TERRITORI

Milano, fascisti di Casapound aggrediscono delegazione di “Nessuna persona è illegale”. La polizia li protegge

Casapound si muove indisturbata dentro e fuori il palazzo del Comune di Milano. Con la scorta della celere, che carica i manifestanti.

Ieri pomeriggio, durante una seduta del Consiglio comunale di Milano, circa 20 fascisti si sono introdotti all’interno di Palazzo Marino, arrivando indisturbati fino all’aula consiliare per chiedere le dimissioni di Sala con urla e saluti romani. Mentre venivano accompagnati all’uscita hanno incrociato una delegazione della rete “Nessuna persona è illegale”, aggredendo i due membri più anziani. Fuori dal palazzo sono stati accerchiati da una parte del presidio antirazzista, mentre la polizia li proteggeva.

Martina, della rete “Nessuna persona è illegale” faceva parte della delegazione del movimento ed è stata aggredita dai membri di Casapound. Le abbiamo chiesto di raccontarci ciò che è accaduto.

Che cosa è successo ieri?

Ieri, eravamo in presidio sotto il Comune di Milano per rivendicare la possibilità di ottenere una residenza per migranti e senza tetto. Contro le disposizioni dell’art. 5 del piano casa Renzi e Lupi e le disposizioni dei decreti Minniti-Orlando. Abbiamo ottenuto che una delegazione del percorso “Nessuna persona è illegale” venisse ricevuta. La delegazione era molto eterogenea: due ragazzi dei centri sociali, un esponente storico della sinistra milanese, un sindacalista e alcuni anziani attivisti della “Zona 8 Solidale”, particolarmente impegnati nel sostegno dei rifugiati della caserma Montello. Appena dentro, ci siamo imbattuti in questa ventina di fascisti, teste rasate e tatuaggi, che uscivano dall’aula consiliare dopo aver fatto una sceneggiata. Prima sono partiti gli insulti, poi hanno alzato le mani. Hanno aggredito tutti e tutte, colpendo ripetutamente al volto uno delle persone più anziane del gruppo. Il signore, di 70 anni, è finito in ospedale. Hanno anche rubato il cellulare di un compagno, che poi alla fine abbiamo ripreso. A un certo punto un assessore è uscito provando a sminuire l’accaduto.

 

Per cosa stavate manifestando?

Per chiedere al sindaco Sala, che si è riempito la bocca con la parola accoglienza, di fare qualcosa di utile e di farlo subito: andare contro le assurde politiche razziste del governo, come i decreti Orlando-Minniti, e derogare all’articolo 5 del piano casa. In questo modo, il Comune potrebbe dare la residenza a tutte le persone che abitano a Milano. Un passo avanti necessario contro le forme di segregazione sociale e abitativa che affliggono migranti e senza casa.

 

Cos’è successo all’uscita?

Dopo il parapiglia con noi, gli agenti hanno fatto uscire i fascisti da una porta laterale. Intanto, però, la notizia dell’aggressione era arrivata anche fuori dal palazzo, nel presidio antirazzista composto da tante famiglie e bambini. Una parte del presidio ha notato i fascisti e li ha accerchiati. Questi, prima se la sono presa con chi usciva dal palazzo, compresi alcuni consiglieri comunali contro cui hanno provato ad alzare le mani. Poi, hanno aggredito i giornalisti, in particolare provando a scippare la macchina fotografica a una ragazza che stava registrando tutto.

Nei video si vede chiaramente come la polizia si sia schierata a difesa dei fascisti, che erano stretti al muro mentre intorno tante persone li insultavano e cantavano Bella Ciao. Ogni tanto, poi, la celere faceva partire una carica, ovviamente contro di noi. Per loro soltanto educati inviti a restare calmi. A un certo punto, li hanno scortati di nuovo dentro Palazzo Marino e fatti uscire di nascosto, da una porta di servizio. Quello che è accaduto ieri è molto grave, sia perché le forze dell’ordine non potevano non accorgersi del loro blitz iniziale, visto che venti skinhead che entrano nel palazzo del Comune non passano inosservati, sia perché fuori, come al solito, hanno protetto i fascisti prendendosela con famiglie e attivisti.