ITALIA

Precari Anpal: «Senza risposte bloccheremo l’assistenza tecnica sul reddito»

Quarto sciopero in pochi mesi dentro l’azienda che dovrebbe far funzionare le politiche attive connesse con l’erogazione del cosiddetto «reddito di cittadinanza» voluto dai 5 Stelle. Durante tutta la giornata forte astensione dal lavoro. Il supermanager italo-americano Mimmo Parisi rifiuta di incontrare i lavoratori

«Vogliono sostituirci con i navigator, inserire nuovi precari e cacciare via quelli storici» afferma Biagio Quattrocchi durante il presidio davanti alla sede di Anpal Servizi che si è svolto questa mattina, nel quartiere Parioli di Roma. Quattrocchi è uno dei lavoratori che per la quarta volta in pochi mesi hanno incrociato le braccia per chiedere di essere stabilizzati. La mobilitazione è guidata dal Coordinamento nazionale precari Anpal e sostenuta dalle Camere del lavoro autonomo e precario (Clap). Oggi, per la prima volta, hanno indetto l’astensione dal lavoro e partecipato alla protesta anche i sindacati confederali.

Anpal Servizi è una società partecipata al 100% da Anpal, l’Agenzia del ministero del Lavoro che coordina le politiche attive dell’occupazione. Offre assistenza tecnica ai centri per l’impiego e alle regioni. Impiega 1.100 dipendenti su tutto il territorio nazionale. Di questi, 654 sono precari: 520 con contratti di collaborazione e 134 a tempo determinato. «Attualmente il 60% del personale di quest’azienda è precario – continua Quattrocchi – ma con l’ingresso dei navigator la percentuale salirà fino al 90%. Un record europeo! Nessuna società di proprietà pubblica ha percentuali di questo tipo nei paesi Ue».

La protesta di oggi segue di due giorni l’analoga mobilitazione con sciopero di due ore e presidio davanti al Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) che si è svolta martedì 21. In quell’occasione i lavoratori hanno ottenuto un nuovo incontro istituzionale ed ennesime promesse. La pazienza, però, sta finendo e con questa la residua fiducia nella controparte. A luglio prossimo la mobilitazione compirà un anno e dopo scioperi, presidi, speaker’s corner e interlocuzioni di vario tipo secondo i precari è arrivo il momento di passare ai fatti.

«Se le promesse ricevute in questi mesi non saranno trasformate in atti concreti bloccheremo l’assistenza tecnica sul reddito di cittadinanza e il funzionamento delle politiche attive a esso collegate – conclude Biagio – Le risorse ci sono. Nella manovra economica, con un’operazione fatta nella commissione di bilancio di notte, sono stati stanziati per Anpal 25 milioni di euro. Chiediamo al presidente Mimmo Parisi a cosa servono queste risorse: a pagare il suo software o a stabilizzare noi precari?».

Parisi è il superdirigente italo-americano richiamato nel Bel Paese dai 5 Stelle e acclamato da Di maio & co. durante la cerimonia di presentazione del sussidio battezzato impropriamente «reddito di cittadinanza». Parisi è stato selezionato per il difficile compito di riorganizzare i centri per l’impiego in funzione del Rdc sull’onda dei successi ottenuti in Mississipi, dove attraverso la digitalizzazione e l’utilizzo dei big data ha realizzato il Mississipi works system che ha permesso un più efficiente incontro tra domanda e offerta di lavoro contribuendo ad abbassare i livelli di disoccupazione. Sui temi della precarietà dei suoi nuovi dipendenti, però, Parisi sembra poco sensibile. Oggi ha rifiutato di incontrare i lavoratori nonostante le richieste unitarie e reiterate.

«È folle che il governo del cambiamento, che parla di dignità contro la precarietà e reddito di cittadinanza, non investa nella stabilizzazione del personale che in questi anni ha accumulato competenze decisive e che costituisce la condizione di possibilità affinché decollino le politiche attive così come sono state pensate dall’esecutivo», afferma Francesco Raparelli, delle Camere del lavoro autonomo e precario (Clap). Il giovane sindacato ha sostenuto sin dall’inizio la mobilitazione dei precari e conta ormai decine di tessere all’interno dell’azienda. «Se non ci saranno le stabilizzazioni la mobilitazione continuerà. Abbiamo davanti un’estate molto calda», conclude Raparelli.