ROMA

Roma, NonUnaDiMeno: in centinaia al presidio sotto al Messaggero

A Roma, centinaia di donne, e non solo, si sono trovate sotto la sede del Messaggero per rispondere al presidio convocato da NonUnaDiMeno. Continue le provocazioni della polizia, che a un certo punto ha iniziato a spingere le presenti in piazza. Lanciata manifestazione per il 28 settembre alle 18 in piazza Esquilino
Flash Mob alla sede de Il Messaggero. Ve la siete cercata!

La campagna del Messaggero sulla sicurezza di Roma ha creato un grande scompiglio in tutta Italia soprattutto dopo l’articolo a firma di Lucetta Scaraffia in cui si dà la colpa delle continue violenze contro le donne al femminismo, “colpevole” di aver spinto le donne a pensare che possano tutelarsi da sole nella vita quotidiana. Mentre, in realtà – secondo quanto scritto da Lucetta Scaraffia – queste hanno bisogno della tutela dell’uomo. In seguito a quest’articolo ed alla complessiva linea editoriale del quotidiano, un presidio di centinaia di donne si è convocato oggi sotto la sede del Messaggero, per protestare contro la campagna portata avanti dal giornale, che mira a colpevolizzare le donne per le violenze subite, dando la colpa alla loro autodeterminazione. E non agli uomini che stuprano.

Già ben prima delle 18 – ora prevista per il presidio convocato da NonUnaDiMeno – via del Tritone era piena di donne che volevano prendere parola contro la compagna portata avanti dal Messaggero. Contrapposte a loro, uno spropositato schieramento di forze dell’ordine, che ha costretto le centinaia di presenti a stare pressate in uno spazio minuscolo. A un certo punto, di fronte alle continue richieste della piazza di spostarsi e di lasciare esprimere il presidio, la polizia ha iniziato a spingere le donne sotto il Messaggero: un atto totalmente provocatorio che ha fatto scaldare gli animi, visto che ci si è trovati di fronte alla stessa violenza che le donne denunciano da anni – peraltro perpetrato da quelle stesse persone che, secondo il Messaggero, dovrebbero essere chiamate a garantire la sicurezza delle persone.

Dopo circa un’ora e mezza, le donne in piazza volevano tornare tutte insieme verso la metro e chiudere così l’enorme presidio che si era convocato sotto il Messaggero. Immediatamente sono arrivate altre camionette della polizia a chiudere la strada ma, dopo una dinamica di confronto che ha visto NonUnaDiMeno rifiutarsi di “andarsene alla spicciolata”, hanno deciso di spostarsi e far confluire il corteo nelle strade del centro di Roma.

Lo schieramento spropositato di forze dell’ordine e l’enorme militarizzazione della piazza che voleva impedire a centinaia di donne di denunciare la violenza che sono costrette a vedere e subire tutti i giorni, non è altro che lo specchio – rotto – di quella parte di società che vuole le donne deboli e bisognose della protezione degli uomini, che in realtà è la stessa che perpetra gli abusi che ogni giorno ci sono nelle case, nelle strade, all’interno dei luoghi di lavoro. Si sono dovuti scontrare con una radicale determinazione fatta di centinaia di donne che invece si sono riprese le strade, dimostrando con i loro corpi che le strade sicure non le fanno gli uomini o la polizia. Le fanno le donne che le attraversano. Verso il corteo del 28 settembre, alle 18 in piazza Esquilino.

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Le foto di Daniele Napolitano

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