ROMA

San Lorenzo, migliaia in piazza per Desirée: «un corteo che non avremmo voluto fare»

Una manifestazione partecipatissima convocata da Non una di meno per ricordare Desirée e tutte le donne vittime della violenza maschile. Negli interventi che risuonano per le strade di San Lorenzo, il desiderio di ribaltare la narrazione che in questi giorni si sta facendo del quartiere romano.

Occhi lucidi, teste basse, stomaci stretti, silenzi pieni di dolore e cori gonfi di rabbia. Due, forse tremila persone hanno partecipato oggi al corteo per Desirée e contro tutti i femminicidi chiamato dal movimento femminista Non Una Di Meno. «È stata una bella risposta. Corale e solidale. Ma questo corteo non avremmo voluto farlo. Perché non si può morire così», dice una ragazza.

In testa al corteo solo donne. Moltissime indossano un fazzoletto fuxia: «È un simbolo contro i femmicidi e la violenza maschile. Vogliamo che tutte le persone che condividono questa causa lo indossino, lo appendano agli zaini e lo espongano ovunque». Lo striscione d’apertura recita: «Basta violenza maschile sulle donne».

UN FAZZOLETTO FUXIA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNESan Lorenzo, Roma – Al corteo delle donne di Non Una di Meno per Desirée e contro tutti i femminicidi, in tante indossano un pañuelo (fazzoletto) fuxia. Un simbolo contro la violenza sulle donne da indossare, legare allo zaino ed esporre dappertutto. Basta violenza, basta femminicidi!#NonUnaDiMeno

Pubblicato da DINAMOpress su Venerdì 26 ottobre 2018

Il corteo parte a bassa voce dalla piazza centrale del quartiere, piazza dell’Immacolata. Rimane in silenzio quando entra in via dei Lucani, davanti al luogo dello stupro e dell’omicidio di Desirée. Scandisce alcuni cori durante il percorso: «Oggi siamo tante e siamo qui per te, siamo tutte Desirée»; «Il femminismo ce l’ha insegnato, non siamo merce di nessun mercato»; «Il razzismo non c’ha fregato, chi stupra è un uomo e non un immigrato». Applaude forte in via dei Marsi, davanti al murales che ricorda le tante vittime di femminicidio. Poi si scioglie, dopo diversi interventi al microfono, in piazza dei Sanniti, davanti al Nuovo Cinema Palazzo, uno degli spazi occupati del quartiere.

«Sono qui perché hanno ucciso una ragazza nel mio quartiere dopo averla stuprata – racconta Nora, dell’Atletico San Lorenzo, la polisportiva popolare del quartiere – Purtroppo i media hanno messo l’accento sul fatto che sono stati degli immigrati a stuprarla. Questo serve a portare avanti altre questioni e nascondere quella della violenza di genere». Continua: «È vero che San Lorenzo ha diversi problemi: zone di degrado, spaccio, criminalità organizzata. Ma ricordiamoci che è stata uccisa una ragazza di 16 anni. Quando toccano una di noi dobbiamo scendere tutte in strada per dire: basta violenza sulle donne!».

In corteo ci sono donne di tutte le età. Paola e Diana sono due signore che frequentano spesso il quartiere. Sfilano a braccetto. Paola: «Dicono che San Lorenzo sia pieno di delinquenti, degradato, invivibile. È vero che ha dei problemi. Ma è anche il quartiere degli studenti, un quartiere pieno di cultura, che negli ultimi anni è stato abbandonato dalle istituzioni». Diana: «Le donne in piazza rendono le strade sicure e le occupazioni rendono i quartieri solidali, creativi e alternativi».

Foto di copertina e gallery di Daniele Napolitano

«Questo è un corteo per Desirée – dice Zoe, attivista di Non Una Di Meno – ma anche per tutte le altre ragazze che non ci sono più, per quelle che hanno l’ansia di tornare a casa la sera, per quelle che subiscono violenza dai mariti, dai parenti o dagli sconosciuti. Oggi eravamo tantissime in piazza ed è stato bello vedere gli applausi delle persone affacciate alle finestre. È il segno che esiste un’altra San Lorenzo rispetto a quella di cui parlano i giornali».

Prima che il corteo si sciolga, dal microfono intervengono le donne di Non Una Di Meno e tante realtà del quartiere. «Questa è la migliore risposta che potevamo dare di fronte alla tragedia di Desirée. Dimostra che esiste una comunità coesa che rifiuta la violenza sulle donne e vuole dire no all’odio, per costruire insieme gli anticorpi necessari affinché episodi come questo non accadono più», dice Silvio, della Libera Repubblica di San Lorenzo. «Non fermiamoci qua. Continuiamo a rendere San Lorenzo un posto migliore. Prendiamoci cura di noi e delle persone che abbiamo accanto», conclude Serena, attivista dell’atelier autogestito ESC e del movimento Non Una Di Meno.

Questa mobilitazione arriva dopo giornate intense. Mercoledì, la contestazione del Ministro degli Interni Salvini, che ha provato a raggiungere il luogo della morte rivolgendo l’attacco contro le occupazioni e gli spazi sociali e promettendo ordine e disciplina.  Ieri, la fiaccolata convocata dal comitato di quartiere con la presenza del Presidente del Municipio Francesca Del Bello e della Sindaco Virginia Raggi, dalla quale un piccolo gruppo di persone si è staccato per improvvisare una passeggiata con cori e minacce nella direzione degli immigrati presenti nelle vie del quartiere.  Il corteo di oggi ha riposto al centro dell’attenzione pubblica la violenza del femminicidio e la necessità di rovesciare lo stato di abbandono del quartiere con la solidarietà, anche grazie alla grande partecipazione di tutta la città.

Domani alle 14 l’ANPI ha convocato una manifestazione a Piazza dell’Immacolata contro le minacce della formazione neo-fascista Forza Nuova di marciare sul quartiere.