ROMA

Torpignattara, l’urbanistica dal basso che resta inascoltata

Il comitato di quartiere del V municipio capitolino ILoveTorpigna continua a proporre progetti di modifiche urbanistiche attraverso percorsi partecipati e concordati dal basso. Le istituzioni, però, si rivelano spesso sorde a tali richieste, al punto che a volte si è dovuto mettere in atto azioni di pressione come il mail bombing

Oltre 350 mail sono state inviate da altrettanti cittadini, indirizzate alla sindaca Raggi, agli assessori coinvolti, ai presidenti delle commissioni capitoline interessate, ai dipartimenti corrispondenti e agli indirizzi del V municipio. È il risultato dell’iniziativa del Comitato di Quartiere ILoveTorpigna per chiedere la messa in sicurezza del tratto stradale che va da via Giacomo Aicardi a via Tuscolana. «Dal 2014 diciamo che la massicciata sta per cedere, che non ci sono i marciapiedi ed è pericoloso per la gente. Alla fine la massicciata è caduta», lamenta Claudio Gnessi, tra gli animatori del Comitato.

La scelta del collettivo di cittadini dello storico quartiere affacciato sulla Casilina arriva, infatti, in seguito al crollo della massicciata avvenuto il 5 gennaio, causato dal maltempo. «Come Comitato noi avevano già proposto un progetto nel 2014 per il rinnovo di tutta quanta la zona, da via Aicardi a via Tuscolana, e lo abbiamo ribadito anche alla nuova amministrazione nel 2016», prosegue Gnessi: «Eppure si sono limitati a un intervento di bonifica, mettendo i new jersey laterali».

 

La speranza di Gnessi e degli altri componenti del Comitato è che finalmente si possa giungere a una soluzione definitiva: «Noi siamo soltanto un collettivo di cittadini, non rappresentiamo il quartiere, ma le idee e le istanze che hanno il sostegno di una parte del quartiere. Adesso è arrivato il momento delle istituzioni di intervenire».

 

Tra le richieste contenute nella mail rientrano «l’apertura di un varco pedonale all’altezza dell’incrocio tra via Tor Pignattara e Via Giacomo Aicardi (direzione Tuscolana); l’allargamento del ponte carrabile posto dall’incrocio tra via di Porta Furba e vicolo di Villa Berta e l’incrocio tra via di Porta Furba e via degli Oppii; l’allargamento del marciapiede sotto il primo e il secondo cavalcavia posto lungo via di Porta Furba in direzione Tuscolana; la creazione di un marciapiede sotto il terzo cavalcavia posto all’incrocio tra via di Porta Furba e via del Mandrione in direzione Tuscolana».

 

 

La scelta di sfruttare gli strumenti del web per mobilitarsi non è una novità per il Comitato. Ci spiega ancora Gnessi: «Ogni volta che si presenta qualche problema del genere, noi procediamo in questa maniera. È fondamentale palesare il sostegno delle persone, un sostegno certificato da atti pubblici, così un domani si potrà andare dall’amministrazione e farle notare la sua inadempienza sull’erogazione di un servizio nonostante le numerose sollecitazioni. Bisogna muoversi con strumenti che possano essere effettivamente efficaci, non per effettuare attività di ricatto, ma di advocacy reale».

 

Il precedente risale al 2019, all’epoca della riqualificazione del cosiddetto trenino giallo, la linea urbana Termini-Giardinetti. Racconta Gnessi: «Anche in quel caso fummo costretti a ricorrere al mail-bombing».

 

Oltre seicento mail arrivarono a tutti gli esponenti dell’attuale giunta per trovare un accordo con la Regione per la cessione del trenino e il declassamento da treno regionale a tranvia urbana di modo che si potesse attuare la proposta del Comitato. E questo tipo strategia ha pagato. «Il nostro progetto è stato uno di quelli presi in considerazione per il disegno finale, finanziato dal Ministero dei trasporti», chiosa soddisfatto Gnessi.

Sia il progetto di riqualificazione del trenino giallo, sia quello volto al miglioramento della mobilità sull’asse composta da via di Torpignattara e via di Porta Furba, sono frutto di un laboratorio di urbanistica partecipata, avviato dal Comitato nel 2014. «Come Comitato di Quartiere abbiamo fatto tantissimi progetti nel corso degli anni, poi nel 2014 abbiamo deciso di creare un piccolo laboratorio di urbanistica partecipata per cercare di raccoglierli tutti quanti», ricorda Gnessi: « Il primo è stato proprio quello relativo al trenino giallo, poi c’è stato quello dedicato alle piazze e un altro ancora dedicato al mercato Laparelli».

 

Ma uno dei progetti, tornato recentemente d’attualità e a cui il Comitato tiene maggiormente, riguarda il tanto desiderato varco pedonale per collegare via dell’Acqua Bullicante a Villa De Sanctis, sfruttando il sentiero inter-poderale che parte da via Labico.

 

Illustra Gnessi: «È un progetto importante che abbiamo in cantiere da molto tempo. Al riguardo facemmo anche una petizione online che ottenne quasi duemila firme. Per ben sei anni abbiamo continuato a proporlo al municipio senza risultati». L’occasione per tornarci sopra è il processo di partecipazione indetto dall’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Roma sul Piano di Assetto Generale dell’Anello Verde.

 

 

«Sappiamo che anche la scuola Pisacane ha proposto un percorso abbastanza simile. Il punto condiviso è quello di liberare l’area inter-poderale perché così si collegherebbe la Marranella a villa De Sanctis, che è il passaggio fondamentale. Speriamo qualcosa venga preso in considerazione», ci dice Gnessi. Come ha scritto, infatti, il Comitato in un post su Facebook, i vari progetti sono stati sottoposti «a tutte le amministrazioni che si sono succedute, senza riuscire ad ottenere risultati apprezzabili», ma questo non ha comunque fermato l’attività di Gnessi e ILoveTorpigna: «Non ci stancheremo mai di portare avanti idee e progetti utili per il territorio».

 

Immagine di copertina da commons.wikimedia.org