DIRITTI

La marea di Non Una Di Meno è tornata

Più di trenta piazze in tutta Italia. A Roma, oltre tremila persone in piazza per la giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro
Il comunicato di Non Una Di Meno

Mappe della libertà e mappe del terrore

La giornata per l’aborto libero e sicuro lanciata dalle donne argentine è stata raccolta e rilanciata in tutta Italia dal movimento femminista Non Una Di Meno. A Roma e in altre trenta si sono svolti cortei, presidi, sit-in e performance. Se in Argentina, come in altri Paesi latino-americani, l’aborto rimane illegale, in Italia è regolato dalla legge 194 dal 1978. Eppure sono anni ormai che questa legge è minata alla base dall’enorme percentuale di medici obiettori (in alcune regioni più del 90%), senza che alcuna misura concreta venga messa in campo.

Ogni anno nel mondo sono quasi 50mila le donne che perdono la vita a causa di un aborto non legale.

In piazza le donne sono scese, però, non solo per garantire il diritto all’aborto in forma universale, ma anche per il diritto alla salute e alle cure gratuite per tutte e tutti, contro la nuova campagna securitaria e poliziesca agita in nome delle donne e ripresa da molti quotidiani mainstream. Per questo motivo in centinaia a Roma il 22 settembre si erano recate presso la sede de Il Messaggero per contestare la campagna per una “Roma Sicura” portata avanti dal quotidiano. In realtà, più che proporre strumenti per una maggiore sicurezza, Il Messaggero ha agitato i soliti temi razzisti sessisti, arrivando a produrre un manuale di comportamento per le donne. Come se la risposta alla violenza maschile debba essere limitazione della libertà delle donne. Come se la violenza fosse un fenomeno ineluttabile per le donne, individuate come soggetti deboli e docili.

«Non in nostro nome, non sui nostri corpi», hanno urlato le piazze, affinché nessuna campagna xenofoba e razzista sia costruita nel nome di una presunta sicurezza per le donne. Tanti i cartelli, infatti, che ribadivano che «Le strade sicure le fanno le donne che le attraversano». Migliaia di donne in tutta Italia si sono riappropriate dello spazio pubblico per decostruire la narrazione che le vuole vittime e soggetti da proteggere.

Come è stato ribadito più volte dal movimento NON UNA DI MENO, la violenza contro le donne è un fenomeno strutturale che va arginato a partire dall’educazione nelle scuole, con leggi che garantiscano i diritti sociali per le donne e con un reddito di autodeterminazione.

Insomma le piazze di ieri hanno chiarificato, ancora una volta, che contro il razzismo e le politiche securitarie sui corpi, abbiamo empre più bisogno di femminismo!

I prossimi appuntamenti di NON UNA DI MENO saranno l’assemblea nazionale a Pisa il 14 e 15 ottobre e la manifestazione nazionale del 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

#Liberedi #ObiezioneRespinta #Verso25N