ITALIA

Non una di meno verso lo sciopero dell’8 Marzo. Le iniziative in Italia

8 marzo,  la marea transfemminista torna nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne. In Italia: cortei, flash-mob, eventi in oltre 40 città

In tutto il mondo, anche quest’anno nei 5 continenti l’8 marzo sarà una giornata di sciopero globale, nella quale le donne incroceranno le braccia astenendosi da qualsiasi attività produttiva e riproduttiva, retribuita o gratuita.

In Italia lo sciopero è stato lanciato già ad ottobre nel corso dell’assemblea nazionale di Bologna e dopo un countdown che ha visto il movimento femminista italiano protagonista della scena politica: tra la contestazione al DdL Pillon, alle iniziative antirazziste contro il Decreto Salvini, ai cortei e presidi in difesa dei consultori e contro l’obiezione di coscienza – l’8 marzo è finalmente alle porte.

Anche quest’anno, per l’8 marzo, Non Una di Meno ha chiesto a tutte le organizzazioni sindacali di convocare lo sciopero generale di 24 ore in tutti i settori del pubblico impiego e del privato; a partire dal principio che l’astensione dal lavoro produttivo sia un’articolazione fondamentale dello sciopero femminista, tutt’altro che “simbolico”. Ad oggi lo sciopero è stato proclamato da diversi sindacati di base. Sul blog di Non una di meno è stato prodotto un Vademecum con alcune proclamazioni inviate alla Commissione di Garanzia.

Nelle 24 ore del giorno 8 marzo 2019 tutte le lavoratrici sia del pubblico impiego che del privato potranno, dunque, scioperare perché esiste la copertura sindacale generale. Si potrà scioperare anche se nel proprio luogo di lavoro non c’è un sindacato di quelli che hanno indetto lo sciopero e/o indipendentemente dall’iscrizione a un sindacato.

Mentre le segreterie nazionali dei sindacati confederali hanno indetto per l’8 marzo un’assemblea di delegate a Roma, centinaia di delegate e delegati, lavoratrici e lavoratori, si stanno impegnando in prima persona per sostenere e organizzare lo sciopero femminista dell’8 marzo: nelle fabbriche e negli uffici, nelle scuole, nelle cooperative di servizio e nella grande distribuzione.

 

 

Molti i materiali, le infografiche, i video e i testi che sono stati realizzati nelle articolazioni territoriali del movimento di Non una di meno, che si preparano alle 24 ore di sciopero con presidi, sit-in, flash-mob, pranzi solidali, cortei la mattina e street e cortei pomeridiani e notturni.

A Bologna iniziative la mattina dalle 8.30 in Piazza Nettuno “per microfono aperto delle scioperanti, spazio bimb* e agitazione permanente”. Alle ore 13.30 in piazza Scaravilli un pranzo sociale “non digerisci pubblicità sessiste e multinazionali senza scrupoli? l’8M scioperiamo i consumi!”.

A Brescia dalle ore 9.00 un corteo studentesco e delle lavoratrici e lavoratori, precar*, disoccupat*. Corteo anche a Salerno alle 9.00: il dress code è portare qualcosa di fucsia.

A Roma alle ore 9.00, un presidio presso il Ministero della Salute, Lungotevere Ripa 1, per mettere in luce che la qualità della salute dipende dalle condizioni di lavoro delle operatrici e operatori socio-sanitari; per l’internalizzazione del personale precario e per un piano di nuove assunzioni nei consultori; per il diritto alla salute e la libertà di scelta; per consultori e ospedali laici, aperti e finanziati.
Alle ore 10.30, appuntamento al Ministero del Lavoro, per ribadire l’importanza di uno dei claim più importanti del movimento Non una di meno: il reddito di autodeterminazione, ma anche per la battaglia per un salario minimo europeo e un welfare universale, congedi retribuiti e obbligatori per maternità veramente condivisa. Un presidio contro le discriminazioni delle donne nel mercato del lavoro, contro la disparità salariale.

A Catania presidio alle 10.00 davanti al Tribunale. Iniziative mattutina anche a Livorno, a Piacenza davanti al liceo scientifico «per un’educazione a una pluralità potenzialmente infinita di differenze,
per una scuola che parli di educazione sessuale, perché la violenza non è amore» e altre iniziative dislocate nel pomeriggio alle 15.00 contro il razzismo e la violenza istituzionali e «per un pieno Diritto alla Salute».

A Pisa dalle ore 9.30 tutt* all’INAIL (Via Giovanni di Simone) per sostenere la battaglia delle donne cui non vengono riconosciute le malattie professionali causate dai forti carichi di lavoro ripetitivo e perché non vengano più imposti ritmi e modalità di lavoro che distruggono la nostra salute , come le lavoratrici e lavoratori della mensa Martiri. Alle 10.30 al polo Fibonacci (Largo Bruno Pontecorvo, 3), contro discriminazioni di genere che imperversano in questi luoghi, dove l’orientamento sessuale e il genere identificano la possibilità di raggiungere più o meno faticosamente i propri obiettivi accademici. Iniziativa anche alle 11.30 con studentesse e studenti della scuola Normale, che con altre lavoratrici della scuola, bloccheranno ogni attività produttiva e riproduttiva in questa giornata. Alle 15.30, volantinaggio per sanzionare una farmacia con forte presenza di personale obiettore di coscienza.

