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Fermiamo la vendita dei servizi pubblici, dall’acqua alle farmacie

Roma, 10 febbraio ore 16.30 in Campidoglio: la Giunta Marino, come il Governo Renzi, prova a mascherare il rilancio delle privatizzazioni con fantomatici processi di razionalizzazione delle aziende partecipate. La delibera inserita all’interno del bilancio 2015 con cui s’intende mettere sul mercato alcuni dei gioielli della capitale non a caso porta un titolo che tenta di confondere le acque, ovvero “Indirizzi per la razionalizzazione delle partecipazioni di Roma Capitale …”.

In realtà si delinea un disegno complessivo di dismissioni, liquidazioni, scioglimenti e cessioni di quote detenute dal Comune. Un progetto che ha poco di razionale visto che si avvale di un unico strumento quello della delega al mercato rispetto alla gestione di servizi pubblici essenziali. Un progetto che è figlio solo dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno, dalla spending review e più in generale dalle politiche di austerità. Un progetto che punta a mettere sul mercato la città stessa, dagli edifici ai servizi pubblici, compresi quelli essenziali come l’acqua e le farmacie comunali.

Infatti si prevede la definitiva privatizzazione di Acea Ato 2 S.p.A., quindi della gestione dell’acqua a Roma, attraverso la cessione ad Acea holding delle quote (3,5%) detenute da Roma Capitale. Passaggio propedeutico e necessario alla più ampia operazione di fusione di tutte le aziende partecipate dalla stessa Acea che gestiscono il servizio idrico nel centro Italia. Una linea politica opposta non solo ai risultati referendari del 2011, ma anche a quanto proposta attraverso la delibera di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua a Roma, che ha faticosamente avviato il proprio iter istituzionale.

Si prevede anche la privatizzazione di Farmacap, l’azienda speciale che gestisce le farmacie comunali, attraverso la sua dismissione e trasformazione in società per azioni. Un processo che, avendo nel mercato e nella profittabilità l’unico metro di valutazione, inevitabilmente porterà a far sì che diversi quartieri della nostra città, soprattutto quelli periferici, non vedranno più garantito una servizio essenziale come quello delle farmacie. Un danno gravissimo alla collettività e un attacco feroce al diritto alla salute, che mette a rischio anche I lavoratori del settore.

Come Coordinamento Romano Acqua Pubblica, pertanto, ci sentiamo di sostenere con forza la vertenza aperta dalle lavoratrici e dai lavoratori di Farmacap volta ad opporsi a tale progetto di privatizzazione. Saremo al loro fianco a partire dalla mobilitazione in programma il 10 febbraio al Campidoglio per portare il nostro contributo e costruire insieme un percorso comune di lotta. E’ infatti possibile costruire un nuovo modello di città che guardi al godimento dei beni comuni e del welfare locale, attraverso la riappropriazione sociale e la gestione partecipativa dei servizi pubblici e del patrimonio.

Un primo incontro per avviare un confronto in questa direzione è fissato il 12 febbraio alle 17.30 al Rialto.

tratto dal sito del Coordinamento Romano Acqua Pubblica