DIRITTI

Non una di meno verso lo sciopero dell’8 marzo

Ad un mese dal prossimo sciopero globale, Non una di meno nelle piazze di tante città d’Italia con presidi, flash mob, assemblee pubbliche ed eventi. Articolo multimediale: foto, video e gallery interna di Daniele Napolitano

È iniziato il countdown verso lo sciopero globale e nella giornata nazionale di lancio dello sciopero femminista globale Non una di meno è scesa in piazze nelle sue articolazioni territoriali di molte città d’Italia per una serie di iniziative itineranti, flash mob, striscionate, assemblee, cortei. Qui una panoramica di quanto accaduto a un mese dallo sciopero.

Ad Alessandria c’è stato un banchetto e volantinaggio in centro

Bologna striscionata e azioni simboliche, la sera: Countdown partySabato 9: partecipazione al corteo a Modena indetto da Si Cobas dopo gli scioperi delle lavoratrici di Italpizza. Lanciato un video verso l’8.

Firenze ore 12.00 un flash-mob davanti al presidio sanitario di Lungarno Santa Rosa

Genova striscionata e fumogeni nel pomeriggio dalle ore 16.00

La Spezia la nascente rete territoriale di Non una di meno ha organizzato vari presidi informativi in vari momenti della giornata. Dalle ore 10.30 alle 11.15 presso l’ASL (Via XXIV Maggio). Dalle 11.30 alle 12.30 a Piazza del Mercato. Dalle 14.30 alle 15 al Mercatino. Dalle 17.30 a Via Prione + Corso Cavour.

Livorno un’Assemblea Pubblica dalle ore 17.30 presso il Centro Artistico Il grattacielo, via del Platano 6 – Livorno

Macerata  dalle ore 20.30, striscioni davanti al monumento ai caduti, per dare il via, simbolicamente ma non troppo, alle iniziative in avvicinamento all’8 marzo. La raccomandazione è quella di portate cartelli, striscioni e le proprie presenze. “Per chi non potesse essere presente ma volesse partecipare: appendete alle vostre finestre quei cartelli e striscioni, fotografateli e condivideteli taggandoci”.

Milano un flash-mob ore 11.00 in Piazza Duomo. “Vestiti di nero, indossa il panuelo o un foulard fuxia e vieni in piazza! Se vuoi, porta un cartello con su scritto perché scioperi”.
Il 9 febbraio appuntamento in P.zza Miani, zona Barona, con banchetto informativo sui servizi della zona, un laboratorio per costruire il tuo pañuelos da portare l’8 marzo e un workshop per parlare di violenza. Merenda popolare e distribuzione di vari materiali informativi.

Flash-mob: Lancio sciopero 8 marzo!

Flash-mob: ad un mese esatto dall'8 marzo, lanciamo lo sciopero femminista globale!Scioperiamo perché:- La violenza colpisce tutte le donne, abili o disabili, giovani o anziane, bianche o nere, etero, lesbiche o trans, in ogni ambito della loro vita, ma soprattutto in famiglia- In Italia ogni 3 giorni una donna viene uccisa per mano di un uomo a lei vicino- Il lavoro domestico e di cura non viene riconosciuto e pesa quasi interamente sulle nostre spalle- Al lavoro siamo pagate di meno e subiamo molestie sessuali e ricatti- A scuola manca qualsiasi forma di prevenzione della violenza di genere e un’educazione alla sessualità laica e femminista- Negli ospedali è sempre più difficile accedere all’interruzione volontaria di gravidanza a causa dell’alto tasso di obiettori di coscienza- Il diritto alla salute è sempre più compromesso dai costi e dai tempi di attesa della sanità pubblica e dai livelli di inquinamento della città- il lavoro gratuito delle donne è sfruttato come ammortizzatore sociale in assenza di un welfare universale, un reddito di autodeterminazione e un salario minimo europeo- Il Disegno di Legge Pillon vuole ostacolare la libertà di scelta delle donne e dei minori in caso di divorzio- La violenza dei confini nazionali e europei e il razzismo diffuso a livello sociale e istituzionale colpiscono ingiustamente le minoranze e le persone migranti per cui chiediamo un permesso di soggiorno europeo incondizionato- L’economia mondiale non è sostenibile per l’ecosistema della terra e si regge soltanto sullo sfruttamento dei corpi umani e animali e sulle profonde disuguaglianze economiche che genera

Pubblicato da Non Una Di Meno – Milano su Venerdì 8 febbraio 2019

Napoli appuntamento alle ore 11.00 presso Castel dell’ovo. Per il terzo anno consecutivo Non Una di Meno chiama le donne e le soggettività TLGBIQ+ a partecipare allo sciopero femminista transnazionale dell’8 marzo e ad interrompere ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita.

Padova assemblea alle ore 19.30 presso la sala “Caduti di Nassiriya”. Durante l’assemblea i sindacati sono stati invitati a proclamare lo sciopero generale e tutte le associazioni, organizzazioni, gruppi, collettivi e persone singole saranno invitate a partecipare al percorso e contribuire alla giornata.

Pisa la giornata si è articolata in vari momenti. In mattinata al consultorio in Via Torino per distribuire dei questionari sulla salute sessuale e riproduttiva.
Alle 15.30 appuntamento in Largo Ciro Menotti, in cui sono stati esposti i vari percorsi della rete cittadina di Non una di Meno, i questionari prodotti dai tavoli di lavoro sulla salute sessuale e riproduttiva e sulla formazione. Allestito un angolo di produzione pañuelos, i triangoli di stoffa che hanno colorato le piazze femministe argentine e che porteremo con noi in corteo l’8 Marzo!
Una piazza femminista, per denunciare la violenza subita sul posto di lavoro, nelle scuole, nei servizi sanitari, e che ci riunisca affinché troviamo, negli occhi di amiche, donne, la forza di raccontarci e organizzarci.
Dalle 18.30 proprio da Largo Ciro Menotti è partita una street che ha percorso le strade del centro.

Reggio Emilia dalle 18.00 in diversi punti della città per incontrare le donne e lanciare lo sciopero globale femminista, con flash mob e striscionate.

A Rimini flash-mob al Ponte di Tiberio

Roma flash-mob ore 15.30 a Via degli Annibaldi (sul Ponticello)

Gallery di Daniele Napolitano

Torino concentramento in piazza Piazza C.L.N. per una serie di iniziative itineranti nel centro cittadino, con un corteo. Grave intimidazione della polizia proprio nella giornata nazionale di lancio dello sciopero dell’8 marzo con polizia in assetto antisommossa e Digos che hanno iniziato a bloccare e spintonare senza ragione i presenti.

Poco fa gravissima intimidazione della polizia nella giornata nazionale di lancio dello sciopero dell’8 marzo! Stiamo passando sotto i portici di via Roma per parlare dello sciopero: polizia in antisommossa e Digos ci hanno bloccate e spintonate senza alcuna ragione. Continuiamo a muoverci senza farci spaventare dalla loro violenza! Lo sciopero è la nostra risposta!

Pubblicato da Non Una di Meno – Torino su Venerdì 8 febbraio 2019

Vicenza iniziative di avvicinamento.

Appello di Non una di meno verso l’8 marzo: Noi scioperiamo!

L’8 marzo, in ogni continente, al grido di «Non Una di Meno!» sarà sciopero femminista. Interrompiamo ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita. Portiamo lo sciopero sui posti di lavoro e nelle case, nelle scuole e nelle università, negli ospedali e nelle piazze. Incrociamo le braccia e rifiutiamo i ruoli e le gerarchie di genere. Fermiamo la produzione e la riproduzione della società. L’8 marzo noi scioperiamo!

In Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima della violenza di un uomo, quasi 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica e sessuale, ogni anno vengono uccise circa 200 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Un milione e 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni di età. Un milione di donne ha subito stupri o tentati stupri. 420 mila donne hanno subito molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro. Meno della metà delle donne adulte è impiegata nel mercato del lavoro ufficiale, la discriminazione salariale va dal 20 al 40% a seconda delle professioni, un terzo delle lavoratrici lascia il lavoro a causa della maternità.

Lo sciopero è la risposta a tutte le forme di violenza che sistematicamente colpiscono le nostre vite, in famiglia, sui posti di lavoro, per strada, negli ospedali, nelle scuole, dentro e fuori i confini.

Femminicidi. Stupri. Insulti e molestie per strada e sui posti di lavoro. Violenza domestica. Discriminazione e violenza sulle donne disabili. Il permesso di soggiorno condizionato al matrimonio. Infiniti ostacoli per accedere all’aborto. Pratiche mediche e psichiatriche violente sui nostri corpi e sulle nostre vite. Precarietà che diventa doppio carico di lavoro e salari dimezzati. Un welfare ormai inesistente che si scarica sul lavoro di cura gratuito e sfruttato nell’impoverimento generale. Contro questa violenza strutturale, che nega la nostra libertà, noi scioperiamo!

Scioperiamo in tutto il mondo contro l’ascesa delle destre reazionarie che stringono un patto patriarcale e razzista con il neoliberalismo. Chiamiamo chiunque rifiuti quest’alleanza a scioperare con noi l’8 marzo. Dal Brasile all’Ungheria, dall’Italia alla Polonia, le politiche contro donne, lesbiche, trans*, la difesa della famiglia e dell’ordine patriarcale, gli attacchi alla libertà di abortire vanno di pari passo con la guerra aperta contro persone migranti e rom. Patriarcato e razzismo sono armi di uno sfruttamento senza precedenti. Padri e padroni, governi e chiese, vogliono tutti «rimetterci a posto». Noi però al “nostro” posto non ci vogliamo stare e per questo l’8 marzo scioperiamo!

Scioperiamo perché rifiutiamo il disegno di legge Pillon su separazione e affido, che attacca le donne, strumentalizzando i figli. Combattiamo la legge Salvini, che impedisce la libertà e l’autodeterminazione delle migranti e dei migranti, mentre legittima la violenza razzista. Non sopportiamo gli attacchi all’«ideologia di genere», che nelle scuole e nelle università vogliono imporre l’ideologia patriarcale. Denunciamo il finto «reddito di cittadinanza» su base familiare, che ci costringerà a rimanere povere e lavorare a qualsiasi condizione e sotto il controllo opprimente dello Stato. Rifiutiamo la finta flessibilità del congedo di maternità che continua a scaricare la cura dei figli solo sulle madri. Abbiamo invaso le piazze di ogni continente per reclamare la libertà di decidere delle nostre vite e sui nostri corpi, la libertà di muoverci, di autogestire le nostre relazioni al di fuori della famiglia tradizionale, per liberarci dal ricatto della precarietà.

Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale. Vogliamo aborto libero sicuro e gratuito. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, vogliamo ridistribuire il carico del lavoro di cura. Vogliamo essere libere di andare dove vogliamo senza avere paura, di muoverci e di restare contro la violenza razzista e istituzionale. Vogliamo un permesso di soggiorno europeo senza condizioni. Queste parole d’ordine raccolgono la forza di un movimento globale. L’8 marzo noi scioperiamo!

Il movimento femminista globale ha dato nuova forza e significato alla parola sciopero, svuotata da anni di politiche sindacali concertative. Dobbiamo lottare perché chiunque possa scioperare indipendentemente dal tipo di contratto, nonostante il ricatto degli infiniti rinnovi e l’invisibilità del lavoro nero. Dobbiamo sostenerci a vicenda e stringere relazioni di solidarietà per realizzare lo sciopero dal lavoro di cura, che è ancora così difficile far riconoscere come lavoro.  Invitiamo quindi tutti i sindacati a proclamare lo sciopero generale per il prossimo 8 marzo e a sostenere concretamente le delegate e lavoratrici che vogliono praticarlo, convocando le assemblee sindacali per organizzarlo e favorendo l’incontro tra lavoratrici e nodi territoriali di Non Una di Meno, nel rispetto dell’autonomia del movimento femminista. Lo sciopero è un’occasione unica per affermare la nostra forza e far sentire la nostra voce.

Con lo sciopero dei e dai generi pratichiamo la liberazione di tutte le soggettività e affermiamo il diritto all’autodeterminazione sui propri corpi contro le violenze, le patologizzazioni e psichiatrizzazioni imposte alle persone trans e intersex. Contro l’abilismo che discrimina le persone disabili rivendichiamo l’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti.

Con lo sciopero dei consumi e dai consumi riaffermiamo la nostra volontà di imporre un cambio di sistema che disegni un altro modo di vivere sulla terra alternativo alla guerra, alle colonizzazioni, allo sfruttamento della terradei territori e dei corpi umani e animali.

Con lo sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo bloccheremo ogni ambito in cui si riproduce violenza economica, psicologica e fisica sulle donne.

«Non una di meno» è il grido che esprime questa forza e questa voce. Contro la violenza patriarcale e razzista della società neoliberale, lo sciopero femminista è la risposta. Scioperiamo per inventare un tempo nuovo.

Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!

Tratto dal blog di Non una di meno