ROMA

Occupata la pista d’atterraggio dei Jet privati a Ciampino

Una nuova campagna contro il lusso sta prendendo piede in Italia da qualche mese, l’ultima azione è stata sabato all’aeroporto di Roma Ciampino contro i jet privati. La repressione delle forze dell’ordine non si è fatta attendere per attivistə e giornalistə

«Il capitalismo non è compatibile con la sopravvivenza sul pianeta e per questo va combattuto e bloccato. È quello che abbiamo provato a fare oggi». Questo il messaggio trasmesso dalle attiviste e dagli attivisti del Roma Climate Strike e della Laboratoria Berta Cáceres, che nella mattinata di sabato hanno occupato la zona dell’aeroporto di Ciampino riservata ai jet privati.

Una decina di persone è riuscita a raggiungere la pista dove erano parcheggiati i velivoli e ad animare un sit-in, mentre un altro gruppo ha aperto striscioni e alzato cartelli all’interno del terminal e nello spazio antistante.

Lo scopo dell’azione, spiegano gli attivisti, era quello di sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica sul settore aereo a uso privato, considerato un esempio lampante dell’impatto ambientale generato dallo stile di vita della classe più abbiente, ma anche di protestare contro l’inazione della classe politica di fronte al collasso climatico.

Foto di Marta D’Avanzo

Sugli striscioni e sui cartelli sostenuti dai manifestanti erano scritti altri slogan che collegavano la lotta contro il cambiamento ambientale a rivendicazioni di carattere sociale, come “Fine del mondo, fine del mese, stessa lotta”, oppure “Il vostro lusso, il nostro collasso”. La protesta è stata rapidamente raggiunta dalle forze dell’ordine, che hanno sgomberato, portandole via di peso, le persone sedute sulla pista, e le hanno poi condotte all’interno del commissariato dell’aeroporto.

Gli attivisti che si trovavano all’interno del terminal hanno denunciato un atteggiamento violento da parte degli operatori della celere, durante il loro allontanamento dall’interno dell’aeroporto. Ci sono stati momenti di tensione, nonostante la protesta fosse pacifica e l’intenzione dei manifestanti fosse di lasciare ordinatamente lo spazio. La polizia in assetto anti-sommossa ha spintonato in modo scomposto i dimostranti, per poi trattenerli per ore nell’area antistante l’entrata dell’edificio.

Foto di Laboratoria Berta Cáceres

Anche i giornalisti presenti hanno raccontato di essere stati tenuti in stato di fermo, tra cui una redattrice di Dinamopress. Valerio Renzi, giornalista di Fanpage.it, ha denunciato l’accaduto in un articolo e su twitter, dove ha raccolto la solidarietà di Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale stampa italiana.

Anche la campagna “Jet dei ricchi” ha espresso la sua solidarietà con la protesta, sottolineando che gli aerei di lusso rappresentano un terzo delle partenze dall’aeroporto di Ciampino, ovvero circa 123 voli settimanali, che inquinano quanto 5.340 persone ed emettono, in quel lasso di tempo, 698 tonnellate di Co2. Infine, dopo ore di attesa, tutte le e i dimostranti, nonché i giornalisti, sono state denunciate e poi rilasciate.

«Speriamo che si moltiplichino proteste come queste, perché il disastro climatico è sempre più evidente», ha spiegato un attivista alla fine della giornata. «In Italia in un anno è stata calcolato che i jet privati emettono tanta Co2 quanta quella prodotta da quasi 20.000 persone che si spostano. Questo è insostenibile da ogni punto di vista: sociale, ecologico, umano. Un disastro sistemico di cui l’élite economica e politica di questo paese è responsabile e mandante».

Fonte dell’immagine di copertina: Laboratoria Berta Cáceres