La micropolitica del suono – “Due Canti”

I due gospel scelti dal reverendo King quel giorno del 1955 a Montgomery.

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In Stride Toward Freedom: The Montgomery Story, le sue memorie sul boicottaggio degli autobus a Montgomery, Alabama, Martin Luther King evoca il dilemma retorico con cui si confrontò durante l’elaborazione del primo discorso che avrebbe dovuto pronunciare il 5 dicembre 1955 (quattro giorni dopo l’incidente Rosa Parks), in qualità di primo presidente della nuovissima Montgomery Improvement Association.

Come avrei potuto tenere un discorso che fosse abbastanza militante da mantenere la gente disposta ad una azione positiva e nello stesso tempo abbastanza moderato da mantenere questo fervore entro limiti controllabili e cristiani? Sapevo che molte persone di colore erano vittime di un’amarezza che facilmente avrebbe potuto crescere fino a proporzioni da diluvio. Cosa avrei potuto dire per assicurarmi che restassero coraggiosi e preparati all’azione positiva e nel contempo privi di odio e risentimento? Avrebbero potuto combinarsi il militante e il moderato in un singolo discorso?

L’ambivalenza delle sensazioni e disposizioni che King sperava di modulare in quel giorno popolato di indigestioni, euforie e desideri restarono espresse nei due inni religiosi intonati prima del discorso: “Onward Christian Soldiers” e “Leaning on the Everlasting Arms”.

Questi inni, composti da bianchi, erano eseguiti frequentemente nelle chiese nere, congregazioni appassionatamente dedite al canto collettivo, alla danza e all’esaltazione fisica e spirituale, sin dal tempo in cui la schiavitù le costringeva a essere quello che Franklien Frasier definì «un’istituzione invisibile». Da allora, dagli anni in cui la dispersione degli schiavi come strategia di dominio era stata contrastata con movimenti di ravvicinamento e riconoscimento, i neri, quando stavano insieme, cantavano, ballavano, facevano musica. Da allora, la lunga e mutevole storia della black community è impensabile senza tenere conto del passaggio delle pratiche musicali dentro la sua costituzione, nel modo di incontrarsi e, s’intende, nelle forme di immaginare il futuro. La musica non è un’orchestrina, è una grammatica culturale, una determinata maniera di stare insieme.

Quel giorno di fine 1955, nella Holt Street Baptist Church si era deciso di ricorrere a quei due canti in un contesto effervescente e pieno di attese.

“Onward Christian Soldiers” è un inno inglese, la cui musica era stata composta da Arthur Sullivan nel 1871, mentre i versi di Sabine Baring-Gould risalivano a sei anni prima. Edito nel 1874, è un pezzo pieno di rulli di tamburo, corni, flauti e oboi, in cui le voci, maschili e femminili, cantano in un registro epico:

Onward, Christian soldiers, marching as to war,

With the cross of Jesus going on before.

Christ, the royal Master, leads against the foe;

Forward into battle see His banners go!

Refrain:

Onward, Christian soldiers, marching as to war,

With the cross of Jesus going on before.

At the sign of triumph Satan’s host doth flee;

On then, Christian soldiers, on to victory!

Hell’s foundations quiver at the shout of praise;

Brothers, lift your voices, loud your anthems raise.

Like a mighty army moves the church of God;

Brothers, we are treading where the saints have trod.

We are not divided, all one body we,

One in hope and doctrine, one in charity.

Crowns and thrones may perish, kingdoms rise and wane,

But the church of Jesus constant will remain.

Gates of hell can never ’gainst that church prevail;

We have Christ’s own promise, and that cannot fail.

Onward then, ye people, join our happy throng,

Blend with ours your voices in the triumph song.

Glory, laud, and honor unto Christ the King,

This through countless ages men and angels sing.

Leaning on Everlasting Arms”, noto pure come “Leaning on his arms”, è un inno religioso composto negli Stati uniti verso la fine degli anni Settanta dell’Ottocento dal compositore e maestro di musica Anthony Showalter, che scrisse la musica e il ritornello, e il pastore Elisha Hoffman, che completò il resto del testo. Intesa a calmare le pene di due mariti freschi vedovi, la sua partitura apparve la prima volta in un libro edito in proprio da Showalter a Dalton, Georgia, nel 1887. Una melodia malinconica sostiene un testo intonato coralmente sotto la guida di una voce cantante –maschile o femminile– che evoca la gioia di chi è eternamente salvato:

What a fellowship, what a joy divine,

<> Leaning on the everlasting arms;

What a blessedness, what a peace is mine,

Leaning on the everlasting arms.

Refrain:

Leaning, leaning, safe and secure from all alarms;

Leaning, leaning, leaning on the everlasting arms.

Oh, how sweet to walk in this pilgrim way,

Leaning on the everlasting arms;

Oh, how bright the path grows from day to day,

Leaning on the everlasting arms.

What have I to dread, what have I to fear,

Leaning on the everlasting arms?

I have blessed peace with my Lord so near,

Leaning on the everlasting arms.

È molto difficile sapere chi decise di aprire la riunione del 5 dicembre con quei canti, però bisogna riconoscere che l’equilibrio cui aspirava King trovò in questa coppia degli oggetti assolutamente pertinenti. Mentre il primo vedeva l’incontro di un epico organo da chiesa e di voci tenute che chiamavano alla battaglia, il secondo, molto prossimo al coro degli spirituals, chiamava al sollievo con toni di soave allegria.

Così, l’uno cristallizzava la presa d’iniziativa, l’altro invitava a rilassarsi in Dio. Soldati e benedetti. Il primo serrava i denti, il secondo disegnava un sorriso estatico. Guerra e salvezza: limiti reciproci, strategie o disposizioni contrastanti e, ciò nonostante, intrecciate, che struttureranno le forme e i toni della partecipazione politica afro-americana. Gli anni avvenire cambieranno i canti, i generi, e i testi; gli inni perderanno il loro protagonismo. Però, qualcosa dell’inquietudine di King e della tensione irrisolta fra quelle due opere permarrà negli impatti sociali e culturali che segnarono in buona misura la vita nei due successivi decenni degli Stati Uniti.