ITALIA

«Se toccano Lucha Y Siesta, toccano tutte»

Mercoledì 13 novembre Non Una Di Meno si mobilita contro la minaccia del distacco delle utenze per Lucha Y Siesta. Appuntamento alle ore 17,30 a piazza di Cinecittà. Parte così la campagna per la città e gli spazi femministi verso la manifestazione nazionale del 23 novembre a Roma

Oggi scade la proroga per il distacco delle utenze alla casa rifugio Lucha y Siesta, ordinato dalla giudice fallimentare di Atac. Trascorsi i 60 giorni dalla prima proroga rimane immutata la situazione per la casa delle donne di Cinecittà. Sembra essere diventata una strategia della giunta Raggi quella di lasciare irrisolti i problemi che riguardano l’uso sociale, femminista, solidale del patrimonio cittadino per non salvaguardarne l’attività e le comunità che le animano.

Solo poche settimane fa, era il nuovo Cinema Palazzo a dover sventare lo sgombero agito dalla proprietà, mentre l’occupazione abitativa di Caravaggio continua il braccio di ferro con la prefettura per porre l’emergenza abitativa come problema sociale e non di ordine pubblico. Restano indefinite e sempre più gravi le condizioni degli spazi autogestiti romani. In assenza di  atti politici netti, gli sgomberi continuano a pendere su Roma, mentre nei quartieri la guerra per il controllo del territorio da parte mafiosa si fa sempre più pesante.

Cosa ci sia, ad esempio, di problematico e di illegittimo nel tutelare uno spazio per le donne vittime di violenza non è comprensibile per le ospiti e per le attiviste che abitano da 11 anni le stanze colorate e accoglienti di Lucha Y Siesta.


 Alcune delle tantissime illustrazioni che rispondono alla challenge lanciata da Rita Petruccioli  #drawthisinyourstyle per Lucha Y Siesta


E così, mentre si moltiplicano le dichiarazioni istituzionali di solidarietà e contro la violenza sulle donne, ben poco si è fatto per impedire quanto previsto dal concordato fallimentare: lo stabile in via Lucio Sestio 10 rimane tuttora tra quelli all’asta per coprire il debito della municipalizzata. «Le donne pagano un un prezzo altissimo per il dissesto di Atac. Chiudere Lucha y Siesta non è inevitabile, è una scelta politica che le istituzioni devono assumersi davanti alla città tutta» – dicono le attiviste. Nessuna soluzione alternativa credibile è ancora giunta a salvaguardare concretamente il progetto, un’esperienza preziosa e innovativa per le donne e per tutta la città: «un punto di riferimento per ogni donna vittima di violenza, dove poter ricostruire se stesse e la propria vita, un luogo sicuro da poter chiamare casa, un centro di cultura e solidarietà femministe».

Per questo oggi Non Una Di Meno lancia una giornata di mobilitazione a partire dalle 10 di mattina. La città è invitata a attraversare Lucha Y Siesta dove si terranno laboratori e incontri. Alle 17,30 l’appuntamento è per tutte e tutti a piazza di Cinecittà davanti al municipio VII per muoversi poi in corteo per le vie del quartiere. Ad aprire ci saranno le Luchadoras con la maschera che contraddistingue la campagna “Diamo Lucha alla città!”

«Se le istituzioni disconoscono e cancellano gli strumenti di cui le donne si dotano per uscire da condizioni di violenza e recuperare autonomia siamo di fronte a un fatto gravissimo: è ciò che chiamiamo violenza istituzionale».  Parte così e si diffonderà nelle città di tutta Italia la campagna per gli spazi femministi verso la manifestazione nazionale di Non Una Di Meno del 23 novembre a Roma contro la violenza sulle donne e di genere. A Roma l’appuntamento è poi per il 14 novembre con la rete delle assemblee delle donne dei consultori per la riapertura del consultorio di Via Silveri.

L’illustrazione di copertina è di Rita Petruccioli, lancio della challenge #drawthisinyourstyle per Lucha Y Siesta

Grafica di Vittorio Giannitelli