EUROPA

EuroMayDay 2014 contro austerity e precarietà

Anche questo primo maggio decine di migliaia di precari e precarie hanno invaso le piazze e le strade delle città europee reclamare reddito e diritti contro le politiche di austerità. Da Parigi a Varsavia, da Milano a Istanbul, da Berlino a Madrid e Lisbona. Di seguito il report di alcune manifestazioni [in aggiornamento]

Milano

Anche quest’anno la May Day Parade dei precari e delle precarie ha attraversato la città. Il lungo serpentone colorato e rumoroso si è snodato per la città reclamando reddito, spazi e diritti, contro il Jobs Act e il Dl Poletti del governo di Matteo Renzi. La manifestazione è stata poi caratterizzata dalla tematica No Expo: il prossimo primo maggio infatti aprirà le porte l’esposizione internazionale di Milano, vero e proprio laboratorio sulla precarietà e la trasformazione di una città a favore della rendita. Per questo mentre il corteo sfilava un grande spazio abbandonato di proprietà della Regione Lombardia in piazza Carbonari è stato occupato: qui si stanno svolgendo tre giorni di workshop e dibattito proprio a partire da Expo 2015

Per info e seguire le giornate No Expo www.milanoinmovimento.com

Parigi

Un lunghissimo corteo ha attraversato nel Mayday parigino rue du Faubourg Saint-Antoine che collega Bastille e Nation. La giornata internazionale della solidarietà dei lavoratori si era già aperta sotto il segno della discordia dei sindacati: la CGT e la CFDT, dopo anni, hanno sfilato separatamente. La seconda, infatti, ha firmato l’accordo padronale sulla flessibilità del lavoro e la riforma delle pensioni. Contro il “patto di responsabilità” proposto da Hollande, CGT, FO (Force ouvrière), FSU (Fédération syndicale unitaire) e Solidaires hanno invece indetto insieme una riuscitissima manifestazione di migliaia di persone. Nel corso della mattinata, Marine Le Pen ha tenuto un comizio di fronte ai fedelissimi militanti per invitarli a votare alle elezioni europee, nel corso della tradizionale celebrazione di Jeanne D’Arc. Solo le Femen hanno tentato di contestare il raduno e sono state trascinate via dalle forze dell’ordine.

Tornando al pomeriggio riuscito di lotta, ben oltre alla grande carrellata sindacale che ha tentato di predominare, nell’ordine del discorso e dell’estetica, una manifestazione di migliaia di persone, diversi gruppi e nuovi coordinamenti hanno espresso una voce significativa fuori dal coro. Gli intermittenti, i precari della cultura e dello spettacolo, i sans-papier, gli studenti e i postini in sciopero da settimane si sono dati un appuntamento al 261 di rue du Faubourg Saint-Antoine con gli slogan “Contre l’austérité paix aux chaumières, guerre aux palais !” e “Contre la précarisation, convergence des luttes !”, riuscendo a rallentare simbolicamente la carrellata sindacale, con momenti di tensione dovuti all’aggressione da parte dello spezzone di FO. Il coordinamento, che si è costituito una settimana fa dopo una partecipatissima assemblea, si è espresso in tutta la Francia da Strasbourg a Rennes, insistendo sull’opposizione alle misure di austerity e ai tagli al welfare.

Bello e significativo anche il gruppo di manifestanti di STRASS (Syndycat du Travail Sexuel) pieno di ombrelli rossi e cartelli che rivendicavano i propri diritti di lavoratori/lavoratrici a pieno titolo, lanciando parole d’ordine contro la precarizzazione della vita.

Lisbona

La giovane mayday Portoghese (leggi l’appello alla manifestazione) nata nel 2007 da una varietà di altrettanto giovani associazioni e centri sociali, e principalmente organizzata dal movimento di ‘combate á precariedade’ colpisce ancora una volta nel 2014. Ai precari si uniscono, tra gli altri, Habíta (movimento di lotta per la casa) e Panteras rosa (movimento de combate á Lesbigaytransfobia). Questi tre anni di esperienza Troika non hanno portato che tagli e sfruttamento, e il numero dei precari, dei disoccupati, dei senzatetto e ancor di più degli emigrati è cresciuto in maniera esponenziale ed ormai evidente anche agli occhi meno attenti. La rabbia é quindi tanta.

