ROMA

Un primo passo verso i Beni Comuni Urbani

A Roma il Consiglio Comunale ha approvato ieri una mozione che vincola la Giunta all’apertura di un tavolo tecnico. Servirà per arrivare a ridefinire i criteri di gestione del patrimonio indisponibile. primi passi per l’apertura di un laboratorio per i beni comuni urbani.

La mozione approvata ieri, martedì 9 agosto, in Consiglio Comunale, con il voto favorevole del M5S e di Sinistra per Roma, vincola la Giunta all’apertura di un tavolo tecnico propedeutico alla ridefinizione dei criteri di gestione del patrimonio indisponibile. Contemporaneamente il tavolo assumerà su di sé la gestione di tutti quei casi giunti allo sfratto esecutivo seppure in presenza di inadempienze o cattiva gestione da parte dell’amministrazione.

Un primo passo, ma un primo passo significativo, dunque. Si riapre finalmente la partita dopo i disastri provocati dalla giunta Marino con la delibera 140. Da questo momento in poi ogni azione di sgombero sarebbe un’azione contraria allo stesso volere della maggioranza del Consiglio Comunale. Ora si deve immediatamente procedere all’istituzione del tavolo da parte della Giunta e all’apertura di un processo di partecipazione che ridefinisca i criteri di utilizzo del patrimonio, per voltare finalmente pagina su una gestione fin qui opaca e vessatoria da parte dell’amministrazione: crediamo infatti che il tavolo tecnico debba valorizzare la partecipazione dei cittadini e riconoscere il valore sociale e culturale di associazioni e spazi, come sottolineato dagli stessi consiglieri M5S intervenuti.

Il 20 luglio in piazza dei Sanniti, confrontandoci con l’assessore Berdini in una grande assemblea, abbiamo proposto un laboratorio per riconoscere i beni comuni urbani della città. Continueremo a mobilitarci per raggiungere questo obiettivo, in tutti i quartieri. Naturalmente il laboratorio sui beni comuni che proponiamo, vuole che venga riconosciuto anche il valore sociale delle esperienze che hanno recuperato beni di proprietà privata soggetti ad abbandono o a speculazione, e di proprietà pubblica non compresi nella ex delibera 26 e nella 140. Anche su questo chiediamo un impegno immediato dell’amministrazione.

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