A Reggio Emilia dalle 9.00 alle 18.00 Flashmob, presidi, volantinaggi; a Rimini banchetti informatici e pañuelos per tutt*. Sempre in Emilia Romagna è stato lanciato uno sciopero regionale delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale. A Milano dalle 9 alle 15 “Piazza dello Sciopero” a Piazza Oberdan. Cortei mattutini: a Pavia (alle 9.00 da Piazza Vittoria; a Napoli dalle 9.30 con partenza da Piazza del Gesù; a Padova da Piazza dei Signori. Dal primo pomeriggio a notte continuano le iniziative nelle città.

Dalle 10.30 appuntamento a Trieste per iniziative in città. A Ravenna dalle 14.30 una pedalata femminista antirazzista per la città. Stesso orario per Venezia con appuntamento al ponte degli Scalzi, nella giornata si svolgeranno attività didattiche per bambini e bambine, performance. Corteo cittadino a Verona alle 14.30.

Alle 15.30 sit-in a L’Aquila; a Firenze concentramento In piazza SS. Annunziata con interventi, spettacoli, letture femministe, musica, giochi. Alle 16.00 a Brescia, piazza femminista (Piazza Loggia) animata assieme a coloro che hanno aderito alla Call for artists o condiviso proposte alla casa dello sciopero. A Savona alle ore 16: performance teatrali e musicali, laboratori e letture.

Iniziative pomeridiane a Latina dalle 16.30 “Libere di narrarci” – Letture animate per bimb* a cura del Centro Donna Lilith; alle 17.00 dibattito “Libere di decidere sui nostri corpi”; alle 18.30 “Libere di muoverci, libere di restare”; alle 20.00 “Libere di autodeterminarci” – Focus sul Disegno di legge Pillon; ore 21.00 “Focus sulle donne nel movimento LGBT”. Alle 16 inaugurazione mostra “Chiamata alle arti” a Lucca e altre iniziative nel corso della giornata.

Nel pomeriggio, lanciate manifestazioni cittadine in molte città in contemporanea con gli altri nodi territoriali.

A L’Aquila il concentramento per il corteo pomeridiano è previsto alle 16.30, stesso orario per Pisa in Piazza Vittorio Emanuele dove confluirà anche Non una di meno Livorno; a Bologna in piazza XX settembre; La Spezia, Lecce, Palermo. A Firenze e a Grosseto alle 17.30 (e a seguire un’assemblea pubblica).

ìA Torino doppio appuntamento per un’intera giornata in piazza: alle 9.30 da piazza Castello si muoverà una manifestazione a tappe per portare in strada tutte le forme dello sciopero femminista, alle 16 da piazza XVIII Dicembre partirà il corteo regionale.

Corteo a Trento con concentramento alle 16.30 in via Verdi.
Alle 17.00 corteo a Roma con lo slogan “Abbiamo un piano, l’8 marzo noi scioperiamo!”. Partenza da Piazza Vittorio e arrivo a Piazza Madonna di Loreto. Tra le tematiche agitate: il ritiro immediato del Ddl Pillon su separazione e affido, contro la violenza razzista e istituzionale della legge Salvini, per un permesso di soggiorno europeo senza condizioni.
Per rivendicare gli spazi femministi per essere libere e sicure, per una educazione alle differenze e per una educazione sessuale nelle scuole e nelle università.
Dalle 18.00 iniziative a Treviso, nello stesso orario, un corteo ad Alessandria che attraverserà le vie del centro città per concludersi alla Casa delle Donne; appuntamenti pomeridiani cittadini anche a Bari e a Benevento. A Bergamo in piazza con lo slogan “Libere di decidere per noi stesse, Libere di essere rispettate Libere di fermare la violenza!”. A Milano l’appuntamento è in Piazza Duca D’Aosta alle 18.

Cortei dalle 18.00 a: Cagliari, Catania, Genova, Reggio Emilia, Fano, il cui invito è quello di portare con sè un oggetto che rappresenti simbolicamente quello da cui ci si vuole liberare e ciò da cui si vuole scioperare.

Presidi e cacerolazo con pentole, mestoli e coperchi alle ore 18 a Padova, a Pavia, a Pescara alle 18 in Piazza Sacro Cuore.

Dalle 19.00 a Taranto in Piazza M. Immacolata, con momenti di approfondimento, interventi delle diverse realtà locali e non sulle tematiche di genere, musica e intrattenimento.

A Rimini passeggiata serale per le vie della città. Alle 20.30 una street parade a Vicenza, cortei serali dalle 21 anche a Macerata.

Nella giornata sono stati predisposti spazi bimbi in molte città – tra cui: Bologna, Pavia, Pisa – per ridare centralità politica alla riproduzione sociale della vita e alle pratiche di cura collettive, restituendo priorità ai corpi e alle loro sensibilità e rifiutando le logiche patriarcali e neoliberali che vogliono queste attività a esclusivo e naturale appannaggio delle donne.

Lo stato di agitazione permanete continua, verso l’8 marzo e oltre.