Il corteo é pronto ad attraversare la città dal suo cuore verso Martin Moniz, piazza storica della parte antica di Lisbona dove il melting pot tra ex coloni Africani e le forti comunità cinese e Indiana, rende l’incontro con il movimento dei migranti sensato e necessario. Tutti insieme quindi, si prosegue verso il corteo del 1Maggio, dove la CGTP, sindacato ancora forte e sufficientemente sostenuto dall’opinione pubblica, sfoggia bandiere e cori riferiti alla recente (se si compara con l’Italia) liberazione dal fasciamo Salazariano del 1974. Allo stesso tempo peró si respira, soprattutto dentro lo spezzone mayday, ossia tra le nuove generazioni, un’aria di diffidenza crescente. Una delusione fresca di post-rivoluzione verso quegli stessi successori della dittatura, che di fatto hanno impedito al Portogallo di avere la forza a livello politico ed economico di una alternativa all’austerità. Emerge con forza una grande voglia di nuove parole d’ordine e di autorganizzazione, e mentre si protesta contro l’infelice matrimonio con l’Europa neoliberista e repressiva, si guarda oltre, immediatamente verso lo spazio in costruzione di conflitti per e con i movimenti anticapitalisti europei.

Berlino

Berlino questo 1 maggio ha visto uno dei più grandi cortei degli ultimi anni, più di 20.000 persone sono scese in strada (la polizia ha dichiarato19.000 partecipanti), per ribadire che il 1 maggio non è una ritualità, ma un giorno importante per rivendicare diritti per tutti i lavoratori: precari, disoccupati, operai o giovani e vecchi migranti.

Dopo i violenti scontri del 1987 – scoppiati in seguito alle cariche contro un corteo pacifico – e durati tutta la notte, il comune di Berlino ha iniziato ad organizzare il MayFest nel cuore di Kreuzberg, decine di concerti sparsi per le vie del quartiere, con altrettanti stand per poter mangiare e bere in compagnia. Perché? Per evitare che le questioni politiche della giornata riemergano e prendano di nuovo il sopravvento. Dopo anni altalenanti in cui la manifestazione si trovava schiacciata tra ritualità e festeggiamenti di piazza, il corteo ha deciso di non attraversare più direttamente Kreuzberg, per non ritrovarsi intrecciato tra le maglie del MayFest.

Ieri la strategia dei manifestanti sembra essere stata vincente, migliaia di persone in piazza hanno risignificato questo primo maggio. Il dispiegamento delle forze dell’ordine era esorbitante (6.500 poliziotti) e provocatorio, tra Südstern e Gneisenaustraße ci sono stati alcune tensioni con le forze dell’ordine, così come alla fine del corteo dentro la stazione della metro, dove la polizia ha usato indiscriminatamente lo spray al peperoncino (come di vede dal video). Questo ci chiarisce ancora una volta la linea del governo tedesco: ciò che non può essere normalizzato deve essere represso, per non lasciare alcuno spazio al conflitto. Ma la manifestazione non si è lasciata intimidire ed è proseguita, per concludersi a Willy-Brandt-Haus di fronte la sede del SPD, i social-democratici tedeschi, portando un messaggio al partito molto chiaro: “100 anni di SPD, 100 anni di contro-rivoluzione”. Una parte della manifestazione si è poi spostata verso Oranienplatz in solidarietà con i richiedenti asilo in sciopero della fame.

Polonia

Il 1 maggio in Polonia quest’anno ha coinciso con i 10 anni dell’entrata nella UE. A Varsavia infatti, la manifestazione dei sindacati concertativi è stata trasformata in campagna elettorale per Schultz, candidato socialdemocratico tedesco che è intervenuto sul palco mistificando la realtà, quella di un’Europa neoliberista responsabile dell’austerità e della disoccupazione. Alle bandiere sindacali si affincavano nel corteo anche numerose bandiere della UE.

A Breslavia e Cracovia invece la giornata è stata più interessante: spezzoni anticapitalisti hanno attraversato le manifestazioni sindacali contro le politiche del governo rispetto alle privatizzazioni e alle politiche sul lavoro, richiedendo uno sciopero generale e calando striscioni in diversi punti delle città. In entrambe queste città polacche sono in corso lotte interessanti a livello territoriale relative alla chiusura di alcune fabbriche, come nel caso di Breslavia, e contro le grandi opere e la speculazione immobiliare legata all’avvicinamento delle Olimpiadi invernali, come nel caso di Cracovia. Per info segui su twitter @PolandTalks

Madrid

A Madrid Oficina Precaria ha lanciato il”1 de mayo combativo” un corteo pomeridiano (qui il comunicato) che ha attraversato il centro della città segnalando i luoghi della precarietà e dello sfruttamento del lavoro, fermandosi di fronte ai negozi aperti con striscioni,fumogeni ed interventi almegafono. “Crediamo che il primo maggio non possa essere una giornata identiraria o semplicementela nostalgia del lavorismo, ma tornare ad essere una giornata di lotta attiva per la libertà, i diritti e la giustizia sociale. Segnalare e combattere chi ci precarizza e ci sfrutta significa continuare a far vivere gli aspetti più interessati ed attuali della tradizione del movimento operaio” dicono gli organizzatori.