PRECARIETÀ

18 ottobre. Lo sciopero inizia all’alba


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Lo sciopero generale del sindacalismo di base contro le politiche di austerità blocca settori nevralgici del paese. Nella logistica, nei trasporti (a Roma oltre l’80%) e nel pubblico impiego le maggiori adesioni. In 50mila in corteo a Roma, dichiarano Usb e Cobas

Bologna, Verona, Padova, Treviso. Lo sciopero generale inizia all’alba con i picchetti ai cancelli della Bartolini, della Tnt, della Granarolo, della Despar. È lo sciopero del settore della logistica, indetto da Si.Cobas e Adl-Cobas in contemporanea allo sciopero generale del sindacalismo di base. Si tratta di un ulteriore passaggio che, dagli scioperi della primavera per il rinnovo del Contratto Nazionale, sta rivendicando diritti e dignità direttamente verso i grandi corrieri che sono i committenti ed i veri gestori dello sfruttamento appaltato alle varie cooperative.

Il rinnovo del Contratto Nazionale, sottoscritto da CGIL, CISL e UIL e dalle Associazioni padronali, non ha portato alcun miglioramento rispetto alle condizioni di gravissimo sfruttamento da parte del sistema delle Cooperative che impera nel settore della Logistica, ma le mobilitazioni e gli scioperi in atto confermano che la lotta prosegue, trasformandosi in vertenze territoriali coordinate direttamente tra i lavoratori.
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A Roma la manifestazione nazionale del sindacalismo di base è aperta dai rifugiati che denunciano l’ipocrisia del governo sull’immigrazione, dopo la strage di Lampedusa. A seguire i Vigili del fuoco, rappresentanza storica dell’Usb. Ad una prima stima sembrano oltre 10 mila persone, in rappresentanza dei tanti conflitti aperti nel mondo del lavoro. Molto ampia la partecipazione dei lavoratori del pubblico impiego. Folte le rappresentanze dei lavoratori delle municipalizzate del Comune di Roma (in particolare Acea), del commercio e della grande distribuzione. Segno, come testimoniato dal contemporaneo sciopero della logistica, che il costo della recessione e della contrazione dei consumi, la stanno pagando prima di tutto i lavoratori del settore, sempre più sfruttati, sottopagati e costretti ad orari insopportabili.

ore 15.00. Inizia l’accampamento in Piazza San Giovanni

ore 14.00: il serpentone della manifestazione, cresciuto lungo il percorso, entra dentro Piazza San Giovanni. Cobas, Usb e gli organizzatori della manifestazione dichiarano oltre 50mila persone. Si conclude il corteo ma non la giornata di lotta che proseguirà per tutto il pomeriggio con incontri e dibattiti su diversi temi: beni comuni, Europa, precarietà e diritti. La sera poi il concerto con 99 Posse, Banda Bassotti e Assalti Frontali, e poi tutti a dormire nell’acampada sul prato della piazza che preparà la manifestazione nazionale di domani.

Una manifestazione e uno sciopero quello di oggi le politiche d’austerità e i diktat della Bce che comportano un impoverimento dei salari, disoccupazione e una precarizzazione del lavoro senza freni, svendita del welfare e dei beni comuni. Idee chiarissime queste nei lavoratori che oggi erano in piazza e con cui abbiamo parlato, molti dei quali saranno in piazza anche domani per assediare i palazzi della crisi, consapevoli che con la logica del pareggio di bilancio non ci può essere mediazione ne concertazione.

In piazza tantissime situazioni in lotta, oltre ai più classici insediamenti sindacali come sanità, scuola e pubblico impiego, tanti i lavoratori della logistica, del commercio e della distribuzione (per esempio Leroy Merlin e Coop), tutti settore dove lo sfruttamento del lavoro, la compressione salariale e la precarietà ha raggiunto livelli insostenibili. Per quanto riguarda Roma tanti lavoratori delle municipalizzate, a cominciare da Atac e Acea, preoccupati per il loro futuro vista la crisi del bilancio romano, e della privatizzazione delle loro aziende sempre in agguato.

Con il sindacalismo di base anche tante situazioni di lotta territoriali e in difesa dei beni comuni: bandiere e interventi dei No Muos e dei No Tav, le ‘mamme vulcaniche’ e i comitati contro gli inceneritori, il movimento per il diritto all’abitare e il forum dei movimenti per l’acqua bene comune.

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Intervista con un lavoratore dell’Ama:

Parlano i Vigili del Fuoco in corteo:

Le lotte nella sanità pubblica, il San Raffaele: