ROMA

Tufello: il quartiere resiste allo sgombero della Giunta Raggi

Cronaca di una giornata di resistenza ad uno sgombero al Tufello, dove a mobilitarsi in difesa di Giovanni, che da 40 anni con la sua famiglia vive in un seminterrato che ha trasformato in una casa, si sono mobilitati attivisti, inquilini sotto sfratto e i vicini di casa.

Giovanni e la sua famiglia da 40 anni vivono in un seminterrato occupato in via Monte Beni al Tufello. Da alcuni mesi la loro vita era diventata un incubo, da quando Roma Capitale gli ha intimato di lasciare l’immobile altrimenti sarebbe arrivata la polizia a sgomberare. E questa mattina, puntualmente, funzionari e forze dell’ordine hanno bussato alla sua porta. Ma Giovanni si è barricato all’interno rifiutandosi di lasciare quei pochi metri quadri che gli permettono di condurre una vita dignitosa.

Subito è partita la mobilitazione. Tanti cittadini dei palazzi limitrofi sono scesi in strada, si è messa in moto la macchina della resistenza agli sfratti e gli sgomberi. Grazie alla presenza di cittadini e degli attivisti Giovanni rimarrà dentro casa sua, il magistrato lo ha nominato custode giudiziario dell’immobile. Una piccola ma importante vittoria ottenuta grazie alla mobilitazione.

Solo ieri sono state arrestate sei persone, tra cui un funzionario del comune e uno dell’Ater per corruzione. Vendevano, proprio nel III Municipio, gli indirizzi degli alloggi da occupare e organizzavano i “subentri” scavalcando le graduatorie. Intascavano denaro per allacciare utenze e approvare richieste di residenza, ovvero quei diritti basilari negati dal Piano Casa di Renzi e Lupi a occupanti e inquilini senza titolo.

La storia di Giovanni, che ha occupato una casa per necessità, pagando per 40 anni l’indennità di un’occupazione per uno spazio privo dell’abitabilità e quindi non assegnabile, è la dimostrazione che la cieca applicazione della legalità crea macelleria sociale. Mostra come il ripristino delle “regole” senza garanzia di diritti per tutti non può che peggiorare le condizioni di vita degli ultimi.

+++OGGI TENTATO DI SFRATTO A VIA MONTE BENI+++Proprio ieri hanno arrestato 6 persone, alcuni dipendenti dell’Ater,…

Pubblicato da Csa Astra su Martedì 18 settembre 2018

I vicini e le vicine non sono rimasti a guardare, si hanno messo i propri corpi fra la porta barricata e le forze dell’ordine dimostrando che il Tufello non accetta questa retorica, perché la casa è un diritto per tutti e tutte. Le case toglietele a Caltagirone, non a noi. – si legge in un comunicato firmato dal Comitato case popolari Tufello, da Asia Usb e dal Csa Astra – Alla fine Giovanni ha accettato di farsi nominare custode dello stabile ora sotto sequestro. Faremo ricorso perché anche questa non è una soluzione accettabile, ma Giovanni con la moglie hanno ancora un tetto sopra la testa. L’unico modo per fermare questa barbarie è stare insieme, organizzarsi, mettere i nostri corpi di fronte alle ingiustizie”.