione di non rimanere mai più sole. “Un violador en tu camino” mostra anche come il femminismo sia parte integrante delle rivolte che stanno esplodendo in tutto il mondo, a partire dalle piazze cilene.

Foto di copertina di Cinzia Barra (flashmob di Roma del 7 dicembre 2019)

Video del Flash mob a Roma, a cura di LabTv

Video del Flash Mob a Bologna, a cura di Dagon Studio